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Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

Conversare tra le carte in un mondo digitale.
Legami possibili tra scuola, archivi, biblioteche, musei.

 

È una ben povera memoria quella che funziona solo all’indietro.
Lewis Carroll

 

La scuola ha il compito di orientarsi ad essere ‘crocevia’ e stimolo per una cultura del bene culturale e della memoria come bene comune?
E come questo, a sua volta, è occasione per la trasformazione, l’innovazione e il cambiamento del modello formativo? Modello che, auspicabilmente, dovrà avviarsi ad attuare percorsi di esplorazione del patrimonio culturale con metodologie co-creative basate sull’interazione docenti/studenti, con l’obiettivo ulteriore di trovare nuove modalità di collaborazione tra il terzo settore culturale e le scuole.

Su questi temi un ciclo d’incontri pomeridiani tra esperti dei beni culturali e docenti, alla luce delle nuove strade che apre il digitale.

 

15 Dicembre 2020, dalle 16.00 alle 19.00

Presidente dell’Indire dal 2013, è stato a lungo direttore generale dello stesso Istituto. È componente del nucleo di start-up e coordinamento per l’attuazione del Sistema Nazionale di Valutazione, membro del comitato ordinatore della IUL – Italian University Line e, dal 2009, chairman di European Schoolnet, il network costituito da 30 ministeri dell’educazione europei.

Primo Ricercatore – Mi occupo delle procedure di formazione, dei criteri per la Tutela, l’organizzazione e la comunicazione del patrimonio storico culturale, anche nelle sue declinazioni didattiche e formative. In particolare, attenziono da anni il tema degli archivi scolari e degli archivi di personalità del mondo culturale ed artistico.

Elisabetta Mughini
Dirigente di Ricerca – Area per la Ricerca sull’Innovazione
Giuseppina Jose Mangione
Primo Ricercatore – Tecnologa dell’educazione, dottorato in Telematica e Società dell’informazione. Mi occupo di modelli innovativi nella scuola da un punto di vista didattico e di sviluppo professionale del docente. Conduco attività di osservazione e analisi delle pratiche situate analizzando i processi e le dimensioni attraverso cui prende forma e maturano nuove modalità di insegnamento e apprendimento.

Introduce e modera

Primo Ricercatore – Mi occupo delle procedure di formazione, dei criteri per la Tutela, l’organizzazione e la comunicazione del patrimonio storico culturale, anche nelle sue declinazioni didattiche e formative. In particolare, attenziono da anni il tema degli archivi scolari e degli archivi di personalità del mondo culturale ed artistico.

Interventi

Dottore di ricerca in Storia del libro all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, è stato direttore delle Biblioteche Palatina di Parma, Nazionale Braidense di Milano, Nazionale Universitaria di Torino. Attualmente, dal 2014, è direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. È anche direttore scientifico della Fondazione Museo Bodoniano, membro del consiglio d’amministrazione e del comitato scientifico della Fondazione L. Firpo di Torino, membro del Centre Gabriel Naudé dell’École nationale supérieure des sciences de l’information et des bibliothèques di Lione, docente alla Scuola di Alta Formazione e Studio dell’ICRCPAL. È stato membro del Comitato tecnico scientifico biblioteche e istituti culturali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e ha insegnato in numerose Università, tra cui la Sapienza Università di Roma, l’École Nationale de Chartes di Parigi, l’Università del Piemonte orientale, le Università di Bologna, Torino, Siena e ha partecipato con relazione a numerosi convegni nazionali e internazionali. È autore di numerose pubblicazioni e saggi inerenti soprattutto la storia del libro e delle biblioteche.

Ci parlerà di Specializzare, integrare, innovare: la DG-ERIC come laboratorio di circolarità

Sociologo dell’innovazione e data scientist. Studia i fenomeni complessi. Sviluppa le opportunità e le implicazioni dei processi innovativi sulla società, sulla formazione e sulle persone con particolare riferimento alle trasformazioni indotte dalla rivoluzione digitale. Promuove e sviluppa la ricerca interdisciplinare. Ha ideato e implementato il modello del Knowledge Interchange come nuovo modello di interazione tra ricerca e territori. Ha ideato e lanciato #hackCultura, l’evento annuale rivolto alle scuole per la promozione della Titolarità culturale sul Patrimonio. È Presidente del Comitato Scientifico dell’Associazione Internazionale DiCultHer. È coautore del saggio “Scienza Nuova. Ontologia della trasformazione digitale” (2018).

