• it
Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

Claudia Chellini

Claudia Chellini

Ricercatore

Jeeg Robot e Candy Candy mi hanno introdotto, bambina, nel magico mondo delle serie tv. Gli studi classici e letterari mi hanno regalato il gusto della ricerca e del rigore filologico. Con la psicoanalisi ho incontrato le fiabe. Oggi sono ricercatrice: i linguaggi artistici del teatro a scuola e delle narrazioni fiabesche, classiche e contemporanee, sono l’affascinante territorio in cui si aggirano i miei studi.

Attività di ricerca

Sono la referente di due progetti INDIRE:

 

  • Il teatro e la scuolaLa valorizzazione del teatro all’interno del sistema di istruzione e formazione, se implica la presenza di scenari e strumenti capaci di agire in modo importante sullo sviluppo delle capacità di alunni e studenti, pone però alcune questioni organizzative, didattiche, pedagogiche alle quali non è stata data una risposta univoca e che interrogano la comunità scolastica, con diverse urgenze per i vari gradi.
    Quale posto si può riservare all’interno dell’orario scolastico al teatro che tradizionalmente non fa parte del curricolo? Quale il rapporto fra il docente e l’esperto/artista che conduce le attività? Si può valutare l’attività artistica? Come? Quali effetti produce sulla crescita e sugli apprendimenti?
    Questi sono alcuni dei temi principali affrontati nel progetto, che si articola in quattro ambiti di attività: 1) Sviluppo del sistema nazionale di documentazione delle pratiche di teatro-educazione; 2) Il teatro nel curricolo; 3) Che cos’è il teatro-educazione per i docenti della scuola? 4) Diffusione del teatro-educazione.

 

  • La fiaba antica e popolare come spazio laboratoriale per l’educazione socio-affettiva: il metodo della versione collettivaLa versione collettiva è un metodo di lavoro con la fiaba orientato a costruire uno spazio all’interno del percorso scolastico nel quale gli alunni possano esprimersi apportando il proprio contributo alla narrazione di tutta la classe. Lo strumento di questo lavoro è la fiaba antica e popolare che si è formata e rilavorata passando attraverso parole scritte e parole orali, di colti e analfabeti, di nobili e popolani, per almeno cinque secoli. Le fiabe vengano narrate o lette ai bambini, dando loro modo di godersi la storia, e l’unica richiesta che si fa agli alunni è quella di rinarrare la storia, scrivendola o disegnandola. Raccogliendo gli elaborati dei bambini e ricomponendo la fiaba esclusivamente con le loro frasi e i loro disegni, si costruisce una narrazione comune al gruppo, in cui l’apporto di ciascuno abbia uno spazio così com’è, con il suo linguaggio, il suo stile, anche con i suoi errori siano essi meramente ortografici o dei veri e propri lapsus. Ognuno quindi vede che le proprie istanze trovano uno spazio e che lo spazio comune costruisce una narrazione ricca e di senso, che è contemporaneamente di tutti e di ciascuno. Con la versione collettiva, la classe nel suo insieme trova la propria competenza narrativa e individualmente gli alunni scoprono il valore della loro presenza nel gruppo.
    Come influisce questa scoperta sullo sviluppo degli aspetti socio-affettivi? E in particolare su quale dimensione agisce la versione collettiva della fiaba antica e popolare?
    Si è quindi reso disponibile un percorso formativo per le scuole di tutti i gradi e un primo laboratorio rivolto a un piccolo numero di docenti della scuola primaria, per accompagnarli nell’acquisizione del metodo e degli strumenti per realizzare in autonomia un percorso di versione collettiva e osservare insieme a noi quanto accade nel gruppo classe.

 

A questo link è possibile trovare l’elenco completo delle mie pubblicazioni.