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A che punto siamo col Processo di Bologna?
Il nuovo report di Eurydice rivela che le riforme sono ancora troppo disomogenee nei Paesi dello spazio europeo dell'istruzione superiore
I Ministri dell’istruzione di 47 Paesi dello Spazio europeo dell’istruzione superiore (EHAE) si sono incontrati il 14 e 15 maggio alla conferenza di Erevan per dibattere sui miglioramenti introdotti nei sistemi di istruzione superiore e sulla possibilità di far muovere più liberamente gli studenti oltre i confini nazionali grazie al cosiddetto Processo di Bologna.
Il rapporto di Eurydice, Eurostat ed Eurostudent The European Higher Education Area in 2015: Bologna Process Implementation Report, sviluppato in vista dell’incontro di Erevan, rivela che c’è ancora molto da fare.
In media, infatti, solo 7 studenti su 10 portano a termine i percorsi di istruzione superiore e nella metà dei Paesi i tassi di completamento degli studi si limitano al 30-50%. Dal rapporto si evince anche che i finanziamenti e la conoscenza delle lingue sono cruciali per la mobilità degli studenti e, se scarsi, costituiscono la più grossa barriera verso il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Processo di Bologna. Obiettivi che sono, appunto, la mobilità degli studenti, un sistema comune di titoli di studio, la dimensione sociale, l’apprendimento permanente, un sistema europeo dei crediti, l’assicurazione di qualità, la dimensione sociale dell’istruzione superiore e lo sviluppo dell’Europa come “regione della conoscenza”.
Tutte queste linee di azione sono state affrontate nel rapporto: l’analisi, attraverso i suoi sette capitoli – Contesto dello Spazio europeo dell’istruzione superiore, Titoli di studio e qualifiche, Assicurazione di qualità, Dimensione sociale nell’istruzione superiore, Apprendimento permanente, Risultati efficaci e occupabilità, Internazionalizzazione e mobilità – mira proprio a fornire una visione aggiornata della realtà dello spazio europeo dell’istruzione superiore.
Le tappe del Processo di Bologna
La dichiarazione di Bologna fu firmata nel 1999 dai ministri responsabili dell’istruzione superiore di 29 Paesi europei. Tuttavia le sue origini risalgono all’anno precedente, precisamente alla Dichiarazione della Sorbona del 1998. Questo schema sintetizza le principali tappe delle conferenze ministeriali che hanno scandito l’avanzamento del Processo di Bologna fino al 2012.
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