Ci parlerà di “Titolarità dei processi formativi”

Luciano Cinelli – È archivista e bibliotecario della Provincia Romana di S. Caterina da Siena, direttore di Memorie Domenicane ed instancabile comunicatore. Grazie ad un percorso di studi internazionale, costellato di pubblicazioni, convegni e specializzazioni, gestisce all’insegna della modernità, una rete di archivi ecclesiastici che include tutto il centro Italia. Storico e paleografo, il suo lavoro è volto a garantire la fruibilità della memoria dell’Ordine Domenicano nel mondo.

Fabiana Spinelli – Filosofa, medievista, archivista. Responsabile degli archivi dei Frati Predicatori Domenicani della Provincia Romana, si forma tra Toscana e Lazio attraverso archivi e carte personali dall’Archivio di Stato di Firenze alla Società Dantesca Italiana, tracciando un filo conduttore che porta dai sigilli dell’ASFI agli incunaboli di S. Maria Novella, per intrecciarsi poi all’informatica umanistica. Un continuo viaggio tra antico e moderno, che ha come unica missione la valorizzazione e l’accessibilità del bene culturale.

Ci parleranno di “La memoria si racconta in ogni luogo”

Laureata in Paleografia Latina presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1993. Ha poi seguito un corso biennale di Paleografia greca presso la Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivi (1994) e un corso triennale presso la Scuola di Specializzazione per conservatori di beni archivistici e librari di civiltà monastica (Università di Cassino, 1997); ha discusso il suo dottorato di ricerca in Paleografia greca e latina nel 2000 (Università di Roma, “La Sapienza”). Lavora per il MIBACT come Bibliotecaria dal 1999 e come Dirigente dal 2010, dirigendo le Biblioteche di Stato di Trieste e Parma. Dopo tre anni come Segreteria Regionale MIBACT per la Regione Emilia Romagna (2015-2018), ha diretto tra il 2018 e il 2020 l’Istituto Centrale per i Beni sonori e Audiovisivi, a Roma. Attualmente è Direttore dell’Archivio di Stato di Firenze e, ad interim, Soprintendente archivistico e bibliografico per la Toscana. I suoi articoli di biblioteconomia, pubblicati su riviste professionali (Biblioteche Oggi, Digitalia, Teca, JLIS), riguardano principalmente l’organizzazione e la gestione di banche dati relative a materiale manoscritto; le sue ricerche e pubblicazioni relative alla storia del libro affrontano in particolare l’evoluzione delle forme della scrittura e della produzione libraria tra l’XI e il XIV secolo nel contesto occidentale.

Ci parlerà di “Insegnare per immagini… in movimento. Esperienze sul campo”

Professore associato di Glottologia e Linguistica Generale presso l’Università di Siena – sede di Arezzo e Presidente del corso di laurea in Lingue e Comunicazione Interculturale e d’Impresa. Ha svolto attività di ricerca presso la Scuola Normale Superiore nel decennio 1998-2008 e ha insegnato Linguistica Generale, Fonetica sperimentale, Dialettologia negli atenei di Firenze, Pisa, Siena, Macerata. I suoi principali interessi di ricerca concernono gli archivi orali e la loro fruizione, la sociofonetica, la dialettologia italiana. Dal 2016 è coordinatore scientifico dell’Archivio dell’ex ospedale neuro-psichiatrico di Arezzo. È membro del Legal Issues Committee dell’infrastruttura europea CLARIN, del consiglio direttivo dell’Associazione Italiana di Scienze della Voce e del comitato di redazione di “Sonorités Bulletin” de l’AFAS “Association française des détenteurs de documents audiovisuels et sonores”.

Ci parlerà di “Gli archivi orali in aula”

Dottore di ricerca in filologia e linguistica generale, dal 2010 si forma come bibliotecaria e archivista iniziando a collaborare con diverse istituzioni (Archivio fotografico e archivio storico della Soprintendenza Belle Arti di Napoli e Provincia, Biblioteca Nazionale Centrale di Napoli, Biblioteca e Archivio dei Girolamini). Dal 2018 lavora come funzionario archivista presso la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana.

Laureata in conservazione dei beni culturali in storia della chiesa medievale e moderna con una tesi dal titolo Padre Matteo di San Giuseppe, missionario medico e botanico nel XVII secolo, che ricostruisce la sua vita missionaria in oriente attraverso le fondi documentarie. Ha conseguito un master di 2° livello presso l’Università di Firenze in archivistica biblioteconomia e codicologia con una tesi dal titolo L’archivio di deposito della Scuola Normale Superiore (1902 – 2000). Guida. Collabora dal 2000 presso vari centri della Scuola Normale di Pisa occupandosi di informatica applicata agli archivi per progetti nazionali come SIUSA, e non quali il Sistema Informatico Archivio di Stato di Firenze, Archivi Storici Toscani Recupero e diffusione degli Inventari degli Archivi Storici comunali toscani, Sistema dei Beni Archivistici della provincia di Bologna (Sibar). Attualmente collabora alla reingegnirizzazione di SIUSA.

