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Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

indireinforma

22 Novembre 2017

La ricerca Indire nell’Open Book of Educational Innovation

di Fabiana Bertazzi

In occasione dei suoi vent’anni di operato, European Schoolnet ha pubblicato il primo “Open Book of Educational Innovation“, una raccolta delle migliori iniziative condotte a livello europeo a supporto dell’innovazione del sistema educativo. EUN, infatti, è da anni impegnato nella promozione e nel sostegno dei processi di trasformazione della scuola, favorendo il dialogo e il confronto fra i ministeri preposti alla gestione del settore istruzione di 31 paesi membri dell’Unione Europea.

Il libro vuole dar voce ad oltre 100 esperienze di innovazione, portate avanti con successo in scuole del territorio europeo, poichè, come affermano Giovanni Biondi, Presidente Indire e Chair di European Schoolnet, insieme a Marc Durando, Direttore esecutivo di EUN, «raccontare l’innovazione è una vera e propria sfida, non è sempre facile da individuare, né valutare se sia il momento giusto per raccontarla e spesso è talmente circoscritta e contestualizzata da non avere alcuna attrattiva su larga scala. Esistono tante variabili che influiscono sulla disseminazione dell’innovazione, a partire dal concetto stesso, spesso inflazionato o guardato con sospetto, dal processo che ha portato all’implementazione dell’idea, alla capacità delle istituzioni educative di recepire, sostenere e condividere il cambiamento».

L’intento di questa pubblicazione è quello di rendere più visibile l’innovazione, portarla all’attenzione non solo dei docenti che ogni giorno affrontano con impegno la loro missione educativa, ma anche dei decisori politici, affinché garantiscano il sostegno istituzionale fondamentale per realizzare il mutamento.

Gli esempi riportati nell’Open Book of Educational Innovation mostrano nuovi modi di intervenire su diversi aspetti-chiave dell’apprendimento, tra cui le metodologie d’insegnamento, l’organizzazione del tempo e dello spazio di fare scuola e le strategie educative. Per quanto riguarda l’Italia, il contributo è arrivato dalla ricerca Indire che ha portato ad esempio le esperienze condotte con i progetti:

  • In3Dire il repository messo a punto dal gruppo di ricerca Indire che offre a docenti, studenti e maker una selezione di utili risorse gratuite per cimentarsi nel disegno e nella stampa 3D;
  • Coding@scuola, il progetto che indaga se e come il pensiero computazionale possa essere integrato nella didattica quotidiana e quali effetti ha sul processo di apprendimento;
  • Neoassuntiil modello formativo a supporto dei docenti neoassunti e con passaggio di ruolo gestito attraverso un ambiente online dedicato;
  • 1+4 spazi educativi, la proposta Indire per una riorganizzazione degli spazi scolastici che facciano della scuola un sistema polifunzionale, aperto e flessibile;
  • Maker@scuola, la sperimentazione dell’approccio “Maker” nella didattica e dell’utilizzo delle stampanti 3D nelle scuole dell’Infanzia e Primaria;
  • Edmondo, il mondo virtuale 3D per studenti e docenti delle scuole italiane
  • Avanguardie Educative, il movimento costituito da oltre 630 scuole italiane che porta a sistema le esperienze più significative di trasformazione del modello organizzativo e didattico della scuola.

Talvolta l’istruzione può apparire come “lenta al cambiamento”, una riluttanza che si riscontra negli stessi docenti e dirigenti scolastici che spesso non hanno né tempo, né occasione di diffondere le loro conoscenze ed esperienze. Creare uno spazio comune dove potersi confrontare, far circolare le informazioni e discutere diventa la strategia vincente per creare consapevolezza sui cambiamenti possibili. Fintanto che l’innovazione rimane isolata al contesto in cui nasce, è sterile.

In questo senso, il libro vuole essere un primo passo verso la creazione di un dialogo e per dar vita ad un circolo virtuoso che alimenti il cambiamento a livello europeo.

 

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