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Copiare fa bene? Se ne parla al futurText di Lucca
Stefania Chipa e Silvia Panzavolta, ricercatrici Indire, ci spiegano il senso di un festival che ruota intorno ai concetti di "originale" e "copia"
di Luca Rosetti


20 Novembre 2014
  


In occasione di "futurText 2014", il festival dedicato all'innovazione che si svolge dal 20 al 22 novembre 2014 a Lucca, abbiamo intervistato Stefania Chipa e Silvia Panzavolta, ricercatrici dell'Indire. La manifestazione è organizzata da Indire, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Scientix, la rete europea degli insegnanti in materie scientifiche.
 
Stefania Chipa, come nasce l’idea del festival del digitale?

FuturText nasce lo scorso anno da una collaborazione tra Indire e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca come luogo di discussione sul testo digitale, in un momento di forte cambiamento dei linguaggi e della testualità dovuto al sempre maggiore uso delle tecnologie digitali. Questa trasformazione ha un significato particolare nel mondo della scuola, settore in cui stiamo assistendo a un grande cambiamento: la tecnologia è diventata il terzo elemento della classe, accanto a docenti e studenti. La tecnologia nasconde però grandi insidie: offre tanti contenuti, confezionati ad arte per piacerci e coinvolgerci. In un mondo in cui gli stimoli sono molteplici e la conoscenza è un processo in continuo divenire, la scuola, gli insegnanti hanno il delicatissimo compito di insegnare ai ragazzi a usare un filtro, offrendo loro gli strumenti per poter scegliere e orientarsi fra le tante testualità in cui sono immersi. Futurtext 2014 parte da questo bisogno e si sviluppa come un "cantiere creativo" dove le scuole possono sperimentare concretamente pratiche didattiche innovative da riutilizzare quotidianamente nella vita in classe. L'edizione di quest'anno, grazie anche alla collaborazione con Scientix per la parte relativa alle discipline scientifiche, prevede 3 giorni di workshop, convegni, performance artistiche e talk - sul modello dei Ted talk -  tutti centrati sul testo digitale e le sue applicazioni al mondo della scuola e della formazione.


Qual è il filo conduttore di futurText2014?

Il titolo dell'edizione di quest'anno è "L'originale nell'Era digitale"
. La grande diffusione dei contenuti digitali in tutte le sue forme - scritta, audiovisiva, immagine, virtuale, aumentata - offre l'opportunità a chiunque di manipolare i contenuti in modo rapido e immediato sui social media e negli altri canali di comunicazione. La manipolazione e la citazione sono entrate nella cultura digitale quotidiana. Ha dunque ancora senso parlare di originale e di copia, o esistono tanti originali? I linguaggi digitali ci chiedono di ripensare il significato di "originale". Quando non è plagio, la ri-mediazione di contenuti prodotti da altri può essere un’operazione creativa. In questo senso la dicotomia fra originale e copia perde di senso e forse il significato ultimo di “originale” sta nella capacità di “dare origine” ad altro: nuovi testi, nuovi diritti, nuove identità e nuovi ambienti di relazione. Anche i concetti di autorialità e proprietà intellettuale vengono messi in discussione. Lo stesso vale per la didattica, dove i linguaggi digitali stanno influenzando gli stili di apprendimento e d’insegnamento. E dunque, quali competenze digitali sono richieste ai new millennium learners? Come si modifica la didattica?  Come cambia la struttura fisica della classe?


Silvia Panzavolta, come cambiano i format rispetto allo scorso anno?

Quest'anno, grazie anche alla collaborazione con Scientix, i workshop sono pensati per stimolare la creatività e dare la possibilità a docenti e studenti di mettere le "mani in pasta", seguendo dalla A alla Z il processo creativo per arrivare a realizzare un prodotto (come un oggetto stampato con la stampante 3D o un ibook) o un'attività didattica. Il Festival stesso è un contenitore di format innovativi. Ad esempio, sperimentiamo il passaggio da STEM (Science, Technology, Engineering, Maths) a STEAM, dove la "A" sta per "Arts": la componente artistica, performativa si lega alla didattica delle discipline scientifiche, per fare in modo che gli studenti siano più coinvolti e motivati nelle attività didattiche. FuturText Performance è il contenitore costruito attorno a questo concetto. Ne sono esempi "Dante nel futuro: voci diverse", dove la "Vita Nova" di Dante viene raccontata attraverso varie discipline (teatro, musica elettronica, danza e video live) oppure le "Magie della chimica" in cui, caso unico in Italia, i protagonisti sono gli studenti, mentre i docenti svolgono il ruolo di "facilitatori".


Stefania Chipa, quale contributo vuole portare il Festival al dibattito sulla Buona Scuola?

Futurtext affronta il tema del digitale sotto tanti punti di vista: politico, didattico, sociale, tecnologico, artistico, e in questo segue le linee di cambiamento tracciate dalla "Buona Scuola". Partendo dai temi affrontati dal documento del Ministero dell’Istruzione, il festival offre una panoramica delle esperienze più innovative nell’ambito delle nuove alfabetizzazioni digitali e della didattica laboratoriale. Per quanto riguarda le nuove alfabetizzazioni digitali, docenti e studenti possono seguire workshop dedicati al coding, all'uso delle stampanti 3D, alla robotica e ai mondi virtuali. Queste iniziative fanno parte del progetto di ricerca “Makers at school” che Indire ha avviato con 4 scuole dell'infanzia italiane. Nel workshop sulle stampanti 3D, è presente la scuola primaria "Stoppani" di Milano che per prima ha introdotto in classe l'uso della stampante 3D come pratica didattica. Obiettivo è imparare a creare oggetti e a pensarli prima di realizzarli.
I workshop sul coding e sulla robotica hanno una particolarità: anticipano di 10 anni il momento in cui un ragazzo entra in contatto con la programmazione del mondo tecnologico. Con l'introduzione fin dalla primaria di elementi di base di programmazione, si possono dare ai bambini gli strumenti per acquisire un metodo di ragionamento, verificare ipotesi e imparare dai propri errori. Attualmente solo 2 stati in Europa hanno introdotto nel curricolo il coding come competenza traversale alle discipline. Indire, in continuità con la "Buona scuola", sta testando approcci metodologici diversi per individuare i tratti più appropriati per la scuola italiana. Infine, rispetto ai mondi virtuali, verrà presentato il lavoro che le classi di due scuole secondarie di secondo grado stanno facendo all’interno di edMondo, un ambiente virtuale online 3D sviluppato da Indire e rivolto a docenti e studenti per l’innovazione della didattica in classe. In soli 2 anni edMondo ha formato oltre 700 docenti e circa 1400 studenti in tutta Italia, dalle scuole primarie alle superiori. È stato adottato per progettare e realizzare simulazioni fisiche e giochi matematici, interagire con strutture molecolari virtuali, ricostruire e "ripensare" ambienti reali, come la sperimentazione che presentiamo a futurText: il centro storico di Lucca animato dalle suggestioni filmiche del noto regista americano David Lynch.


Live tweeting: https://twitter.com/futurtext
Programma del festival: www.futurtext.it


__________________________________________
futurText 2014 - L'originale nell'era digitale
Lucca 20, 21 e 22 novembre 2014
Complessi di San Francesco e San Micheletto
@futurText
www.futurtext.it

 

 

 

 


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