Ci parlerà di “I fondi della Scuola: tutelare una memoria storica”

Ha conseguito il dottorato di ricerca in Inghilterra (University of Reading) e svolge attività di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Al momento si sta occupando del riordino e della valorizzazione scientifica del Fondo e del profilo dello storico della pedagogia Lamberto Borghi per conto del Centro Archivistico della medesima istituzione. In precedenza è stata award-holder e reserach fellow presso diverse università ed istituti di ricerca tra i quali la University of London e l’Accademia britannica di Roma (British School at Rome). I suoi interessi di studio si sono in prevalenza concentrati sulla storia delle università e istituti culturali, con particolare riguardo all’insegnamento dell’italiano in Gran Bretagna tra le due guerre e la propaganda culturale inglese nell’Italia fascista. Tra le sue principali pubblicazioni: “La propaganda fascista nelle università inglesi. La diplomazia culturale di Mussolini in Gran Bretagna”, Milano, Franco Angeli, 2018; “Fascism and Italian Studies at Manchester, Leeds and Liverpool Universities in the 1930s. Culture, Propaganda, Politics”, in Annali di Storia delle Università italiane, 2018, vol. 22, pp. 27-48).

Ci parlerà di “Tra le carte di un pedagogista: scuola, democrazia e società nel pensiero di Lamberto Borghi”

Già ricercatrice del progetto europeo ERC-Bodies Across Borders: Oral and Visual Memory in Europe and Beyond (BABE) presso il Dipartimento di Storia e Civiltà dell’Istituto Universitario di Fiesole (2013-2018). Ha ottenuto il titolo di dottore di ricerca in Storia delle società contemporanee presso l’Università di Torino. Il suo lavoro si è concentrato sullo studio della memoria transculturale di storie di migrazione fra l’America Latina e l’Europa e sulla molteplicità di linguaggi attraverso i quali è possibile esprimerla analizzando la costellazione oralità-visualità-corporeità. Negli ultimi anni ha maturato nuovi interessi di ricerca indirizzati nell’uso del metodo della storia orale e della raccolta di fonti visive attraverso questo metodo nei contesti scolastici di ogni livello di istruzione. Attualmente è coordinatrice del Programma educativo degli Archivi Storici dell’Unione Europea.

Ci parlerà di “L’uso didattico delle fonti primarie. Le nuove generazioni di europei nel contesto del programma educativo degli Archivi Storici dell’Unione Europea”

Professoressa associata all’Università degli studi di Firenze, dove insegna Storia della fotografia e Storia dell’arte contemporanea. I suoi temi di ricerca riguardano principalmente – in ambito teorico – l’archivio fotografico come dispositivo politico, la materialità della fotografia e gli approcci culturali e – nell’indagine storica – l’età della calotipia, l’inizio del Novecento e la fotografia contemporanea.
Ci parlerà di “Il patrimonio fotografico regionale: strumenti e narrazioni. La ricerca dell’Università di Firenze per la Regione Toscana”

Bibliotecaria, si occupa di archivi di persona e biblioteche d’autore, di storia dell’editoria e dell’illustrazione. È stata responsabile dei Carteggi e Fondi speciali moderni e dell’Ufficio Periodici della Biblioteca Marucelliana e attualmente presta servizio nel settore Emeroteca e periodici della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Ci parlerà di “Fonti per la Storia. Il progetto di digitalizzazione de La Nazione”

Docente e ricercatore in Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia presso il Dipartimento di Studi Umanistici (DISUM) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Svolge ricerca e docenza su temi di scienze biblioteconomiche e dell’informazione, digital cultural heritage, digital humanities, storia del libro antico a stampa, storia della censura libraria. È componente in Commissioni Scientifiche e Gruppi di Ricerca nazionali e internazionali attivi sui temi dell’impatto della digitalizzazione e della trasformazione digitale su formazione, cultura e patrimonio culturale. È socio delle principali associazioni scientifiche nazionali e internazionali di ambito biblioteconomico e di Digital Humanities. Ha al suo attivo oltre 60 pubblicazioni scientifiche tra monografie e articoli. Da alcuni anni collabora con INDIRE e con le scuole della provincia di Bari in progetti di innovazione nella formazione scolastica tramite lo sviluppo di una cultura consapevole del digitale.

