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indireinforma

6 Novembre 2015

263 candeline per il primo anno di Avanguardie Educative

Il 6 novembre 2014 l'Indire e 22 scuole fondatrici firmavano l'atto di nascita del Movimento aperto alle scuole che fanno innovazione

di Rudi Bartolini

Il Movimento delle Avanguardie Educative compie un anno! Ogni compleanno che si rispetti prevede di accendere le candeline: la tradizione vorrebbe una per anno, ma essendo il nostro un movimento “innovatore”, di candeline ne accendiamo ben… 263! Adesso vi spieghiamo perché, cercando di capire cosa ha significato questo primo anno.

Esattamente il 6 novembre 2014, alla Fiera ABCD di Genova, l’Indire e 22 scuole fondatrici sancivano la nascita del Movimento sottoscrivendo il Manifesto delle Avanguardie Educative, un documento strategico-culturale realizzato con il contributo delle stesse 22 scuole “apripista”.

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Il Manifesto si apre con queste parole: «Le Avanguardie educative sono un movimento di innovazione che porta a sistema le esperienze più significative di trasformazione del modello organizzativo e didattico della scuola. Un movimento aperto alla partecipazione di tutte le scuole italiane che lavorano ogni giorno per trasformare il modello tayloristico di una scuola non più adeguata alla nuova generazione di studenti digitali, e disallineata dalla società della conoscenza».

Parole che sottolineano sia gli obiettivi del Movimento – la trasformazione del modello tradizionale del fare scuola e la messa a sistema delle esperienze innovative – sia la sua natura, un movimento che nasce “dal basso” e si apre alle esperienze innovative che emergono dal territorio. Scopo delle Avanguardie Educative è quindi creare le condizioni per riconoscere queste esperienze, validarne la maturità e portarle a sistema in modo che possano essere replicabili anche in contesti diversi.

Il Manifesto si articola poi in 7 orizzonti verso cui tendere per innovare la scuola:

  • Trasformare il modello trasmissivo della scuola
  • Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare
  • Creare nuovi spazi per l’apprendimento
  • Riorganizzare il tempo del fare scuola
  • Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza
  • Investire sul “capitale umano” ripensando i rapporti (dentro/fuori, insegnamento frontale/apprendimento tra pari, scuola/azienda, ecc.)
  • Promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e trasferibile.

Tali orizzonti hanno trovato la loro declinazione in 12 idee che sono frutto di concrete esperienze verificate sul campo e che mirano a rivoluzionare l’organizzazione delle tre dimensioni fondamentali del fare scuola: la didattica, il tempo e lo spazio. Eccole elencate: Aule laboratorio disciplinari; Spazio flessibile (aula 3.0); Bocciato con credito; Compattazione del calendario scolastico; Teal (tecnologie per l’apprendimento attivo); Integrazione cdd/libri di testo; Spaced learning (apprendimento intervallato); Ict lab; Flipped classroom (la classe capovolta); Didattica per scenari dentro/fuori la scuola; Debate (argomentare e dibattere).

Non possiamo qui approfondire ognuno degli orizzonti del Manifesto o spiegare nel dettaglio le singole idee, ma riscontriamo che molti dei princìpi che li animano sono in linea con la Legge n. 107 del 13 luglio 2015 (“La Buona Scuola”) e con il Piano Nazionale Scuola Digitale. La scuola digitale è già presente nel nostro Paese e sta crescendo; le opportunità offerte dalle tecnologie e dai linguaggi digitali rappresentano un’importante opportunità per cambiare gli ambienti di apprendimento e costruire connessioni e convergenze feconde fra scuole. Sono inoltre importantissime per sviluppare, oggi, nei ragazzi un’alfabetizzazione efficace (foundational literacies), competenze trasversali (cognitive, operative, relazionali, metacognitive) e una piena cittadinanza.

Inoltre, il percorso intrapreso dal Movimento mira a creare una vera e propria community di scuole sempre aperta, e lo fa attraverso due strade: la prima è quella di rendere accessibili, replicabili e sostenibili i processi di innovazione grazie alla Galleria delle Idee per l’Innovazione (“Adotta un’idea“), la seconda è di aumentare l’offerta della galleria con nuove proposte (“Proponi un’esperienza di innovazione“). Nel primo caso, le scuole che aderiscono a una o più idee per l’innovazione entrano a far parte di un percorso di assistenza che si realizza non solo online (con webinar tematici, materiali multimediali, interazioni asincrone, sportello online, e molto altro) ma anche in presenza, attraverso il confronto con l’Indire e con le scuole capofila per rendere replicabile l’esperienza di innovazione e fornire assistenza in itinere a docenti e dirigenti. Nel secondo caso, si procederà a una selezione di proposte di innovazione che dimostrino di essere in linea con gli obiettivi del Manifesto e di avere un impatto sistemico a livello scuola. In questo caso, attraverso un lavoro di analisi e visite in loco, l’Indire e le scuole proponenti produrranno nuove idee: nei prossimi mesi la “galleria” vedrà l’ingresso di 3 nuove idee!

Grazie a tutto ciò, il Movimento è cresciuto moltissimo e oggi alle 22 scuole fondatrici si sono aggiunte ben 241 scuole adottanti. Eccole, le nostre 263 luminose candeline!


E dopo un anno abbiamo capito che l’innovazione scolastica è possibile se…


 

Per saperne di più:

Sito web di Avanguardie educative
Pagina Facebook di Avanguardie educative

Il Manifesto delle Avanguardie Educative
Ambiente di assistenza/coaching per le scuole del Movimento