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PORTFOLIO

Portfolio e famiglie

Abbiamo chiesto a due rappresentanti delle famiglie che idea si sono fatti del Portfolio e come pensano di utilizzarlo

di Lorenzo Calistri
28 Novembre 2003

Nel tentativo di aprire un dibattito sull'argomento e offrire gli strumenti utili per capire cosa sia il portfolio delle competenze, riportiamo le interviste di due rappresentanti dei genitori di diversa opinione.
Abbiamo interpellato il prof. Franco Favilli, presidente per la Toscana dell'Associazione Italiana Genitori (AGE), e Elena Esposito, insegnante e collaboratrice per l'Emilia Romagna del Coordinamento Nazionale in difesa del Tempo Pieno e Prolungato, un comitato che riunisce a livello nazionale diversi gruppi di genitori e che, pur nato per provvedimenti diversi dal portfolio, ha già affontato ed espresso un'opinione in merito.

 Immagine tratta dall'archivio DIA

Dai due interventi emerge come le famiglie non hanno la minima idea di cosa sia il portfolio e di cosa implichi l'introduzione di questo strumento. I dubbi verso questo strumento sono amplificati da una normativa ancora povera, poco orientativa, che fornisce scarse indicazioni di metodo. 
Ai timori di Esposito di trovarsi di fronte ad un "precoce mezzo di canalizzazione dei bambini" e di "trasformazione della scuola in un luogo di addestramento alle logiche di mercato" si affianca l'auspicio di Favilli affinché le due schede che costituiscono il portfolio, una di valutazione e l'altra di orientamento, "abbiano per i docenti un rilievo non eccessivamente diverso né, tanto meno, siano determinate in maniera consequenziale".

I due intervistati vedono un ruolo diverso dei genitori nella realizzazione del portfolio. Per Favilli le famiglie dovrebbero collaborare all'elaborazione e non partecipare passivamente alla compilazione; fondamentale quindi informare e formare le famiglie a questo strumento che li vedrebbe nel ruolo di attori primari. Al contrario la Esposito ritiene che la scuola debba mantenere una propria autonomia nel giudizio degli alunni, escludendo condizionamenti esterni. La sua opinione si basa su di una concezione antitetica delle finalità intrinseche del portfolio e spiega la sua opinione riportando un'esperienza locale di portfolio di natura decisamente diversa: la "Valigia di Canevaro".

Leggi le interviste:   Franco Favilli  /  Elena Esposito

 

di Lorenzo Calistri, redazione webzine

[l.calistri@indire.it]

Immagine tratta dall'archivio DIA

 
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