Ci parlerà di “Nelle pieghe delle parole. Espansioni digitali nell’interazione con le biblioteche”

Ha insegnato alle Università di Firenze, Siena e Lecce come professore ordinario di pedagogia. A Firenze ha diretto il Dipartimento di Scienze dell’educazione per quasi 12 anni. Ha lì fondato la rivista “Studi sulla formazione”. È stato presidente del CIRSE e dell’ IRRE-Toscana. Ha scritto a vario titolo più di 90 volumi e centinaia di articoli. Oggi insegna alla università telematica IUL di Firenze.

Ci parlerà di “Fare ricerca storico-culturale nel digitale: tra forti luci e persistenti penombre”

 

16 Dicembre 2020, dalle 16.00 alle 19.00

Introduce e modera

Primo Ricercatore – Mi occupo delle procedure di formazione, dei criteri per la Tutela, l’organizzazione e la comunicazione del patrimonio storico culturale, anche nelle sue declinazioni didattiche e formative. In particolare, attenziono da anni il tema degli archivi scolari e degli archivi di personalità del mondo culturale ed artistico.

Interventi

Segretario Generale della Scuola a Rete in Digital Cultural Heritage e Presidente dell’Associazione internazionale per la promozione della Scuola a Rete DiCultHer.
Laureato in Scienze Biologiche, ha svolto attività di ricerca, per poi occuparsi di organizzazione della ricerca scientifica presso il Ministero dell’Università e della Ricerca.
Ha avviato rilevanti iniziative in Italia e in Europa per la diffusione della cultura scientifica quali la “Settimana della Cultura Scientifica”.
Dal ’93, Dirigente ENEA, con l’incarico della promozione dell’Alta Formazione e i rapporti con la Scuola e l’Università.
Dal 2010, membro del Gruppo di Lavoro per l’internazionalizzazione della ricerca del Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca (dossier per la negoziazione di Horizon 2020).
Coordinatore del Tavolo di Concertazione del Tavolo di Concertazione MIUR-MiBAC istituito a sostegno della partecipazione italiana all’iniziativa congiunta europea «Patrimonio culturale e cambiamenti globali: una nuova sfida per l’Europa».
E’ stato l’ideatore e responsabile della Mostra itinerante “Memoria/Futuro. Tecnologie innovative per il Patrimonio Culturale”.
Ci parlerà di “Il racconto” dell’esperienza #Hackathon

Dirigente storico dell’arte del MIBACT. Dopo aver ricoperto l’incarico di Segretario regionale e direttore del Polo museale del Molise, è ora responsabile del Servizio VI (Tutela del patrimonio demoetnoantropologico e immateriale) della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, nonché direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. È stato anche direttore ad interim del Museo delle Civiltà di Roma. In qualità di docente a contratto, ha insegnato Storia dell’arte veneta presso l’Università di Roma I “La Sapienza”, e Teoria e Storia della Produzione e della Committenza Artistica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È stato docente di Storia dell’Arte presso gli Istituti statali di istruzione superiore dal 1993 al 2015. È stato direttore della Biblioteca della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma dal 2003 al 2005, ed è membro del comitato esecutivo del Centro Studi Europa delle Corti. Dal gennaio 2011 è conservatore onorario dei monumenti di Sabbioneta. Ha dedicato la sua attività di ricerca principalmente al contesto mantovano e alla committenza e al collezionismo dei Gonzaga, pubblicando saggi e monografie su Pisanello, Andrea Mantegna, Lorenzo Leonbruno, Isabella d’Este, Correggio, Sabbioneta. Ha partecipato a vari convegni in Italia e all’estero ed è collaboratore di riviste scientifiche quali il “Burlington Magazine”, le “Mitteilungen des kunsthistorischen Institutes in Florenz”, “Venezia Cinquecento”, “Critica d’arte”, “Ricerche di storia dell’arte”, “Art e dossier”, “Quaderni di Palazzo Te”, “Atti e memorie dell’Accademia Nazionale Virgiliana”, “Civiltà mantovana”.

Ci parlerà di “Il patrimonio culturale immateriale, tra restituzione digitale e salvaguardia”

Livio Karrer (Roma 1982), PhD in Storia all’Università di Padova. Ha lavorato a lungo su temi di storia politica e culturale dell’Italia del ‘900, concentrandosi sull’evoluzione dei rituali civili e delle liturgie politiche. Ha scritto diversi saggi sui funerali dei principali protagonisti dell’Italia del secondo dopoguerra e sui rapporti e gli scontri tra Pci e Psi negli anni ’80. Fa parte del comitato di redazione della rivista “Memoria e Ricerca” e collabora con “Mondoperaio”. I suoi interessi di ricerca si sono quindi spostati nel campo della Public History; nel 2016 ha partecipato al processo di fondazione della Associazione italiana di Public History (AIPH). Dal 2014 lavora con la Fondazione di Venezia nell’ambito del progetto museale M9, occupandosi della selezione e scrittura dei contenuti storici. Ha fatto parte dell’Advisory board curatoriale e ha seguito tutta la fase esecutiva degli allestimenti. È ora uno dei curatori del Museo M9.

Ci parlerà di “M9 come progetto di narrazione, intrattenimento e formazione di una cittadinanza consapevole delle conquiste e delle tragedie del XX secolo”

Archeologo, si è laureato in Etruscologia e Antichità italiche (1993) e si è specializzato in archeologia classica (1996) presso l’Università di Firenze, dove poi ha svolto anche attività didattica. Dopo aver ricoperto varie cariche direttive in istituti culturali toscani, dal 1° ottobre 2015 è stato nominato Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli per un primo mandato quadriennale,rinnovato, nello scorso luglio, sino al 2023. Come Direttore del MANN, ha progettato e curato la riapertura delle sezioni Egizia, Epigrafica, Magna Grecia e Preistoria (quest’ultima, nuovamente visitabile nel 2020). Durante il suo primo mandato, sono state realizzate numerose mostre di materia archeologica e di arte contemporanea al MANN; molteplici i prestiti internazionali con cui sono state progettate importanti esposizioni all’estero. Ha curato, tra l’altro, la stipula dei protocolli d”intesa con l’Ermitage di San Pietroburgo, il J.P. Getty di Los Angeles, il Parco Archeologico del Colosseo e la Regione Sicilia.Ha favorito una nuova comunicazione del brand museale, tramite la realizzazione del primo videogioco archeologico (“Father and son”) ed il programma universitario di disseminazione culturale “Obvia”.Nel 2017, Art Tribune ha riconosciuto il MANN come miglior museo d’Italia per l’innovazione; nel 2018,sempre Art Tribune ha insignito Giulierini come miglior direttore d’Italia.E’ stato direttore ad Interim del Parco Archeologico dei Campi Flegrei (febbraio 2018-maggio 2019).

Con Rosa Tiziana Bruno ci parlerà di “Museo inclusivo e immersivo: i reperti narrati dallo scrittore”.

Insegnante e sociologa dell’educazione, è autrice di saggi e romanzi per ragazzi. Si occupa di formazione docenti e conduce ricerche sulla didattica narrativa. Dal 2014 è direttrice artistica del festival di letteratura per ragazzi ‘Scampia Storytelling’. Nel 2017 ha vinto l’International Writers Awards, assegnato dall’Institute for Education, Research and Scholarships (IFERS) di Los Angeles. È stata candidata al Premio Strega Ragazzi e ha ottenuto la menzione speciale al premio ASViS ‘Giusta transizione’ nell’ambito dell’Earth Prize 2020.

Con Paolo Giulierini ci parlerà di “Museo inclusivo e immersivo: i reperti narrati dallo scrittore”.

Già traduttrice editoriale, è direttrice della Fondazione Nuto Revelli, per la quale coordina i progetti culturali della Borgata Paraloup, con particolare riguardo al Museo dei Racconti e al “Laboratorio Anello Forte” per la memoria femminile. È vice presidente della Fondazione di Comunità Chierese.

Ci parlerà di “Memoria e digitale nei luoghi storici delle aree interne: racconti di resistenza” a cura della Fondazione Nuto Revelli

Vive tra Firenze e Siena. Laureato in Archeologia, con formazione post-universitaria ha acquisito competenze in ambito educativo, pedagogico e di facilitazione dei gruppi. È socio fondatore della cooperativa ArcheoProgetti e dell’Organizzazione di Volontariato “Emilio Sereni” di cui è anche Presidente. Si occupa di archeologia dei paesaggi e gestisce, in qualità di coordinatore, progetti educativi territoriali complessi. Ha co-progettato l’allestimento del Museo Archeologico del Chianti Senese, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009, ed ha promosso la progettazione del MMAB Montelupo (Museo Archivio Biblioteca). Dirige il Museo Remiero (FI) e il Museo Diffuso del Chianti. Coordina da ventisei anni il progetto di outdoor education “ominidi”. Svolge continuativamente attività formative per vari enti, collabora in qualità di docente con l’Università Telematica degli Studi IUL.

