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28 Settembre 2016

Apprendimento degli adulti e ambiente: le strade per un’educazione sostenibile

di Alessandra Ceccherelli

Al seminario EPALE che si svolge a Trento il 27 e 28 settembre si parla di educazione ambientale nell’educazione degli adulti. La tutela dell’ambiente rappresenta una sfida per il nostro presente e per le generazioni future. Si tratta di educare alla sostenibilità, attivare processi di cambiamento degli stili di vita, scegliere modelli di vita che rispettino l’ambiente, limitino la produzione dei rifiuti e incoraggino il riutilizzo e la rigenerazione delle risorse. Ma a chi spetta il compito di formare e informare i cittadini? Quali azioni educative sono previste per gli adulti? È possibile pensare a un’educazione che incoraggi i cittadini a essere parte attiva del cambiamento?

Pur avendo permesso la crescita di una sensibilità ecologica sempre più evidente e diffusa, il tema dell’educazione alla sostenibilità viene ancora troppo spesso associato a iniziative rivolte quasi esclusivamente ai bambini e alle nuove generazioni. Manca invece un chiaro punto di raccordo sugli adulti, nei confronti dei quali non è facile l’identificazione dei possibili percorsi educativi. Costruire un’educazione alla sostenibilità che affronti i paradossi del nostro modello di sviluppo e di produzione della cultura a ogni livello e in ogni ambito educativo formale o informale è lo spunto da cui nasce il seminario EPALE di Trento, anche a partire da un’iniziativa dell’Unesco, il DESS – Decennio dell’educazione allo sviluppo sostenibile 2005-2014, che ha l’obiettivo di far avviare nuove politiche nazionali e inziative educative e partecipative. L’Unesco promuove un’educazione allo sviluppo sostenibile che coinvolga un ampio raggio di soggetti: non solo la scuola o l’università, ma anche le organizzazioni della società civile, i gruppi di interesse, gli organi politici, e così via e che possa mettere in grado ogni individuo, mediante l’educazione, di fornire il proprio contributo allo sviluppo sostenibile.

Tra i relatori del seminario EPALE di Trento sarà presente Paolo Tamburini, dirigente della Regione Emilia Romagna e membro del Comitato scientifico DESS Unesco, che offrirà una panoramica sull’argomento a partire dal documento “Per una buona educazione responsabile e sostenibile”.

In questi 10 anni, si legge nel testo, il contesto, mondiale e nazionale, è molto cambiato: se da un lato risulta sempre più evidente l’insostenibilità di questo modello di sviluppo (i cambiamenti climatici, le emergenze idrogeologiche, le emergenze alimentari e sanitarie e l’inquinamento sono solo gli aspetti più evidenti degli effetti di questo sviluppo sul Pianeta), dall’altro le crisi economiche e sociali, sempre più frequenti, mostrano come il modello abbia ormai raggiunto i suoi limiti anche dal punto di vista di una promessa di felicità basata sull’avere individuale piuttosto che sul benessere e sui beni comuni.

Il documento di Tamburini sintetizza i processi educativi da conseguire: affrontare la complessità, immaginare il futuro, saper collaborare e partecipare, pensare in maniera critica e agire responsabilmente. Le buone pratiche segnalate provengono in larga parte dall’educazione non formale, ad esempio le esperienze del Coordinamento Agende 21 locali, nato per favorire e potenziare lo scambio di informazione tra gli enti pubblici locali. Il passo concreto è rappresentato dai progetti educativi curati dai diversi soggetti in rete che, condividendo una strategia globale, possono perseguire il cambiamento di visione e di approccio dal singolo nelle scelte quotidiane. Per fornire un ulteriore contributo di supporto allo sviluppo dei progetti educativi, Tamburini ha recentemente elaborato un “diario del professionista riflessivo”, dal titolo Verso una educazione alla sostenibilità. Dalla ricerca dei fondamenti scientifici ed etici, ai progetti comunicativi, educativi, partecipativi. Il testo, che rivolge lo sguardo alla comunicazione pubblica e alla rete delle comunità educanti, si conclude con alcune elaborazioni su strategie e politiche di sostenibilità.

In Italia, il Ministero dell’Ambiente promuove, e ha recentemente rafforzato, il programma INFEA – INFormazione Educazione Ambientale, nell’ambito del quale l’Amministrazione regionale svolge un ruolo di ascolto, di proposta e di coordinamento, favorendo un colloquio continuo con i soggetti impegnati nel mondo dell’educazione ambientale. Si tratta di un piano nazionale basato sulla consapevolezza che la ricchezza e la varietà dell’offerta formativa ed educativa siano risorse per il territorio e l’ambiente, intesi come sistema di relazioni connesse. Il sistema INFEA nazionale ha progressivamente assunto un ruolo strategico e fondamentale per l’educazione allo sviluppo sostenibile e affida alla rete dei sistemi regionali il compito di diffondere la cultura della sostenibilità, ciascuno con la propria caratterizzazione e autenticità.

COS’È EPALE
LElectronic Platform for Adult Learning in Europe (EPALE) è l’ambiente online aperto a tutti, ma dedicato in particolare a chi opera nel settore dell’educazione degli adulti. Punto di incontro europeo sulle migliori pratiche ed esperienze, la piattaforma ha lo scopo di aprire all’Europa il dibattito nazionale sui tanti temi che intersecano i percorsi educativi pensati per gli adulti, anche a livello non formale. Sulla piattaforma è possibile scambiare notizie, opinioni, idee e risorse con altri professionisti in tutta Europa. Attualmente sono circa 17mila gli iscritti in Europa e oltre 1.900 quelli in Italia. Il nostro Paese è primo sia per numero di iscritti sia per numero di accessi al portale europeo. L’Unità nazionale EPALE ha sede presso l’Indire. 

 

Per approfondire l’argomento: