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indireinforma

7 Novembre 2016

Buon compleanno, Avanguardie educative!

Il movimento di innovazione della scuola italiana spegne la seconda candelina. Alcuni dati sulla crescita della rete (oltre 520 gli istituti che vi hanno aderito) e un breve riepilogo dei princìpi che la animano

di Rudi Bartolini

Il movimento delle Avanguardie educative compie due anni. Ed è cresciuto molto da quel 6 novembre 2014 quando, con un’iniziativa congiunta, l’Indire e 22 scuole fondatrici, impegnati nel tentativo di superare i tradizionali modelli didattici, ne hanno sancito la nascita sottoscrivendone il Manifesto.

Il Manifesto delle Avanguardie educative, articolato in 7 orizzonti verso cui tendere per innovare la scuola, si accompagna alla Galleria di 12 idee che sono il frutto di concrete esperienze sperimentate sul campo, volte a rivoluzionare le tre dimensioni fondamentali del fare scuola: la didattica, il tempo e lo spazio. Nel movimento è presente anche un’altra forte componente maturata dall’Indire e dalle scuole fondatrici, ovvero la consapevolezza che l’innovazione debba diventare sostenibile e trasferibile e non rimanere confinata in contesti particolari o legata a iniziative personali: in pratica, occorre che l’innovazione sia portata a sistema.

Il movimento conta oggi ben 522 scuole aderenti, sparse sull’intero territorio nazionale, appartenenti a ogni ordine e grado, che hanno adottato una delle idee della Galleria o ne hanno proposte di nuove. Si sono così formate vere e proprie reti di scuole in grado di condividere esperienze, riflettere sui percorsi intrapresi e supportare gli istituti “meno esperti” che vogliono innovare il loro modo di fare scuola. Una crescita importante che ribadisce il valore e l’attualità dei princìpi che ispirano il Movimento.

Durante questi due anni, sono stati numerosi i convegni e gli eventi, nazionali e internazionali, in cui si è discusso dell’esperienza del Movimento delle Avanguardie educative e di innovazione nella scuola. Il prossimo appuntamento sarà il II Forum nazionale dell’innovazione che si svolgerà il 19 gennaio a Roma.

Le idee delle Avanguardie possono essere considerate delle tessere nel complesso mosaico dell’innovazione, come spiega la ricercatrice Indire Elena Mosa: «La singola idea non ha, da sola, la forza per “scardinare” i meccanismi inerziali che affliggono e “ingessano” la scuola, troppo spesso persa dietro a pratiche burocratiche e poco incline alla sperimentazione e alla ricerca. Tuttavia, può essere un primo passo per rompere l’inerzia e innescare dinamiche di cambiamento e di “contagio” fra scuole. Se, infatti, in un sistema complesso come quello della scuola, si comincia a incidere sulla variabile spazio (si vedano le idee “Spazi flessibili”“Aule laboratorio disciplinari”), presto si avvertirà la necessità di andare ad agire anche sul tempo scuola. Molte delle scuole capofila hanno infatti sentito il bisogno di cambiare il setting d’aula a banchi allineati per favorire modelli didattici diversi (si vedano, a titolo d’esempio, le idee “Debate”“TEAL”“Spaced learning”“ICT lab”“Didattica per scenari”). Quando la lezione si fa meno trasmissiva e si apre ad una didattica di tipo laboratoriale, ecco che l’unità temporale dell’ora di 60 minuti può non essere più sufficiente (idea “Compattazione del calendario scolastico”“Flipped classroom”), sfumano i confini tra apprendimenti formali-non formali-informali (idea “Dentro/fuori la scuola”), si rende necessario disporre di contenuti didattici digitali che sappiano “parlare” agli studenti con linguaggi multimediali in grado di veicolare contenuti che possano andare oltre il testo scritto (simulazioni, giochi educativi, app, ecc.; si veda l’idea “Integrazione CDD / Libri di testo”). Quando si avvia un processo di cambiamento in un sistema complesso, si arriva ad impattare su tutti gli elementi che lo costituiscono*».

Quest’anno la Galleria delle idee si arricchisce di 3 nuove proposte d’innovazione che potranno essere adottate dalle scuole interessate:

  • Apprendimento differenziato, l’idea proposta dall’Istituto comprensivo “G. Mariti” di Fauglia, in provincia di Pisa. Nasce da un’esperienza consolidata, quella delle “Scuole senza Zaino, che ha avuto, negli anni, l’obiettivo di garantire agli studenti un percorso di formazione individualizzato e motivante. Lo spazio e il tempo della didattica risultano completamente rivoluzionati, per favorire nei ragazzi e nei docenti momenti di condivisione, discussione e riflessione. Gli studenti sono chiamati a svolgere un ruolo attivo nella pianificazione delle loro attività quotidiane e nella partecipazione alle attività della scuola in generale. L’attività in classe si organizza per “tavoli di lavoro”, con compiti diversi, a rotazione.
  • Lavoro autonomo e tutoring è invece l’idea presentata dalla “Scuola Città Pestalozzi” dell’Istituto Comprensivo Centro storico di Firenze, in coerenza con il lavoro condotto sull’educazione affettiva. Il lavoro autonomo prevede un’organizzazione oraria che concede agli studenti uno spazio individuale per affinare la capacità di studio e di approfondimento. Per questa attività, lo studente è affiancato da un tutor che può essere un docente (che non valuta, ma diventa “l’amico grande”) o un compagno che lo aiuta lavorando a stretto contatto con lui.
  • Oltre le discipline è la terza idea proposta dall’Istituto Comprensivo “G. Falcone” di Copertino, in provincia di Lecce. Con questa proposta si intende superare la rigidità e la frammentarietà delle discipline, allo scopo di potenziare la didattica curricolare per competenze. A questo scopo, la scuola mette in atto quella che indica come la “pacchettizzazione dell’orario”, suddividendo le attività di ogni docente tra quelle relative alle “lezioni tecniche” e quelle dedicate allo sviluppo di competenze su temi trasversali, secondo nuclei fondanti delle discipline individuati in fase di programmazione.

Le scuole del Movimento si riuniscono regolarmente sul territorio per incontri di formazione in presenza e possono contare su un ambiente online di lavoro (piattaforma di assistenza-coaching) con oltre 3.500 utenti iscritti. L’ambiente ha la funzione di supportare le scuole nel mettere in atto pratiche organizzative e didattiche orientate all’innovazione. Contiene materiali multimediali interattivi, documenti di approfondimento e spunti di riflessione scaricabili, ma è anche luogo di confronto e condivisione di esperienze. Unitamente agli incontri formativi presso le scuole, l’ambiente mira alla costruzione di una comunità di pratica di docenti. Al suo interno è disponibile il Piano di adozione, lo strumento che sostiene le scuole nella pianificazione, nel monitoraggio e nell’analisi del processo di implementazione delle “idee” adottate e che consente di personalizzare il percorso.

Ricordiamo che per aderire al movimento delle Avanguardie educative ci sono due strade: adottare una o più idee proposte nella Galleria e iniziare il percorso di assistenza-coaching, oppure proporre un’esperienza d’innovazione descrivendo l’esperienza messa in atto, che sarà valutata dall’Indire in collaborazione con le 22 scuole fondatrici, e che, se ritenuta idonea, andrà a incrementare la Galleria. Perché, come sottolinea il Presidente dell’Indire Giovanni Biondi «L’innovazione della scuola nasce nella scuola**».

 

… e allora: tanti auguri a tutte le Avanguardie educative!

 

Per approfondire:

 

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* E. Mosa, Avanguardie educative: proposte di innovazione sostenibile, Agenda digitale, 9/6/2915

** C’è bisogno di avanguardie educative? Intervista a Giovanni Biondi, a cura di Giancarlo Cerini, Rivista dell’istruzione, n. 6, 2015