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“C’è bisogno di Avanguardie educative?” L’intervista a Giovanni Biondi
Il Presidente Indire parla del movimento di trasformazione della scuola italiana sulla "Rivista dell'Istruzione"

“C’è bisogno di Avanguardie educative?” è il titolo dell’intervista che il Presidente Giovanni Biondi ha rilasciato alla Rivista dell’Istruzione e curata dal Direttore Giancarlo Cerini.
La domanda provocatoria arriva in concomitanza con un importante traguardo per il movimento: a poco più di un anno dalla sua nascita, infatti, gli istituti coinvolti hanno raggiunto quota 400, a conferma del fatto che il “movimento delle Avanguardie educative è aperto a tutte le scuole italiane e aspira a diventare virus del cambiamento, mettendo al centro la cooperazione per rompere personalismi e protagonismi”, afferma lo stesso Presidente Biondi. Il movimento è una realtà aperta e in continuo divenire che intende portare a sistema l’innovazione con il contributo di tutti i suoi partecipanti, che costituiscono le “tessere appartenenti a uno stesso mosaico che disegna una scuola diversa”.
Le 12 idee alla sua base interessano tempo, spazio ed organizzazione della didattica: queste possono essere “adottate” dalle scuole che vogliono entrare a far parte delle Avanguardie educative o ampliate con nuove proposte che arrivano da altre esperienze quotidiane realizzate da docenti e studenti.
L’obiettivo comune è quello di cambiare il modello didattico tradizionale, basato sulla lezione frontale e rendere la scuola italiana più adatta alla società della conoscenza e in grado di rispondere meglio alle esigenze delle nuove generazioni di studenti. La continua crescita delle adesioni dimostra che le scuole condividono questo intento e si riconoscono nello spirito del movimento: l’innovazione è, quindi, possibile.
Leggi qui l’intervista al Presidente Biondi
Per approfondire:
- Il sito del progetto Avanguardie Educative
- La pagina Facebook dedicata a Avanguardie Educative
- Articolo di approfondimento “Perché aderire alle Avanguardie Educative”