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A Firenze il 12/12 la Lectio magistralis di Paulo Blikstein dell’Università di Stanford
Didattica laboratoriale e trasformazione dell’apprendimento sono i temi dell'incontro che sarà possibile seguire in diretta streaming
Martedì 12 dicembre la sede Indire di Firenze (via M. Buonarroti 10) ospiterà la Lectio magistralis di Paulo Blikstein della Stanford Graduate School of Education su “L’innovazione della didattica laboratoriale e la trasformazione dell’apprendimento a scuola: l’influenza del movimento Maker”.
L’incontro prenderà il via alle ore 9,30 con un intervento introduttivo del Presidente Indire Giovanni Biondi e, a seguire, una serie di relazioni da parte dei ricercatori dell’Istituto coinvolti nel progetto Maker@Scuola.
Alle ore 11, Paulo Blikstein terrà la sua Lectio magistralis con la partecipazione della ricercatrice Tamar Fuhrmann.
I due ricercatori dell’ateneo americano fanno parte del dipartimento che studia – attraverso il progetto “Transformative Learning Technologies Laboratory” – le interazioni delle nuove metodologie didattiche con il sistema educativo scolastico. Paulo Blikstein è stato un pioniere del movimento “Maker” nelle scuole e, insieme al suo gruppo di ricerca, ha costruito laboratori avanzati di Digital Fabrication e ha condotto ricerche nelle secondarie di primo e di secondo grado negli Stati Uniti, in Thailandia, Australia, Brasile, Finlandia e Spagna.
Il progetto di ricerca illustrato da Blikstein indaga come le nuove tecnologie influiscano sui processi di apprendimento, con un particolare focus sui Fablab: realtà emergenti che stanno entrando sempre più in contatto con il mondo delle scuola. In questo tipo di laboratori, i ragazzi possono mettere in pratica la loro creatività e rafforzare competenze sociali utili ad affermarsi nella società e nel mondo del lavoro, come ad esempio il problem solving, l’autonomia e lo spirito d’iniziativa. Gli alunni imparano a concepire la tecnologia come un mezzo utile alla realizzazione di un progetto ed esplorano nuove forme di pensiero e di collaborazione.
Il giorno seguente, mercoledì 13 dicembre dalle ore 9, alcuni ricercatori Indire accompagneranno i colleghi dell’università americana in due istituti scolastici fiorentini, la scuola dell’infanzia “Argingrosso” e la primaria “De Filippo”, per far conoscere le attività svolte dagli alunni sulle serre idroponiche.
Il progetto “La serra idroponica a scuola – Un nuovo modo di osservare e studiare un fenomeno naturale”, seguito dai ricercatori Indire Lorenzo Guasti e Jessica Niewint nell’ambito dello studio Maker@Scuola, consiste nell’avvicinare i bambini all’osservazione dei fenomeni naturali attraverso il metodo scientifico e applica una metodologia che si ispira al “Bifocal Modeling” dell’Università di Stanford (qui la pagina Indire dedicata al progetto). L’utilizzo della serra idroponica a scuola è uno strumento utile per comprendere meglio, attraverso modelli fisici, i fenomeni reali che accadono e per attivare una didattica laboratoriale centrata sull’educazione ambientale.