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20 Novembre 2015

A Catania il seminario sui bisogni formativi di chi educa i migranti

di Daniela Ermini

L’Unità nazionale EPALE (Agenzia Erasmus+/Indire) organizza il 20 novembre all’Università di Catania il seminario nazionale “Migranti: nuovi bisogni formativi degli educatori”, sul tema dell’educazione dei migranti come strumento di inclusione e coesione sociale.

Con questo seminario si conclude il primo ciclo di incontri organizzati dall’Unità italiana EPALE con lo scopo di promuovere e diffondere l’utilizzo della nuova piattaforma per l’apprendimento degli adulti, lanciata dalla Commissione europea lo scorso 15 aprile a Bruxelles.

L’incontro di Catania vuole puntare l’attenzione su un tema vasto, carico di implicazioni sociali, culturali ed economiche e molto attuale per il nostro Paese: l’educazione dei migranti come strumento di inclusione e coesione sociale. L’evento  si focalizzerà sulla formazione e sull’aggiornamento di tutte quelle figure professionali (insegnanti, educatori, formatori, operatori sociali, mediatori culturali e un grandissimo numero di volontari) che quotidianamente si occupano di percorsi educativi con migranti e rifugiati. Le nuove e numerose ondate di migrazione che interessano l’Italia e buona parte dei Paesi europei impongono una riflessione profonda su come i formatori possano assolvere al meglio il loro compito con persone provenienti da contesti culturali disparati, spesso in fuga da guerre e da traumi profondi, con profili molto diversi anche dal punto di vista delle competenze: talvolta privi di scolarizzazione di base anche nella loro lingua e cultura di origine, talvolta professionisti affermati con un’elevata preparazione culturale.

Le oltre 240 richieste di iscrizione al convegno di Catania confermano l’interesse e il desiderio di confronto sull’argomento a livello nazionale. Formatori, insegnanti, educatori, operatori sociali, mediatori culturali, volontari ed esperti si confronteranno sui temi proposti, con particolare riferimento ai cinque temi introdotti attraverso le esperienze di associazioni e enti locali: uso delle tecnologie nel lavoro degli operatori, riconoscimento delle competenze, formazione delle donne immigrate, alfabetizzazione linguistica, aggiornamento delle figure professionali che lavorano con gli immigrati.

In Italia, l’alfabetizzazione dei migranti adulti è gestita dai 126 Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (Cpia) che, specialmente nella loro nuova organizzazione, offrono corsi strutturati e percorsi professionali appositamente creati. Come sappiamo però, a fianco del settore formale, esiste un mondo, spesso sommerso perché poco conosciuto, animato da associazioni private e gruppi di cittadini che, anche a titolo volontario, svolgono puntualmente il ruolo di insegnanti diventando dei mediatori culturali molto preziosi di cui tenere conto. Il seminario vuole aprire una riflessione su problematiche, aspettative e necessità di chi opera in entrambi i settori, quello formale e quello informale.

La giornata, dopo i consueti saluti istituzionali, prevedrà un intervento sui cambiamenti nei Cpia e nella formazione delle nuove figure professionali coinvolte, a cura della professoressa Giovanna Del Gobbo dell’Università di Firenze, seguìto dalla presentazione di cinque esperienze che consideriamo buone pratiche italiane nell’ambito del settore non formale. A completare i lavori, due interventi di Isfol affronteranno il tema cruciale del riconoscimento delle competenze dei migranti, sia pregresse sia acquisite in Italia, e quello del lavoro svolto nell’ambito dell’Agenda per l’educazione degli adulti 2012-2014 che sarà in essere anche per il biennio 2016-2017 (guarda il programma).

Tutti i materiali della giornata saranno presto a disposizione sulla piattaforma EPALE, dove il dibattito continuerà a livello nazionale con possibili aperture ad un confronto Europeo.

EPALE ha lo scopo di aprire all’Europa il dibattito nazionale sui tanti temi che intersecano i percorsi educativi pensati per gli adulti, anche a livello non formale. Pensata per i professionisti del settore dell’apprendimento degli adulti, ma aperta a tutti, mira a migliorare la qualità dell’offerta di apprendimento degli adulti in Europa. Sulla piattaforma è possibile scambiare notizie, opinioni, idee e risorse con altri professionisti in tutta Europa. Sono 8000 gli iscritti in Europa e circa 800 in Italia dall’inizio dell’anno. Il nostro Paese è primo sia per numero di iscritti sia per numero di accessi al portale europeo.

L’Unità nazionale EPALE ha sede presso l’Indire. In questo suo primo anno di lavoro, l’Unità ha concentrato i propri sforzi in attività di promozione e disseminazione della piattaforma attraverso l’organizzazione di seminari incentrati su temi “caldi” legati all’educazione degli adulti. Dopo il lancio di EPALE in Italia dello scorso 6 maggio a Firenze, il primo incontro nazionale si è tenuto il 20 giugno a Udine con un seminario sui bisogni formativi delle persone affette da disagio psichico. Il secondo seminario si è svolto l’8 luglio a Firenze sulla condivisione delle competenze digitali nei FabLab, il terzo il 22 luglio a Milano all’interno di Expo e ha avuto come oggetto l’educazione a un’alimentazione sostenibile in età adulta. Roma ha ospitato il 7 ottobre il quarto seminario dedicato all’uguaglianza di genere e, in particolare, ai percorsi educativi per la libertà e la consapevolezza dei diritti delle donne.

 

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