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Il perito industriale per la sicurezza

Informazioni

Hanno partecipato:  si vedano la pag. 18 e 19 del Manuale allegato (Volume I)

Destinatari:  Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado

Periodo:  anno Scolastico 2003-2004

Sito web:  vedi materiali di approfondimento

Obiettivo:  “Costruire ed implementare dei curricula per l’educazione alla salute e alla sicurezza che aiutino lo studente a sviluppare conoscenze, attitudini e capacità di comportamento, e gli permettano di adottare e mantenere stili di vita sicuri .”

Materiali di approfondimento

Perito-Industriale (I)

Perito-Industriale (II)

La ricerca, che qui si presenta, è stata sviluppata in quattro direzioni principali:

  • analisi del contesto
  • definizione del profilo professionale
  • progetto formativo
  • la valutazione

Avente per obiettivo l’individuazione di una figura professionale che corrispondesse alle necessità del territorio, la ricerca ha previsto la costituzione di un gruppo di progetto.

Qui sono confluite diverse figure professionali, sia dall’ambiente scolastico che da quello tecnico professionale, appartenenti per esempio al collegio dei periti industriali e all’ordine degli ingegneri.

Sono state coinvolte anche associazioni di aziende, facenti capo a Confindustria, e Istituzioni con il Ministero dell’Interno, la Direzione Generale Protezione Civile e i Servizi Anti-incendio.
Tutto questo sottolinea il carattere interdisciplinare dello studio.

L’analisi del contesto ha consentito di valutare la fattibilità dell’iniziativa e, in particolare, di:

  • definire identità, utilità e funzioni del “Perito per la Sicurezza”, nel contesto tecnico, socio-economico e aziendale.
  • Giustificare la presenza della figura professionale in termini di assorbimento occupazionale.
  • Attivare un’indagine campionaria sulle Piccole e Medie Imprese.
  • Inquadrare la struttura del tessuto economico-produttivo.
  • Inquadrare gli aspetti legislativi in materia di rischi, prevenzione e sicurezza, sul lavoro e non.
  • Chiarire gli obiettivi di settore a cui deve rispondere l’azione formativa.

L’analisi del contesto ha poi consentito di definire un profilo professionale, che prima non esisteva, caratterizzato dalla capacità di:

  • individuare i rischi,
  • valutare i rischi,
  • progettare le modalità di controllo.

Questo ha portato alla realizzazione di un organico progetto formativo, che prevede:

  • un approccio organizzativo di tipo modulare, articolato in unità didattiche lungo tutto il triennio, che rispondono a una logica sistemica.
  • L’architettura del Progetto Formativo  è fondata su tre aree: un’area comune, un’area di indirizzo (o di settore), un’ area flessibile a progettazione d’Istituto.

Gli aspetti valutativi hanno riguardato la valutazione della “Qualità Progettuale”, consistente in:

  • conformità con il paradigma della modularità,
  • coerenza con le attuali tendenze di sviluppo e di organizzazione della nuova scuola in corso di riforma,
  • flessibilità per una progettazione di dettaglio a livello d’Istituto,
  • apertura alle innovazioni di contenuto disciplinare (eventualmente provenienti da feedback attivati in sede di Monitoraggio, così“ come da aggiornamenti tecnologici e/o normativi).

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