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12 Marzo 2015

‘Crescere su se stessi: filosofia, educazione e internet’

Nella sede IUL di Firenze, si è tenuta la lectio magistralis del noto filosofo Remo Bodei

di Fabiana Bertazzi

Bodei_2015Si è svolta martedì 10 marzo a Firenze, nella sede della IUL- Italian University Line, l’Ateneo telematico istituito dall’Indire e dall’Università di Firenze, la lectio magistralis del noto filosofo sardo Remo Bodei, figura rilevante della cultura italiana. Storico della filosofia di fama internazionale, Bodei è oggi docente di ruolo presso la University of California di Los Angeles.

Negli anni, Bodei si è dedicato alla riflessione sulla modernità e l’esistenza individuale.
I due schemi teorici alla base della sua ricerca ruotano intorno a due concetti fondamentali: il tempo e le identità personali. Nella società attuale, secondo l’esperto, le persone hanno una scarsa consapevolezza della dimensione del tempo e del senso d’identità: vivono un presente dilatato, in cui l’esperienza è sempre meno connessa con il passato e devono, ogni giorno, costruire la propria individualità. In questa condizione, l’educazione gioca una parte fondamentale, perché «anziché intenderla nel suo senso etimologico di educere, ossia “tirare fuori” dalle persone talenti e conoscenze, si tratta di aiutarle a costruire la propria individualità sia come singoli, sia come soggetti inseriti in un contesto sociale».

L’avvento dei mezzi di comunicazione di massa, a partire dal telegrafo per arrivare a internet, ha cambiato il modello di trasmissione della cultura, che finisce sempre più per diffondersi “per contagio”. L’evoluzione della tecnologia ha comportato, infatti, la possibilità per tutti di attingere a una quantità esorbitante di informazioni e ha messo in crisi le tradizionali agenzie educative, come la famiglia e la scuola. Il rischio che corrono i giovani oggi è quello di accumulare una serie di conoscenze frammentate, di «ricevere un’educazione basata sull’opinione e non sull’innesto della verità». Il filosofo ha parlato di «carattere rapsodico della cultura, determinato dalla navigazione a vista nei contenuti e dalla raccolta indiscriminata di conoscenze, senza alcuna connettività tra loro». Il modello di trasmissione del sapere, così come plasmato dai mezzi di comunicazione di massa, ha posto l’individuo al centro di un crocevia di messaggi e ha compromesso la sua capacità di riflettere e di confrontarsi.

Alla luce di questa analisi, Bodei ha sottolineato come la scuola abbia un ruolo determinante nell’aiutare i discenti a sviluppare la propria capacità di giudizio. La missione degli insegnanti della società postmoderna è quella di offrire gli strumenti per un ragionamento critico, dotare gli studenti di mezzi cognitivi utili a setacciare e selezionare le informazioni rilevanti e attendibili. «La scuola dovrebbe inserire docenti e alunni in una grande discussione da cui scaturisca un ragionamento razionale e convinto, ossia condiviso», ha concluso il filosofo.

La riflessione di Remo Bodei inaugura l’attivazione del corso di perfezionamento e aggiornamento professionale della IUL Scuola e internet. Cultura critica, libertà e democrazia nell’era digitale, avvalorandone l’obiettivo formativo. Il corso, infatti, intende fornire ai docenti gli strumenti culturali e teorici per educare i propri studenti a una cittadinanza attiva in internet. Il piano di studi proposto, articolato in 4 moduli pluridisciplinari, affina e rafforza le competenze professionali degli insegnanti per un approccio critico e consapevole all’uso degli strumenti digitali e dei social network.

Il video della lectio magistralis sarà disponibile online nei prossimi giorni sul canale Youtube della IUL.

Per approfondire:

iul_2014 (1)