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Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

Piccole Scuole

Loghi PON 2014-2020 (fse-fesr) corto

Codice progetto: 10.1.8.A1-FSEPON-INDIRE-2017-1
CUP: B59B17000010006
Asse I – “Investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente”
OS 10.1 – “Riduzione del fallimento formativo precoce della dispersione scolastica e formativa”
Azione 10.1.8 – “Rafforzamento delle analisi sulla popolazione scolastica e i fattori determinanti dell’abbandono, con riferimento alle componenti di genere, ai contesti socio-culturali, economici e locali (anche con declinazioni a livello territoriale)”

 

Durata del progetto – dal 01/01/2016 al 31/12/2018
Proroga delle attività al 31/12/2019
Referente del progetto e della Linea di ricerca – Dott.ssa Giuseppina Rita Jose Mangione

 

Il progetto di ricerca “Piccole Scuole” dal 2016 è stato ammesso a finanziamento nell’ambito del Programma Operativo Nazionale plurifondo (2014IT05M2OP001) “Per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020, a valere sull’Asse I “Investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente”.

Il progetto è volto a sostenere la permanenza della scuola nei territori geograficamente svantaggiati, mantenere un presidio educativo e culturale e contrastare il fenomeno dello spopolamento, sperimentare modalità di lavoro in rete grazie a Internet e a sistemi di videoconferenza, in coerenza con l’OS 10.1 – “Riduzione del fallimento formativo precoce della dispersione scolastica e formativa” – Azione 10.1.8 – “Rafforzamento delle analisi sulla popolazione scolastica e i fattori determinanti dell’abbandono, con riferimento alle componenti di genere, ai contesti socio-culturali, economici e locali (anche con declinazioni a livello territoriale)”.

Il progetto ha avviato azioni volte a promuovere processi di rinnovamento delle scuole piccole, mettendo a loro disposizione risorse e strumenti utili per stare al passo con il cambiamento e valorizzandone, al contempo, competenze e caratteri originali.

Gli obiettivi principali del progetto di ricerca sono:

  • ideare e sperimentare modelli didattici adatti alla gestione delle pluriclassi e funzionali a superare l’isolamento;
  • offrire una formazione specifica ai docenti che operano in contesti geograficamente svantaggiati, con una particolare attenzione alle aree interne;
  • progettare interventi di valorizzazione professionale degli insegnanti;
  • disseminare buone pratiche educative;
  • promuovere il Movimento culturale delle Piccole Scuole e la collaborazione in rete tra scuole;
  • migliorare le sinergie tra enti governativi locali e di ricerca.

Durante il biennio 2016-2017 sono state direttamente coinvolte alcune reti di piccole scuole seguite dai ricercatori Indire. Ogni rete ha facilitato il coinvolgimento delle piccole scuole dei territori tramite momenti di formazione e di disseminazione direttamente nei plessi rurali in cui i docenti prestano servizio. Le reti hanno sostenuto i momenti di osservazione e di analisi da parte dei ricercatori Indire delle dimensioni che caratterizzano la piccola scuola sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista didattico. Lo studio delle reti, comparato con i lavori internazionali, ha portato i ricercatori a selezionare gli elementi chiave per l’innovazione nelle piccole scuole italiane e a proporre alcuni modelli a supporto della didattica in pluriclasse o di un’aula aumentata per il raccordo dentro-fuori la scuola. Laboratori formativi, video club meeting e focus group con i referenti scolastici contribuiscono a definire i metodi e a formalizzarli.

A giugno 2017 è stato fondato a Favignana il Movimento Nazionale delle Piccole Scuole, con la firma del relativo Manifesto da parte di 60 dirigenti delle piccole scuole italiane. Il movimento è una realtà aperta a tutte quelle piccole scuole che vogliono impegnarsi per partecipare a pieno titolo al sistema educativo nazionale, avviare un processo di innovazione, sottraendosi al rischio di marginalizzazione. Intenzioni e obiettivi del movimento sono raccolti nel suo manifesto, che le scuole aderenti si impegnano a sottoscrivere e portare avanti.

I punti chiave del manifesto sono principalmente 3:

  1. comunità di memoria e qualità di apprendimento;
  2. l’esperienza delle pluriclassi, una risorsa e non un limite;
  3. tecnologia e inclusione sociale.

Nel 2018 la definizione di  un meccanismo – basato principalmente sul collaborative networking proprio delle community of interest – ha permesso di includere un numero maggiore di piccole scuole nel Movimento nazionale, cercando di trovare un dialogo anche con quelle mappate nelle 71 Aree Interne presenti sul territorio nazionale (rif. Strategia Nazionale Aree Interne).

I materiali di documentazione prodotti nell’ambito dell’attività di rete costituiranno una fonte importantissima e potranno essere di diversa natura:

  • scenari di esperienze che permettano di evidenziare criticità tipiche delle pluriclassi e potenzialità dei metodi e possibili declinazioni;
  • progettazioni didattiche per le pluriclassi, struttura delle attività didattiche progettate e pre-lavorate ad uso dei docenti tutor;
  • strumenti di documentazione e analisi delle dinamiche che si possono verificare nelle classi durante la sperimentazione di specifici metodi.

Questi materiali hanno lo scopo, da un lato, di restituire la condizione delle scuole isolate geograficamente nella sua complessità, delineandone il profilo e venendo a costituire una raccolta di progettazioni e pratiche significative, in grado di suggerire linee di intervento in condizioni simili; dall’altro lato, possono servire da stimolo all’allargamento della rete delle scuole del movimento tramite una formazione continua sui metodi didattici efficaci e replicabili nelle piccole scuole.

Accanto e in parallelo al lavoro in rete saranno proposti laboratori formativi su metodologie e pratiche in grado di migliorare l’offerta educativa di una piccola scuola. “Piccole Scuole” riconosce infatti l’importanza della cura per la professionalità dei docenti che si trovano a operare in contesti di isolamento culturale e si impegna per garantirne lo sviluppo e la visibilità.

La formazione di tipo laboratoriale viene condotta in modalità blended: alle attività supportate da un ambiente online dedicato, si affiancano periodici incontri in presenza, organizzati nelle scuole presidio, diffuse sul territorio nazionale.

La formazione ha un duplice obiettivo:

  1. sostenere l’acquisizione di conoscenze e strumenti su specifiche metodologie calate nel contesto delle scuole isolate e con pluriclassi;
  2. accompagnare i docenti formati all’ingresso in un primo Albo Nazionale di Tutor di piccole scuole per garantire un’azione di innovazione a cascata.

Sempre rispondendo agli obiettivi di formazione e di miglioramento capillare della didattica è prevista la realizzazione di Toolkit formativi in grado di consentire al docente la messa in pratica di proposte educative, elaborate dal gruppo di ricerca Indire e oggetto dei laboratori. A un’area di approfondimento dei princìpi educativi promossi, si integra una sezione video che documenta le sperimentazioni, con commenti e riflessioni dei docenti che ne hanno validato la qualità nelle proprie classi. I Toolkit comprenderanno strumenti, rubriche e unità didattiche che forniscono esempi e modelli utili per replicare e sostenere la diffusione delle metodologie proposte in tutte le piccole scuole del territorio nazionale.

Il progetto di ricerca, mediante continui momenti di disseminazione scientifica e di realizzazione di accordi nazionali e internazionali si pone anche come leva in grado di guidare il raccordo di tavoli operativi tra soggetti politici e di ricerca che si alleano per promuovere azioni volte a dare una rappresentazione reale di tutte le scuole italiane caratterizzate da isolamento e pluriclassi, sostenere la diffusione di modelli di lavoro in rete e buone pratiche didattiche, sperimentando percorsi innovativi nelle aree rurali, montane e delle piccole isole. La collaborazione con enti vicini e rappresentativi delle comunità piccole e isolate è fondamentale per mantenere un presidio educativo di qualità e contrastare il fenomeno dello spopolamento.