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A Roma il primo convegno nazionale "Flipped Classroom"
Alla Palestra dell’innovazione un confronto tra i maggiori esperti in Italia di didattica inclusiva
di Luca Rosetti


12 Febbraio 2015
  


La Città Educativa di Roma ospita il 13 febbraio il primo convegno nazionale “Flipped classroom”, ovvero la “classe capovolta”. L’evento è organizzato dall’associazione Flipnet, in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale. Il concetto di base della Flipped classroom è che la lezione diventa compito a casa, mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, dibattiti e laboratori.

Una metodologia didattica che rientra anche fra le 12 idee individuate dall'Indire nell'ambito delle Avanguardie educative, il movimento di innovazione che coinvolge una rete di oltre 100 istituti scolastici e che vuole portare a sistema le esperienze più significative di trasformazione del modello organizzativo e didattico della scuola. Il movimento, a cui è possibile aderire dallo scorso 6 novembre adottando un'idea, è ora aperto anche alla partecipazione di tutte le scuole che vogliono proporre le proprie esperienze attraverso un apposito form di iscrizione.

Il convegno di Roma propone una riflessione tra i massimi esperti di didattica a livello nazionale e prevede la presenza di oltre duecento docenti provenienti da tutta Italia. Apre i lavori il professore emerito Tullio De Mauro, linguista ed esperto di didattica innovativa, con l’obiettivo di illustrare le potenzialità offerte dall’approccio flipped learning. L’evento prosegue con una conferenza in plenaria con gli interventi di Alfonso Molina (Università di Edimburgo), Pier Cesare Rivoltella (Università Cattolica di Milano), Mario Castoldi (Università di Torino) e Paolo Ferri (Università di Milano Bicocca). Nel pomeriggio sono in programma due workshop paralleli dedicati alla scuola primaria e a quella secondaria. Il format dei lavori comuni prevede un approccio attivo da parte dei partecipanti, con l’utilizzo del proprio smartphone o tablet per sperimentare “in diretta” la metodologia della classe capovolta (scarica il programma).

Al convegno partecipa un gruppo di docenti provenienti da tutta Europa che sta lavorando da alcuni mesi sulle tecnologie mobili grazie al progetto “M-Learn - Training Teachers to use mobile (hand held) technologies within mainstream school education”, attuato nell’ambito del programma per l’apprendimento permanente Comenius e di cui la Fondazione Mondo Digitale è uno dei sei partner.

Con la flipped classroom viene introdotto anche in Italia un modo innovativo, cooperativo e inclusivo di fare scuola, che ribalta tempi, luoghi e ruoli tradizionali del processo di insegnamento-apprendimento. La didattica capovolta nasce dalla necessità di adeguare il sistema formativo alle nuove sfide educative, proponendo attività più coinvolgenti, quali, ad esempio, laboratori che si adattano in modo flessibile alle capacità di ciascun studente, con attenzione specifica ai bisogni educativi speciali. Con questo modo di fare didattica, il docente diventa una sorta di “mentor”, il regista dell’azione pedagogica. Niente più lezioni frontali in classe, dunque, né compiti a casa. Gli studenti a scuola lavorano in modalità collaborativa con pc, tablet e smartphone, mentre a casa assimilano la lezione con video tutorial, podcast e altre risorse e-learning preparate dai docenti. Per essere efficace, questa metodologia prevede che il tempo "guadagnato" in classe grazie al flipping sia usato in maniera ottimale e che le risorse a disposizione dello studente per le attività a casa siano di qualità elevata.


 

 


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