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25 Novembre 2015

Ridurre il fenomeno NEET, i risultati del seminario di Napoli

di Valentina Riboldi

20151107_133649I NEET (acronimo che sta per Not in Education, Employment or Training), sono i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e nemmeno seguono corsi di formazione, stage o aggiornamento professionale. Un gruppo di popolazione variegato che vive un prolungato allontanamento dal mercato del lavoro e dal sistema formativo, con conseguenti problemi di inclusione sociale, apprendimento e formazione. Il fenomeno negli ultimi anni ha assunto proporzioni elevate e riguarda in Italia il 26% dei giovani tra i 15 e i 29 anni (il 15,8% è la media dei 28 paesi dell’Unione europea) e rappresenta una delle sfide più importanti che l’Europa deve affrontare.

È per questo che l’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire ha scelto questo tema per il 1° seminario di contatto transnazionale italiano, dal titolo “European shared strategies for reducing the Occurence of NEETs”, organizzato congiuntamente con l’Agenzia Erasmus+ Isfol e l’Agenzia nazionale per i giovani.

L’incontro si è svolto a Napoli dal 5 al 7 novembre e vi hanno partecipato  oltre 70 persone selezionate dalle Agenzie nazionali di 15 Paesi. Il grande elemento di novità di questo seminario sta nell’approccio transettoriale con cui è stato organizzato e nel profilo stesso dei partecipanti. Insegnanti, educatori, formatori, rappresentanti di

istituzioni nazionali, centri di formazione professionale, centri di educazione per gli adulti si sono confrontati su idee di progetto per nuove politiche di recupero e strategie, davvero condivise, per affrontare il fenomeno NEET nelle sue molteplici sfaccettature.

«Si parte dal confronto sulle differenze per affrontare problemi comuni», ha detto Marco Rossi Doria, scrittore ed ex sottosegretario del Miur, che ha indicato i tre punti chiave che da affrontare per contribuire a risolvere il fenomeno: far acquisire presto e bene agli studenti le competenze di base, valorizzare il ruolo dell’orientamento (fondamentale soprattutto in contesti di povertà educativa) e, infine, affrontare la problematica della transizione verso il lavoro e dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita.

Claudio Franzosi, ricercatore Isfol, ha illustrato gli aspetti quantitativi e di impatto sociale più rilevanti del fenomeno NEET, focalizzando la riflessione su alcuni dei fattori che determinano il fenomeno. «Le cause sono diverse, interagiscono in modo spesso complesso e si rinforzano reciprocamente. Non si può certo sottovalutare il peso della profonda crisi economica e finanziaria che ormai da diversi anni si è abbattuta sulla gran parte delle principali

economie mondiali e non si può fare a meno di osservare, ancora una volta, il ruolo cruciale ricoperto dai sistemi educativi e formativi nel tentare di combattere il fenomeno», ha dichiarato.

L’intervento di Paolo Battimiello, dirigente della scuola secondaria di primo grado “A. Belvedere” di Napoli, ha portato la riflessione su una delle cause principali del fenomeno NEET: l’abbandono precoce dei percorsi d’istruzione. L’intervento, accolto con grande interesse e partecipazione da tutti i presenti, ha portato l’esperienza concreta della scuola di Napoli e le strategie adottate proprio attraverso la progettazione europea. «Bisogna trasformare il territorio in una grande comunità di apprendimento. La scuola deve stabilire con il territorio una nuova sintassi compresa da entrambi», ha affermato Battimiello.

Il fulcro del seminario sono stati i gruppi di lavoro, organizzati da parte dello staff dell’Agenzia sulla base dei profili di ogni partecipante e sull’interesse specifico di ognuno per una tematica da sviluppare.

I RISULTATI: STRATEGIE EUROPEE CONDIVISE
Dopo tre giornate intense di conoscenza reciproca, confronto di idee, apertura all’ascolto degli altri per trovare strategie europee condivise per ridurre il fenomeno, il seminario si è concluso con sette diverse proposte di progetto che declinano il tema NEET in tutti i settori del Programma, con un approccio trasversale. L’idea che a vario titolo attraversa le proposte di progetto è soprattutto quella di creare percorsi di supporto psicologico e aumento della fiducia nelle proprie capacità, insieme al potenziamento di percorsi formativi e di accompagnamento dei giovani e allo sviluppo delle competenze deglie educatori e degli operatori del settore. Dalla prevenzione dell’abbandono scolastico prematuro all’orientamento professionale dei giovani, dai bisogni formativi di insegnanti ed educatori all’inclusione sociale: questi i temi per partenariati ‪strategici già all’orizzonte, presentati dai partecipanti al seminario europeo nella splendida luce mediterranea di Napoli.

Per approfondire:

Il seminario di contatto in 4 min

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Voci e idee dei partecipanti al seminario

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Altri materiali: