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7 Agosto 2017

Tirocini Erasmus, Italia al 3° posto in Europa

+20% rispetto al 2015. Spagna, Regno Unito e Germania le destinazioni preferite

di Luca Rosetti, Luisella Silvestri

Gli ultimi dati dell’Agenzia Erasmus+ Indire confermano la crescita dei tirocini Erasmus nel 2015-2016, anche rispetto alle prime stime pubblicate. Dalle università italiane, infatti, sono partiti 7.666 studenti per un tirocinio in aziende all’estero, 20% in più rispetto all’anno precedente, che arrivano a 7.952 se si considerano le mobilità finanziate nell’intero periodo della Call 2015.

Nel confronto con altri Paesi tradizionalmente inclini allo stage, l’Italia ha guadagnato posizioni rispetto agli anni precedenti, posizionandosi al 3° posto in Europa, dopo la Francia e la Germania, che hanno finanziato rispettivamente 12.737 e 8.090 studenti in mobilità per traineeship.

«I tirocini all’estero – dichiara Flaminio Galli, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale Erasmsus+ Indire – sono un’importante opportunità di confronto per i nostri giovani. Grazie a questa esperienza possono mettersi alla prova, acquisire competenze e incrementare notevolmente le possibilità di trovare un’occupazione una volta rientrati in Italia. Questo perché i giovani italiani in tirocinio in aziende europee sono molto apprezzati per la capacità di mettersi in gioco, nel problem solving e nello spirito imprenditoriale. Per molti studenti la mobilità all’estero si è rivelata utile, fornendo un’idea più chiara sui singoli obiettivi professionali».

Spagna, Regno Unito e Germania sono le destinazioni preferite dagli studenti europei che intendono svolgere un tirocinio all’estero; l’Italia occupa la quinta posizione con 4.840 studenti stranieri ospitati.

 

Le caratteristiche del tirocinio Erasmus in Italia

Così come nella mobilità ai fini di studio, anche per i tirocini Erasmus si è verificato uno spostamento delle partenze nel secondo ciclo di studi: il 67% degli studenti in mobilità è iscritto a un corso di laurea magistrale/ciclo unico, il 26% a un corso di laurea triennale e il 7% al terzo ciclo. Nel 34,6% dei casi il traineeship è stato svolto perché curriculare, il 42,4% degli studenti lo ha scelto anche se non obbligatorio ai fini del titolo, mentre il rimanente 23% è stato destinato a 1.688 neolaureati, la cui partecipazione tra il 2014 e il 2015 è aumentata del 30%. La presenza di studentesse è pari al 63% di tutti i tirocinanti italiani. I giovani Erasmus partiti dagli atenei italiani hanno scelto come destinazione soprattutto la Spagna (1.743), il Regno Unito (1.537), la Germania (789), la Francia (703) e il Belgio (463).

A tenere il primato in Italia è l’Alma Mater di Bologna con 436 tirocinanti Erasmus, seguita dall’Università degli Studi di Sassari, con 364, e dall’Università degli Studi di Roma La Sapienza, con 349 borse erogate.

L’analisi dei questionari che i partecipanti hanno compilato alla fine della loro esperienza di mobilità fa emergere come il mettersi alla prova, l’acquisire competenze, l’incrementare le possibilità di lavoro in Italia e, soprattutto, all’estero siano tra le principali motivazioni che spingono un giovane a partire in Erasmus per un tirocinio. Guardando al futuro, per molti di loro l’esperienza si è rivelata preziosa, in quanto oltre l’80% degli studenti ha dichiarato di avere un’idea più chiara riguardo ai propri obiettivi professionali.