Indire, sito ufficiale
Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa MIUR
immagine di contorno      Formazione separatore dei progetti      Documentazione separatore barra alta      Didattica separatore barra alta      Comunicazione separatore barra alta Europa
contorno tabella centrale
PROFESSIONE DOCENTE

Formare e tenere nel sistema educativo docenti di qualità

Si è svolto a Parigi, il 29 e il 30 Gennaio, il quarto workshop per la ricerca della Direzione Educazione dell’OCSE sullo stato degli insegnanti

di Simona Baggiani
11 Marzo 2004

Numerosi paesi OCSE sentono sempre più forte la preoccupazione di non poter mantenere un’offerta sufficiente di insegnanti di qualità. Da un’indagine recentemente condotta dall’OCSE sulle scuole secondarie superiori è emerso, per esempio, che i capi di istituto hanno notevoli difficoltà di reclutamento di professori, in particolare di informatica, di matematica, di tecnologia, di lingue straniere e di scienze. I risultati di PISA (http://www.pisa.oecd.org, Programma Internazionale per la verifica delle competenze acquisite dagli alunni) mostrano, inoltre, che nella metà dei paesi OCSE la maggioranza dei giovani di 15 anni frequentano scuole i cui dirigenti scolastici pensano che l’acquisizione delle conoscenze sia frenata dall’insufficienza del numero di insegnanti o dalla loro scarsa competenza. La quantità e la qualità degli insegnanti sono dunque spesso strettamente legate. Quando i sistemi educativi devono confrontarsi rispetto al problema della carenza di insegnanti, e questo accade nella maggioranza delle altre realtà nazionali, la reazione normale a breve termine consiste nell’abbassare i criteri di qualifica – per esempio designare un candidato meno qualificato o un insegnante con qualifiche relative a un altro ambito - oppure appesantire il carico di lavoro – per esempio accrescendo il numero degli alunni per classe o il numero di classi affidate a un insegnante.

Una minoranza di paesi, e tra questi anche l’Italia, insieme all’Austria, la Corea, la Grecia, hanno, al contrario, il problema di un’offerta eccedente di insegnanti. Questo non significa, tuttavia, che non ci si debba preoccupare della loro qualità e che le politiche educative di questi paesi non debbano comunque affrontare sfide importanti.

 

Alcuni elementi significativi emersi

Primo fra tutti un corpo docente sempre più vecchio. Aumenta infatti il numero di paesi in cui c’è un’alta percentuale di insegnanti con più di 50 anni, in particolare nel livello secondario: per esempio, circa il 50% degli insegnanti dell’istruzione secondaria superiore in Svezia e delle scuole secondarie inferiori in Germania e in Italia hanno più di 50 anni. Questo fenomeno è causa di inquietudine: in primo luogo di tipo economico, dato che nella maggioranza dei sistemi educativi esiste un legame tra remunerazione e anzianità. Un aumento del costo dell'istruzione prodotto dall’invecchiamento degli insegnanti può, da solo, limitare la capacità dei sistemi scolastici di rispondere ai bisogni di qualità e di equità. Inoltre, se un corpo docente più esperto può avere dei vantaggi per le scuole, accade anche che siano necessarie risorse supplementari per aggiornare le competenze, le conoscenze e le motivazioni di coloro che insegnano da tanti anni. Infine, se non si agisce in tempo per reclutare e formare un numero maggiore di insegnanti, il problema della carenza rischia di aggravarsi ancora a causa del sempre più forte numero di coloro che vanno in pensione.

Altro significativo elemento emerso dalla ricerca è la sensibile diminuzione, in diversi paesi, da qualche anno a questa parte, dell'attrattiva della professione docente, dovuta ai corrispettivi stipendi e allo status sociale di insegnante. Infatti, in 14 dei 19 paesi per i quali si dispone di dati pertinenti, il trattamento di un insegnante che ha 15 anni di anzianità è aumentato più lentamente del PIL pro capite tra il 1994 e il 2001. Gli incentivi assegnati agli insegnanti dipendono in parecchi paesi da pochi aspetti – essenzialmente le qualifiche, il contesto scolastico in cui operano e gli anni di anzianità.

Le possibilità di avanzamento si limitano spesso alle funzioni di gestione che rischiano di allontanare insegnanti competenti dalle loro classi. Secondo una constatazione molto condivisa, le carriere dei docenti sono spesso “piatte”, senza possibilità di diversificazioni, di mobilità tra istituti e di avanzamento professionale.
Infine, un aspetto importante della professione è per certi paesi lo status degli insegnanti di impiegati dello stato. Dal momento che gli insegnanti ottengono uno status “permanente”, beneficiano in generale di una grande sicurezza dell’impiego. Malgrado i vantaggi di questa situazione, ciò rischia di non dare agli insegnanti le motivazioni necessarie per aggiornare costantemente le loro conoscenze e migliorare la loro pratica educativa, e rende difficile l’esclusione degli insegnanti incompetenti.

Le condizioni di servizio, le possibilità di carriera e gli stipendi del personale docente continuano ad essere oggetto di discussione e di particolare attualità politica, tant’è che molte altre organizzazioni internazionali hanno condotto ricerche e studi su questa problematica. Interessanti, per la dimensione comparativa offerta e l’affidabilità delle informazioni, i recenti rapporti sulla professione docente in Europa prodotti dalla rete Eurydice (http://www.eurydice.org, Rete Europea sull’istruzione in Europa): il primo (http://www.bdp.it/links/index.php?action=readlink&code=39) dedicato alla formazione iniziale e al passaggio alla vita lavorativa, il secondo (http://www.bdp.it/links/index.php?action=readlink&code=40) all’offerta e alla domanda, l’ultimo (http://www.bdp.it/links/index.php?action=readlink&code=41), appena pubblicato, alle condizioni di servizio e agli stipendi dei docenti europei. Per quanto riguarda l'aspetto retributivo, la rete Eurydice ha inoltre appena inaugurato una banca dati (http://www.eurydice.org/Salaires/accueil_salaire.htm) consultabile gratuitamente online sul sito dell’Unità europea (http://www.eurydice.org) sugli stipendi degli insegnanti e dei capi d’istituto dell'istruzione primaria e secondaria. Sarà possibile fare comparazioni tra le retribuzioni dei 2 livelli educativi; conoscere la percentuale di variazione tra uno stipendio all'inizio e alla fine di carriera; sapere qual è la differenza più o meno importante tra lo stipendio di un capo di istituto e quello di un insegnante.

Vedi tabella dei salari minimi e massimi degli insegnanti e dei capi di istituto (tabella.doc (57344)).

Per ognuno dei 30 paesi della rete Eurydice, infatti, la banca dati (http://www.eurydice.org/Salaires/accueil_salaire.htm) Teacher and School Head Salary, comprende il minimo e il massimo degli stipendi base per gli insegnanti del primario, del secondario inferiore e superiore, principalmente nelle scuole del settore pubblico. Per quei paesi in cui gli stipendi dei capi di istituto variano a seconda della dimensione della scuola, l'informazione è disponibile per scuole di grandi e piccole dimensioni. L'utente potrà dunque selezionare, a seconda delle proprie esigenze di ricerca, uno o più paesi; uno o più livelli educativi; la categoria insegnanti o la categoria capi di istituto; uno o più anni di riferimento. I risultati possono essere visualizzati sia in forma di grafici sia di tabelle sinottiche.
L'accesso ai dati avviene attraverso 3 moduli distinti. Il modulo 1 è dedicato alla comparazione tra paesi. I dati relativi agli stipendi base minimi e massimi sono disponibili sia in moneta nazionale che in rapporto al PIL pro capite. L'utente usa questo accesso se vuole ottenere gli stipendi base minimi e massimi degli insegnanti e capi di istituto per un determinato livello educativo; oppure gli stipendi base minimi e massimi per una particolare posizione tra i diversi livelli educativi. Il modulo 2 viene usato, invece, per conoscere la differenza in punti percentuale tra stipendi base minimi e massimi relativi a una posizione specifica o un determinato livello educativo nei diversi paesi; le comparazioni tra differenze di punti percentuale tra gli stipendi base minimi e massimi degli insegnanti e dei capi di istituto per livello educativo all'interno di un singolo paese. Il modulo 3 è dedicato, infine, all'analisi delle tendenze per gli stipendi dei soli insegnanti dagli anni 1997/1998 al 2000/2001 all'interno del singolo paese.

Il piano di lavoro relativo ai futuri obiettivi dei sistemi di istruzione e di formazione fino al 2010, approvato dal Consiglio Europeo di Barcellona il 15 e il 16 marzo 2002, considera gli insegnanti gli "attori chiave di tutte le strategie intese a stimolare lo sviluppo della società e dell'economia". Le nuove sfide che gli insegnanti di tutta Europa, e non solo, devono affrontare dimostrano quanto essi siano ancora al centro del dibattito politico e oggetto continuo di attività di studio e ricerca.
Gli insegnanti sono di fatto il cuore del sistema educativo e la loro importanza per i risultati ottenuti dagli alunni è ampiamente riconosciuta. Gli insegnanti nei paesi OCSE costituiscono in media circa il 2,5% della popolazione attiva totale e rappresentano la voce più importante delle spese destinate all'istruzione. In tale contesto, emerge pertanto con sempre più forza la necessità di formare e far affezionare al loro mestiere insegnanti di qualità per migliorare l'efficacia e l'equità dei sistemi educativi.
Per un’analisi comparativa internazionale sullo stato dell’arte delle problematiche e delle sfide che la professione docente impone alle politiche educative dei singoli paesi, si rimanda alla bozza del rapporto di sintesi dell'OCSE che verrà pubblicato nell'ottobre prossimo e che conterrà le raccomandazioni per l’elaborazione di politiche atte ad affrontare e vincere tali sfide. [Cfr. Attirer, former et retenir des enseignants de qualité/Attracting, Developing and Retaining Effective Teachers in www.oecd.org/edu/teacherpolicy].

Simona Baggiani, Indire, Unità italiana di Eurydice

Editing a cura di Francesco Vettori, redazione webzine

 
Articoli correlati

Che cosa rende un insegnante un buon insegnante?
di Simona Baggiani (11 Settembre 2015)

Il rilancio del Poseidon parte da Napoli
di Loredana Camizzi (20 Giugno 2011)

Il ben-divenire nell’organizzazione scolastica
di Centro Aneka – Servizi per il benessere a scuola (17 Luglio 2006)

La qualità del personale docente: il ruolo chiave della formazione
di Simona Baggiani (07 Febbraio 2006)

Un gioco straordinario: pensare il pensiero
di Costanza Braccesi (25 Luglio 2005)

Il disagio psicologico dell'alunno
di Simona Caravita (09 Maggio 2005)

Parola di insegnante
di Antonio Sofia (13 Aprile 2005)

L'usignolo di Andersen
di Valentina Tiracorrendo (29 Settembre 2004)

Torniamo alla Grammatica Italiana
di Franca Pampaloni (21 Ottobre 2003)

Razzismo, imbarazzi e curiosità
di Patrizia Lotti (28 Settembre 2003)

Edgar Morin, Educazione e globalizzazione
di Patrizia Lotti (13 Settembre 2003)

La formazione iniziale degli insegnanti
di Silvia Vecci (09 Settembre 2003)

"Aboliamo il ruolo nazionale e facciamo un albo provinciale"
di Cesare Quarenghi (30 Agosto 2003)

Professione docente: profili, tendenze e sfide
di Unità Italiana di Eurydice (01 Gennaio 2003)