• it
Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

indireinforma

28 Gennaio 2015

“Immagina”… la scuola del 21° secolo

A Bologna il 27 e il 28 febbraio il seminario internazionale ADI-INDIRE. Idee e pratiche "visionarie" per l'innovazione della scuola

di Costanza Braccesi

 

Venerdì 27 e sabato 28 febbraio 2015, l’Associazione docenti e dirigenti scolastici italiani (ADI), in collaborazione con l’INDIRE, organizza a Bologna il seminario internazionale “Immagina” (Sala della Biblioteca di S. Domenico, Piazza S. Domenico, 13).

Il tema che farà da fil rouge della due giorni è l’innovazione nell’apprendimento. Innovazione come creatività, motivazione e autonomia. Ma anche come cambiamento radicale degli spazi e dei tempi della scuola, trasformazione dei curricoli, nuovo rapporto con il mondo del lavoro, acquisizione di competenze non solo cognitive, autonomia delle istituzioni scolastiche e molto altro ancora. Utilizzando l’espediente della narrazione da parte di due insegnanti-attori, ogni sessione proporrà delle “istantanee” che introducono in modo sintetico e incisivo il cuore degli argomenti che saranno trattati.

Il seminario si sviluppa su tre sessioni: venerdì 27 febbraio (mattina e pomeriggio) e sabato 28 (solo mattina).

 

Prima sessione: Immagina, crea, apprendi (venerdì 27 febbraio, mattina)

Giovanni Biondi, presidente dell’Indire, coordina la prima sessione, che proporrà alcune delle innovazioni che stanno prendendo forma nella scuola sia come elaborazioni teoriche sia come applicazioni pratiche. L’apertura dei lavori è affidata ad Alfonso Molina, professore di Strategia delle tecnologie all’Università di Edimburgo, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale e creatore dell’ambiente virtuale per l’innovazione sociale Phyrtual. Molina illustrerà come la scuola possa essere una grande “palestra dell’innovazione sociale”, capace di rispondere ad alcune delle problematiche del 21° secolo, dalla disoccupazione giovanile alla questione dei Neet, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e non seguono corsi di formazione (NEET sta per “Not in Education, Employment or Training“, e in Italia sono oltre due milioni). A seguire, la presentazione di Opening Minds, il rivoluzionario curricolo per competenze elaborato in Inghilterra dalla fondazione RSA. Al motto di Realizza le potenzialità, Raggiungi l’eccellenza, Allarga le opportunità”, cinque scuole – le RSA Academies – l’hanno messo in pratica. Terrà la relazione Alison Critchley, direttore esecutivo delle RSA Academies, che intreccerà la parte teorica con l’illustrazione delle realizzazioni pratiche. A conclusione della sessione, Marc Durando, direttore esecutivo di European Schoolnet, farà un excursus sui progetti più innovativi a livello europeo, soffermandosi in particolare su iTEC – Creare la classe del futuro. Questa sessione sarà anche il momento per parlare di Avanguardie Educative, il movimento di innovazione della scuola lanciato poche settimane fa dall’Indire e da 22 scuole capofila. Il movimento, aperto a tutte le scuole italiane che vogliano aderirvi, punta a scardinare le logiche tradizionali del “fare scuola” attraverso l’elaborazione di modelli didattici innovativi, basati su un ripensamento complessivo del rapporto fra spazi, tempi e metodi dell’apprendimento.

Seconda sessione: Le chiavi per apprendere (venerdì 27 febbraio, pomeriggio)

La seconda sessione, coordinata da Norberto Bottani, ricercatore di fama internazionale nel campo dell’istruzione, affronta un tema di estrema rilevanza, spesso trascurato in Italia: le competenze non cognitive che sostengono l’apprendimento, con cenni all’apporto delle neuroscienze. La prima relazione sarà quella di Lucia Mason, ordinario di Psicologia dell’educazione all’Università di Padova, che ci condurrà attraverso i meccanismi e le strategie dell’apprendere. Il secondo intervento riguarda un particolare modello pedagogico-didattico, il Big Picture Learning (BPL), che ha l’obiettivo di motivare i ragazzi e fare in modo che tutti apprendano. Nato negli Stati Uniti, è approdato nei Paesi Bassi ed è divenuto modello ispiratore per alcune scuole. Ne parlerà Eelco Hogendijk, presidente dell’Associazione Big Picture olandese e co-direttore di Prakticon, un istituto professionale di Doetinchem (Olanda) che ha adottato la metodologia BPL. La sessione si conclude con il tema dell’educazione sociale ed emozionale (SEL, Social and Emotional Learning), grande assente della scuola italiana. Dopo tanti anni di enfasi sui soli apprendimenti cognitivi, si comincia a percepire l’importanza degli aspetti sociali ed emozionali dell’apprendimento. Parlerà di questo tema Davide Antognazza, docente all’Università svizzera SUPSI e responsabile del progetto “Chiamale emozioni“.

 

Terza sessione: Curricoli del 21° secolo: cosa conservare, cosa cambiare (sabato 28 febbraio, mattina)

Mario Giacomo Dutto, presidente dell’Iprase di Trento, coordina la terza sessione che ha come tema centrale i curricoli. I curricoli determinano il sapere scolastico, ossia le conoscenze ufficiali che i cittadini dovrebbero possedere, ma sono ormai in crisi da anni. Cosa attendersi dalla scuola del XXI secolo? Come aggiornare il sapere scolastico canonizzato nel corso del XIX secolo e tenuto in vita fino a oggi? In Francia è stato recentemente costituito un Conseil supérieur des programmes. E da noi? Affronterà questo tema Luigi Berlinguer, ex ministro dell’Istruzione in Italia. La sessione prosegue con la relazione di Roger-François Gauthier, ispettore e membro del Conseil supérieur des programmes. Seguirà la presentazione del Niekée College, un istituto professionale olandese in cui la creatività si respira in ogni angolo. Diretto da un preside-pittore, l’istituto è coloratissimo e accogliente, senza aule, senza lavagne, senza libri di testo e non prevede né compiti a casa, né discipline separate. Terrà la relazione Jan Fasen, direttore della scuola. Seguirà la relazione sulla didattica per problemi, progetti e competenze di Enzo Zecchi, responsabile scientifico di Lepida Scuola. Il metodo Lepida è un modello per l’ideazione e la realizzazione di progetti in classe che ha come proprio obiettivo la cura del processo attraverso il quale vengono allenate competenze importanti, come imparare ad imparare, rispettare le consegne, comunicare, esercitare il pensiero critico, ecc. Concluderà il seminario la presidente dell’ADI Alessandra Cenerini, che proporrà i contenuti di una legge per avviare gli istituti “a statuto speciale”, un modello di scuola realmente autonoma, che ormai si pone secondo l’ADI come la sola possibilità di avviare un processo di profonda innovazione.

Link: