• it
Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

indireinforma

10 Novembre 2016

L’Indire alla “3 Giorni per la Scuola”: online i video e le foto

di Fabiana Bertazzi

Dal 19 al 21 ottobre scorsi, la Città della Scienza di Napoli ha ospitato la XIV edizione di “Smart Education & technology Day – 3 Giorni per la Scuola”, la manifestazione interamente dedicata al mondo della didattica e della formazione. In quell’occasione, il gruppo di ricerca dell’Indire ha organizzato una tavola rotonda e due workshop sulla stampante 3D con l’obiettivo di aggiornare sull’andamento del progetto di ricerca “Maker@scuola” e illustrare i futuri passi della sperimentazione. “Maker@scuola”, infatti, dal prossimo anno scolastico introdurrà l’utilizzo della stampante 3D anche nella scuola primaria.

Nel corso della tavola rotonda, i ricercatori Lorenzo Guasti e Jose Mangione hanno illustrato il quadro teorico della ricerca in corso e i primi dati raccolti con le 8 scuole dell’infanzia che hanno aderito al progetto  “Costruire Giocattoli con la Stampante 3D“. Le impressioni positive sono state confermate dalle testimonianze delle docenti Florinda Vergati e Antonietta Esposito che hanno raccontato al pubblico presente l’entusiasmo dei propri alunni per la progettazione e la stampa tridimensionale. In particolare, hanno assistito a un cambiamento nel modo di interagire tra bambini e insegnanti, sempre più orientato alla collaborazione, e hanno concretamente verificato come la metodologia Tinkering costituisca un importante stimolo cognitivo per gli alunni.

 

 

I lavori sono poi proseguiti con un gruppo ristretto di circa 35 insegnanti che hanno preso parte ai workshop condotti dai ricercatori Indire Maeca Garzia e Jessica Niewint: una lezione intensiva per capire come funzionano le stampanti 3D e conoscere tutto il processo che va dalla progettazione alla stampa di prodotti. Gli insegnanti presenti si sono infatti cimentati con il software Tinkercard e il docenti con la stampante 3Ddispositivo Doodle 3d, disegnando su tablet e computer il proprio oggetto e stampandolo successivamente attraverso le stampanti 3D collegate.
I presenti hanno compreso il vero funzionamento delle stampanti 3D che, rispetto ad altre attività manipolative tridimensionali come il Lego e il Pongo, non consentono di modificare “in corsa” il proprio lavoro, ma al contrario necessitano di un’attenta progettazione e pianificazione.

In questo modo hanno potuto sperimentare in prima persona l’attività che andranno a condurre nelle proprie classi e sono potuti entrare in contatto con lo spirito e la metodologia degli artigiani 2.0.

 

 

 

 

Per saperne di più: