di Catia Cantini
11 Marzo 2004
Come sta cambiando negli ultimi tempi la domanda degli adulti?
Nella società in cui viviamo, lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze rappresenta un fattore di centrale importanza per la crescita individuale e sociale. L’educazione permanente, come diritto ad apprendere per tutto il corso della vita, risulta decisivo per l’inserimento e il reinserimento lavorativo, per lo sviluppo individuale e sociale, in relazione alla complessità di compiti e ruoli, nonché per l’autonomo esercizio dei diritti di cittadinanza. Da qui l’esigenza per ognuno di aggiornare in modo ricorrente conoscenze, competenze e saperi. La domanda di formazione in età adulta risulta tendenzialmente in espansione e può essere ricondotta ai diversi dinamismi che caratterizzano l’attuale società. Tra questi:
• le trasformazioni del sistema socioeconomico e la conseguente necessità di adeguare e migliorare i livelli di competenza; • le esigenze di arricchimento culturale individuale, soprattutto per coloro che dispongono di gradi elevati di istruzione; • le iniziative dei diversi soggetti pubblici e privati volte a favorire l’integrazione di persone in condizione di disagio sociale e culturale.
La varietà della domanda ha posto la necessità di definire un modello integrato di educazione degli adulti, alla cui costruzione debbono concorrere molteplici soggetti, i quali in un'azione convergente consentano di realizzare una diversa articolazione dell’offerta, una distribuzione e diffusione sul territorio, specifici approcci relazionali, il superamento della separazione tra scuola ed extrascuola, tra istruzione e formazione, tra sistema formale e sistema non formale.
Com’è nato il Centro di Documentazione EdA del Lazio in cui Lei opera?
Il Centro di Documentazione Eda è stato istituito nel gennaio 1999 a seguito del protocollo d’intesa sottoscritto dai Coordinatori dei Centri territoriali permanenti di Roma e Provincia per promuovere lo studio e la riflessione sulle questioni riguardanti l’Educazione degli adulti attraverso attività di documentazione e ricerca, confronto e scambio di esperienze, raccolta ed elaborazione dei dati. La positiva esperienza realizzata negli anni 1998-99 e 1999-2000, l’evoluzione e lo sviluppo dei Ctp hanno motivato la necessità di rafforzare e sviluppare l’intesa a livello provinciale, interprovinciale e regionale, costituendo la Rete dei Ctp del Lazio (Cde Lazio), con la finalità di realizzare un'assunzione unitaria di impegni sul piano organizzativo-gestionale e metodologico-didattico in relazione alla complessità dell’azione che i Ctp sono chiamati a svolgere nelle diverse realtà locali e per stabilire rapporti sempre più stabili con le altre istituzioni e agenzie formative. Al Centro di documentazione sono attribuiti compiti di: coordinamento organizzativo tra i Ctp, di ricerca mirata alla specificità dell’apprendimento in età adulta, di progettazione dell’offerta formativa in relazione ai fabbisogni, alle realtà territoriali e ai modelli organizzativi dei Ctp, di documentazione dei progetti e avvio della banca on line, di aggiornamento e formazione a supporto delle professionalità impiegate, di raccolta e elaborazione dei dati. Nell’ambito dei suoi compiti, il Cde Lazio stipula convenzioni con enti e istituzioni, università e istituti di ricerca, associazioni e agenzie operanti sul territorio; interagisce e collabora stabilmente con il Miur, l’Usr, Csa, l’Irre Lazio.
Quali sono, a Suo avviso, gli interventi auspicabili per innalzare il livello di qualità dell’Educazione degli Adulti?
In tal senso è utile sottolineare come condizioni di particolare importanza - ove si determinassero - concorrerebbero in modo decisivo all’innalzamento della qualità dell’Educazione degli adulti; in particolare:
• un quadro unitario di riferimento normativo in grado di portare a sistema l’insieme delle iniziative dell’educazione degli adulti; • interventi finalizzati all’innalzamento delle competenze di base della popolazione adulta in coerenza con gli indirizzi comunitari; • diffusione dell’informazione per promuovere la domanda sommersa in particolare delle fasce più deboli della popolazione; • formazione delle professionalità e specializzazione in rapporto ai diversi ruoli; • accreditamento e certificazione delle competenze per un'effettiva spendibilità; • monitoraggio dei risultati e valutazione dell’efficacia e della qualità formativa.
Un ruolo di particolare rilevanza è attribuito agli Enti e le Istituzioni locali quali promotori di iniziative di sviluppo, raccordo e collaborazione tra i soggetti pubblici e privati interessati del territorio, per quanto riguarda:
• l’analisi dei fabbisogni formativi; • la diffusione delle azioni formative in prossimità dei luoghi di residenza o di lavoro degli adulti, con particolare attenzione alle persone in condizioni di disagio; • l’individuazione e l’integrazione delle risorse attraverso forme di coordinamento e raccordo tra le diverse offerte; • l’attivazione di servizi di orientamento per la formazione e per il lavoro; • iniziative volte a favorire l’integrazione delle persone che provengono da altri paesi; • il sostegno alle persone diversamente abili per il raggiungimento di adeguati livelli di formazione e di autonomia; • il sostegno ai lavoratori attraverso specifiche azioni formative.
Immagine tratta dall'archivio Dia di Indire
Editing a cura di Catia Cantini, IFTS-EdA
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