Ci parlerà di “Dialoghi possibili tra territorio e scuola”

Si occupa di Museologia, di Storia delle Scienze Naturali e di Zoologia. È Curatore presso il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze. Dal 2013 è Presidente dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS). È membro della Commissione Scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente; del Collegio del Dottorato di Filosofia in convenzione Pisa-Firenze; della Commissione Musei dell’Accademia Nazionale dei Lincei; del Comitato Scientifico della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze; del Comitato tecnico del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze. È Autore di oltre 200 pubblicazioni tra monografie, articoli e note. Socio di numerose Istituzioni scientifiche è anche Fellow della Linnean Society of London e Accademico Ordinario dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena.

Ci parlerà di “Musei scientifici e scuola: una naturale collaborazione”

Professore Associato in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente del Festival dei Popoli – Istituto Italiano per il Film di Documentazione Sociale dal 2017. Dirige il LAMA (Laboratorio di Analisi dei Materiali Audiovisuali) ed è nel direttivo del Centro Interdipartimentale per le Digital Humanities – DHMoRe. Ha svolto ricerche sulla cultura visuale, la sociologia visuale, la gestione dei conflitti, la comunicazione interculturale, le forme di partecipazione sociale, la sociologia dell’infanzia e la progettazione culturale. Ha da poco concluso una ricerca internazionale sull’utilizzo delle immagini per costruire memorie condivise con bambini e adolescenti (SHARMED. Shared Memory and Dialogue) e partecipa a due progetti di ricerca europei, il primo dedicato all’integrazione scolastica dei bambini migranti e rifugiati di ricerca dal titolo Child-UP (H2020), il secondo SPACEX – Spatial Practices in Art and ArChitecture for Empathetic EXchange si occupa di osservare le buone pratiche di utilizzo della cultura per la trasformazione dello spazio urbano. Ha pubblicato diversi libri e saggi, tra cui recentemente “Raccontare Storie Personali in classe. Dalla Ricerca all’innovazione Educativa”, (con C. Baraldi e F. Farini), Franco Angeli, 2020.

Ci parlerà di “Andare a caccia di/con le immagini. Archivi audiovisivi come strumento di ricerca”

Docente di Antropologia presso l’Università degli Studi del Molise. Si occupa di processi di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio bio-culturale e di antropologia della comunicazione e delle tecnologie digitali. Ha scritto numerosi contributi scientifici sull’argomento su riviste scientifiche e volumi nazionali e internazionali. Più volte Visiting Professor in Università europee ed extra-europee, nel 2019 ha presentato un suo seminario sui temi delle Digital Social Sciences presso l’Institute for Heritage Studies di Sharjah negli Emirati Arabi nel quadro delle attività preparatorie a Expo 2020. Coordina il Progetto Erasmus Plus Capacity Building EARTH con università europee e latinoamericane.

Ci parlerà di “Fare spazio. Ricerca e didattica del patrimonio bio-culturale come processo partecipativo”

Ha conseguito il dottorato di ricerca in giornalismo con una tesi sulla stampa franchista che ha ottenuto il punteggio massimo, (Outstanding Cum Laude). Attualmente è docente all’Universidad de Sevilla (Departamento de Comunicación Audiovisual y Publicidad y RRPP. Facultad de Comunicación) e collabora tramite incarichi di ricerca, con diversi enti internazionali come INDIRE e l’Istituto per la Storia dell’Azione Cattolica di Roma. Ha svolto ricerca all’estero e ha una vasta produzione scientifica riguardo alla stampa periodica nei governi totalitari e alla loro influenza sociale, con particolare interesse per i regimi tra le guerre. Tra le sue pubblicazioni “Humour in the post-war press: Short stories of Gloria Fuertes in the falangist magazine Maravillas”, in “Revista Latina de Comunicación Social”, e “Traitors of the Homeland: The Stigmatization of Reds in Falangist Discourse” in “Peter Lang”.

Ci parlerà di “La comunicazione come bene culturale: il periodico come piattaforma di comunicazione e cultura”

Storico contemporaneista, si è interessato di vari aspetti della storia della società e della cultura italiana ed europea, soprattutto nel periodo fra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo, in particolare di temi come le politiche sociali, i sistemi di welfare, l’impatto delle guerre mondiali sulla società italiana. Si è interessato di questioni relative alla storia culturale, alle culture visuali e in particolare allo studio della fotografia come bene culturale. Si è occupato di Public History ed è stato fra i promotori della prima conferenza nazionale (Ravenna 2017). Presso l’Università di Bologna è stato presidente del Corso di Laurea in Beni Culturali (sede di Ravenna), vicepresidente della Scuola di Lettere e Beni Culturali, Direttore del Dipartimento di Beni Culturali. È attualmente Direttore della Fondazione di studi storici “Filippo Turati” (Firenze); membro del Comitato Direttivo della Associazione Italiana di Public History; membro del comitato direttivo delle riviste “Memoria e Ricerca” e “Ricerche Storiche”; Presidente Onorario della SISF (Società Italiana per lo Studio della Fotografia); Professore dell’Alma Mater (onorario) presso l’Università di Bologna.

