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SISTEMI EDUCATIVI EUROPEI

I sistemi educativi nell'Europa dei 25

Una scheda di sintesi informativa per ogni paese

di Alessandra Anichini
25 Maggio 2004

Da pochi giorni i paesi membri dell’UE sono diventati 25. Questo ulteriore allargamento dei confini dell’UE ci spinge oggi più che mai verso la ricerca di un comune denominatore in grado di connotare la formazione del futuro cittadino europeo.

La nascita dell’Europa risale al 1950, con l’ingresso dei primi 6 paesi: Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Da allora il cammino verso la costituzione di un nuovo territorio comune non si è mai interrotto.Immagine tratta dall'archivio Dia di indire

Rispettivamente nel 1993 e nel 1995 i Consigli Europei di Copenhagen e Madrid hanno stabilito le condizioni politiche ed economiche necessarie per l’adesione che, in base al trattato di Amsterdam, dipende anche dal rispetto dei principi su cui si basa l’UE: libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Tra il marzo 1994 e il giugno 1996, 10 paesi dell’Europa centrale e orientale (Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria) hanno chiesto di aderire all’UE. Inoltre, sono pervenute le candidature di 3 paesi del bacino mediterraneo: Cipro (1990), Malta (1990) e Turchia (1987).

Nel luglio 1997, la Commissione ha pubblicato pareri ufficiali sulle candidature dei 10 paesi dell’Europa centrale e orientale, valutando in che misura ogni paese candidato corrispondesse ai requisiti per l’adesione e formulando raccomandazioni per l’apertura dei negoziati.

Nel marzo 1998, gli allora 15 Stati Membri dell’Unione Europea hanno iniziato negoziati separati con 6 paesi candidati (Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Polonia e Slovenia) e nel 1999 con altri 6 (Bulgaria, Lettonia, Malta, Lituania, Romania e Slovacchia).

I negoziati sono terminati nel dicembre 2002 e hanno portato, il 1° maggio del 2004, all’ingresso in Europa (in tempo per partecipare alle elezioni di giugno) di Cipro (CY), Estonia (EE), Lettonia (LV), Lituania (LT), Malta (MT), Polonia (PL), Repubblica Ceca (CZ), Slovacchia (SK), Slovenia (SI) e Ungheria (HU).

L’ingresso della Romania e della Bulgaria è fissato per il 1° gennaio 2007, mentre la data di inizio dei negoziati per la Turchia verrà fissata alla fine del 2004, purché ottemperi ai criteri stabiliti.

In occasione dell’ingresso dei nuovi 10 paesi, il nostro sito dedica uno spazio all’analisi dei loro sistemi educativi, assieme a quello degli altri paesi dell’Unione.

Si tratta di brevi excursus sugli aspetti principali dei vari livelli di istruzione, dal prescolare al secondario superiore di tipo generale. Non sarà affrontata la complessa descrizione dell’istruzione secondaria, tecnica e professionale, che richiederebbe uno studio a parte molto approfondito.

I paesi vengono presentati in modo piuttosto uniforme, suddividendo le informazioni in base ai livelli educativi.

Sono stati messi in evidenza aspetti come l’età di ammissione ai vari livelli di istruzione, i tipi di istituti a livello obbligatorio e secondario superiore e, rispettivamente, l’organizzazione scolastica, alcuni aspetti del curriculum e la valutazione e la certificazione.

In quasi tutti i paesi neo-annessi, l’istruzione obbligatoria copre la fascia di età tra i 6 e i 15 anni, o quella tra i 7 e i 16 anni, che corrisponde a istruzione primaria e secondaria inferiore o a una struttura unica comprendente entrambi i livelli. In Bulgaria e Slovacchia l’obbligo scolastico comprende anche il primo anno dell’istruzione secondaria superiore, mentre in Ungheria inizia dall’ultimo anno del prescolare coprendo tutti e 4 gli anni del secondario superiore. Sette di questi paesi (Bulgaria, Estonia, Lettonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Ungheria) presentano una struttura unica che comprende istruzione primaria e secondaria inferiore, con una suddivisione interna in cicli che si riflette soprattutto sull’organizzazione curricolare. I restanti paesi (Cipro, Lituania, Malta, Polonia, Romania) prevedono un ciclo primario e un ciclo secondario inferiore separati, spesso con un passaggio automatico tra i due livelli di istruzione e una sorta di continuità organizzativa a livello curricolare.

Quasi tutti i sistemi educativi di questi paesi hanno subito recentemente grandi cambiamenti, o sono tuttora in fase di riforma, nel tentativo di adeguare la propria offerta formativa agli standard europei. In alcuni paesi le riforme hanno riguardato in genere l’offerta curricolare o il sistema di valutazione continua e finale; in altri le modifiche hanno riguardato la struttura, come in Slovenia dove, dal 1999/2000, l’obbligo scolastico è stato prolungato di un anno, passando da una struttura unica di 8 anni a una struttura unica di 9 anni, eliminando un anno di prescolare e riadattando i curricoli, o in Polonia dove, nel 1999, si è passati da una struttura unica di 8 anni a due cicli separati (primario e secondario inferiore) rispettivamente di 6 e 3 anni.

Abbiamo pensato che fosse utile fare una breve presentazione dei sistemi educativi di questi paesi, senza avventurarci nella descrizione dell’istruzione tecnica e professionale, che risulta essere molto complessa e richiederebbe uno studio particolarmente approfondito. Informazioni più dettagliate sull’argomento possono essere reperite nella banca dati Eurybase della rete Eurydice (vedi nota a pié di pagina), di cui questi paesi fanno già parte da alcuni anni.

Le schede sull'istruzione dei paesi della nuova Europa:

Austria (A),

Belgio - comunità fiamminga (B nl),

Belgio - comunità francese (B fr),

Belgio- comunità tedesca (B de),

Cipro (CY),

Danimarca (DK),

Estonia (EE),

Finlandia (FIN),

Francia (F),

Germania (D),

Grecia (EL),

Irlanda (IRL),

Lettonia (LV),

Lituania (LT),

Lussemburgo (L),

Malta (MT),

Paesi Bassi (NL),

Polonia (PL),

Portogallo (P),

Regno Unito (UK),

Repubblica Ceca (CZ),

Slovacchia (SK),

Slovenia (SI),

Spagna (E),

Svezia (S),

Ungheria (HU).

 

a cura di Alessandra Anichini, Ufficio Comunicazione Indire

tratto da testi di Giovanni Biondi, direttore Indire e pubblicazioni redatte dall'Unità Italiana di Eurydice

Immagine tratta dall'archivio Dia di Indire



La rete Eurydice istituita dalla Commissione europea e finanziata nell’ambito dei programmi di azione comunitaria SOCRATES, è la rete di informazione sull’istruzione. Costituita da unità nazionali, attivate dai ministeri dell’educazione dei singoli Stati membri dell’Unione Europea e da un’Unità europea, la rete produce strumenti di informazione diversificati, che vanno dalla descrizione dei sistemi scolastici, alla loro analisi, all’elaborazione di indicatori che illustrano l’evoluzione dell’istruzione in Europa. È possibile conoscere le attività e i prodotti della rete, accedendo al sito Eurydice o al sito dell' Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa 

 
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