Lo scopo tradizionale di una grammatica per un certo linguaggio consiste nello specificare la classe di frasi di quel linguaggio formate correttamente e nell'assegnare a ciascuna di esse quella che potremmo chiamare una descrizione strutturale; esso consiste, cioe` nel presentare le unita` che compongono la frase, la maniera in cui piu` frasi si combinano, le relazioni formali di una frase con altre frasi, e cosi` via.
![]() | Per comprendere meglio quanto asserito, consideriamo la definizione data da Noam Chomsky nel tentativo di descrivere i linguaggi naturali [Chomsky 1959]: "per grammatica di una lingua L si intende un insieme di regole che fornisce, almeno, una specificazione completa di un insieme infinito di frasi grammaticali di L con le loro descrizioni strutturali". |
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Volendo formalizzare il concetto di regole di una grammatica (o regole di riscrittura, o produzioni), possiamo dire che una regola e` una coppia ordinata (S,D) che possiamo scrivere come: S --> D dove S e` un simbolo e D e` una stringa di simboli non vuota e di lunghezza finita. S e` detta parte sinistra della regola e D e` detta parte destra. |
![]() | Consideriamo, per esempio, il seguente insieme di regole:
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![]() | Analizzando la grammatica G1 definita dall'insieme di regole sopra riportate, troviamo simboli che compaiono come parte sinistra di una regola; tali simboli sono detti non terminali. L'insieme di tutti i simboli non terminali costituisce il vocabolario dei simboli non terminali VNT per quella grammatica. Gli altri simboli, non appartenenti a VNT, sono detti terminali. L'insieme di tutti i simboli terminali di una grammatica costituisce il vocabolario dei simboli terminali VT per quella grammatica. Per la grammatica G1 abbiamo: VNT: {proposizione, sintagma_nominale, sintagma_verbale, articolo, sostantivo,verbo} VT : {[il], [gatto], [topo], [mangia]} L'unione di VNT e VT costituisce il vocabolario della grammatica. |