Ci parlerà di “Il patrimonio fotografico Alinari. Possibili forme di collaborazione con le scuole”

(PhD), è History Information Specialist presso la biblioteca dell’Istituto Universitario Europeo. Si occupa oggi di digital (public) history e di information literacy. Primo presidente della International Federation for Public History (2012-2017), nel 2016, è stato co-fondatore (e oggi presidente) dell’Associazione Italiana di Public History (AIPH). Le sue pubblicazioni sono elencate nel blog Digital & Public History. È membro del comitato scientifico delle riviste “Memoria e Ricerca”, “Ricerche Storiche”, “Il Capitale Culturale”, e “Humanités Numériques”, del Consiglio Scientifico del Réseau national des Maison des Sciences de l’Homme e del Campus Condorcet a Parigi, del Museo M9 di Mestre, dei Consiglio Direttivo della Società Italiana per lo Studio della Fotografia (SISF) e della direzione del Festival dei Popoli per il film di documentazione sociale.

Ci parlerà di “Gli archivi digitali di comunità, tra public e citizen’s history”

Giornalista, è stato professore di Estructura de la Información Periodística, presso Universidad de Sevilla e direttore del Grupo de Investigación en Estructura, Historia y Contenidos de la Comunicación. É fondatore e direttore del gruppo di ricerca GREHCCO. La sua più recente pubblicazione è “Evolución, Historia y Comunicación en un mundo digital. (Discurso hipotético)”, Anthropos, 2020.

Ci parlerà di “Formation de la memoria”

 

17 Dicembre 2020, dalle 16.00 alle 19.00

Sessione speciale: ‘Verso la didattica laboratoriale: la parola alla scuola’

Introducono

Loredana Camizzi
Lavoro all’Indire dal 2004 e mi occupo di progettazione di modelli e ambienti di formazione e di contenuti didattici digitali nell’ambito di progetti di formazione docenti, in particolare di area linguistico e letteraria (docenti di lingue e italiano). Partecipo alle attività di ricerca sul modello formativo, per l’individuazione di strategie e strumenti per la valorizzazione dei percorsi di sviluppo professionale dei docenti.

Pamela Giorgi
Mi occupo delle procedure di formazione, dei criteri per la Tutela, l’organizzazione e la comunicazione del patrimonio storico culturale, anche nelle sue declinazioni didattiche e formative. In particolare, attenziono da anni il tema degli archivi scolari e degli archivi di personalità del mondo culturale ed artistico.

Interventi

Gianluca Gabrielli insegna nella scuola primaria a Bologna, fa ricerca storica, si occupa di storia del razzismo coloniale e storia dell’educazione. Ultimi volumi pubblicati:
“Il razzismo” (con Alberto Burgio, Eds 2012), “Il curricolo “razziale” (Eum 2015), “Educati alla guerra” (Ombre corte, 2016). Collabora al gruppo di ricerca “Lo studente come storico alla ricerca delle fonti”, coordinato dall’Indire.

Ci parlerà di “Il rapporto scuola e bene culturale: Lavorare sulle fonti a sette anni”

Irene Zoppi
Laureata in Storia della fotografia presso l’Università degli studi di Firenze, collabora con l’Archivio Storico Indire, occupandosi in particolare della documentazione fotografica, della ricerca iconografica e documentale. Ha collaborato con Archivi Fratelli Alinari, Archivio Scala e Museo Salvatore Ferragamo. Per Indire ha partecipato nel 2015 all’allestimento della mostra “Radici di Futuro” (Firenze, Palazzo Medici Riccardi).

Laureata a Firenze in Storia della Letteratura Latina Medievale, ha conseguito un Dottorato in Scienze Storiche e Filologiche della Cristianità Antica e Medievale all’Università di Lecce e un Postdoc presso l’Università di Trento, dove ha anche insegnato come docente a contratto; ha collaborato a Firenze con la SISMEL (Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino) e ha lavorato come assegnista di ricerca presso l’Università di Lecce. Ha conseguito una specializzazione triennale in Arteterapia; attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di secondo grado e collabora con l’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) al progetto “Il laboratorio di storia: lo studente come storico alla ricerca delle fonti”.

Ci parlerà di “Le immagini raccontano: analisi delle fonti iconografiche nella didattica laboratoriale della storia”

Raffaella Calgaro è docente, saggista e autrice di pièce teatrali.
Da anni si occupa di didattica della storia e delle pratiche laboratoriali ad essa connesse. Collabora al gruppo di ricerca “Lo studente come storico alla ricerca delle fonti”, coordinato dall’Indire.

Ci parlerà di “Diario di bordo per Spazio Rodari: un’avventura di didattica laboratoriale”

Docente di lettere nel plesso della piccola scuola di Civitella del Tronto in provincia di Teramo.
Appassionata cinefila si avvicina alla sceneggiatura nel 2010 firmando il biopic In the fabulous underground insieme al regista Claudio Romano, proiettato all’Ecu Festival di Parigi nel 2013, all’Anthology Film Archives di New York nel 2014 durante una rassegna curata da Jonas Mekas, Il sodalizio artistico si riassume nella loro casa di produzione indipendente Minimal Cinema.
Nel 2015 danno alla luce il lungometraggio Ananke, film in 16mm b/n prodotto da Gianluca Arcopinto e presentato in anteprima a Pesaro durante la rassegna Esordi Italiani proprio dal direttore Pedro Armocida.
Nel 2016 e nel 2017 i corti Con il vento e Verso casa sono presenti alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro nella sezione SATELLITE – visioni per il cinema futuro.
Nel 2018 esce il film Incanto, proiettato in anteprima al Laceno d’oro Film Festival.

Ci parlerà di “Conversazioni visive. Suggestioni audiovisive nella didattica a distanza”

Francesca Caprino
La mia area di ricerca principale riguarda i Bisogni Educativi Speciali e l’inclusione scolastica. I miei interessi di ricerca comprendono inoltre l’Universal Design for Learning, la robotica educativa, il gioco e la disabilità, le tecnologie assistive e didattiche. Ho preso parte a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali e ho una lunga esperienza nella formazione continua degli adulti in ambito scolastico e socio-sanitario.

Conseguita la Laurea in Lettere a Firenze in Glottologia (Studi sulla terminologia della famiglia micenea) ha insegnato lettere nella Scuola media e latino e greco nel Liceo classico. È stata “Addetta alle esercitazioni” di lingua omerica presso la cattedra di Glottologia dell’Università di Firenze. Nel 2004 ha conseguito la Laurea in Storia (ambito, Storia contemporanea) all’Università di Pisa e nel 2011 il Dottorato di ricerca in Logos e rappresentazione all’Università di Siena. Ha co-curato (con A.F. Celi, con L. Gazzetta), il volume con patrocinio della SIS (Società italiana delle storiche), “I secoli delle donne. Fonti e materiali per la didattica della storia”, Roma, Biblink, 2019. È nel comitato di redazione delle due riviste storiche della propria città: “Quaderni di storia”, “Bullettino storico empolese”.

Ci parlerà di “Risorse flessibili. I documenti nella riflessione storica (Esempi, ripensando a I secoli delle donne, Roma 2019)”

Business Development Coordinator, Education in Europeana Foundation, develops partnerships with relevant players in education, including MoEs, industry and non-profit organizations in order to promote the reuse of digital culture in formal and informal settings. She possesses a BD in Political Sciences, a MA in Cultural Management and a MSc in Corporate Communications. She’s been working as a consultant for the Administration and in the Museum of Contemporary Art in Barcelona, where she was involved in educational projects.

Ci parlerà di “Percorsi in Europeana: patrimonio culturale in rete, trasversalità tra le discipline e apprendimento della lingua”

Letizia Cinganotto
Sono laureata in lingue e letterature straniere, ho conseguito un PhD in Linguistica sincronica, diacronica e applicata discutendo una tesi sulla metodologia CLIL. Ho inoltre conseguito diversi master e corsi di perfezionamento in glottodidattica, didattica delle lingue straniere, Italiano L2 e didattica digitale e multimediale.

Insegna Letteratura Italiana e Scholarly Editing all’Università di Bologna. Si è occupata di autori e temi dell’Ottocento e del Novecento, con una particolare attenzione allo studio e all’edizione delle varianti degli autori (“Che cos’è la filologia d’autore”, scritto con Giulia Raboni, Carocci, 2020), tra cui Leopardi e Manzoni (“Il metodo di Leopardi”, Carocci, 2016; “Manzoni”, Carocci, 2020). Ha studiato le carte e l’opera di Gadda (“Come lavorava Gadda”, Carocci, 2017) e con Giorgio Pinotti e Claudio Vela è responsabile della nuova edizione Adelphi delle sue “Opere”

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