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14 Marzo 2018

In mostra a Firenze la lunga strada dell’inclusione scolastica dagli anni ’30 a oggi

di Patrizia Centi

La storia dell’inclusione scolastica in Italia descritta attraverso un eccezionale percorso di immagini inedite e foto d’epoca sarà visibile a Firenze dal 16 al 24 marzo. L’iniziativa sarà inaugurata in occasione del convegno “Nessuno escluso. La lunga strada dell’inclusione, promosso dall’USR Toscana in collaborazione con l’Indire, in programma il 16 marzo presso il Conventino ARTEX, via Giano della Bella 20.

La mostra ha l’obiettivo di raccontare la storia e l’evoluzione del processo inclusivo dagli anni Trenta a oggi, e consiste in una documentazione fotografica suddivisa in cinque sezioni tematiche. I bisogni educativi di bambini e ragazzi con disabilità sono documentati nell’ambito dei luoghi e spazi scolastici, dei metodi e degli strumenti didattici, della cura del corpo, della socialità, e della preparazione al mondo del lavoro.

Tra le immagini esposte, quelle provenienti dall’Archivio Storico Indire presentano un contesto specifico della storia dell’integrazione scolastica, ancora legato alle scuole speciali e alle classi differenziali. I limiti cronologici del fondo fotografico Indire, infatti, coprono un arco temporale che non supera gli anni Sessanta, permettendo un’analisi storicizzata del tema a partire dagli anni Trenta. Affiancando però le immagini dell’Archivio Storico Indire a quelle moderne dell’archivio corrente e di archivi esterni, emerge la possibilità di una lettura sia diacronica sia sincronica, che permette un’analisi più complessa e problematica dell’argomento.

 

Nell’azzurro, tra i merletti del Duomo di Milano, riconoscimento tattile, anni ‘60. Foto Vianini. Archivio Fotografico Istituto dei Ciechi di Milano-Museo Louis Braille.

 

«I reportage testimoniano non solo la disabilità, ma il percorso d’innovazione metodologica della scuola – spiega Pamela Giorgi, curatrice della mostra e ricercatrice Indire – sviluppato gradualmente anche grazie all’introduzione delle nuove tecnologie nella pratica didattica. Contestualmente mostrano spazi e arredi ripensati al fine di creare ambienti in grado di rispondere a contesti educativi e a esigenze diversi, e la possibilità per ogni studente di trovare il proprio specifico modo di apprendere in base alle sue naturali propensioni».

Esercizi psicomotori con la musica, Scuola speciale di Stato (Croce Rossa Italiana) Mergozzo (VB), anni’50-’60. Archivio Storico Indire, Fondo Fotografico.

«Nelle fotografie databili dopo gli anni Cinquanta fino ad oggi – continua Pamela Giorgi – possiamo avere testimonianza non solo delle nuove metodologie didattiche e dei cambiamenti dell’ordinamento scolastico in tema di educazione inclusiva, ma della diversa metodologia rappresentativa della disabilità stessa. Le immagini mostrano bambini e studenti in pose più libere, sebbene organizzate appositamente per la fotografia. Le inquadrature mostrano un punto di vista del fotografo sempre più ravvicinato, testimone di un maggior interesse nell’entrare in relazione con i soggetti piuttosto che ritrarli da lontano. Il processo inclusivo è così raccontato grazie a immagini del quotidiano scolastico che riguardano ogni studente: immagini non limitate ad evocare una condizione, ma a descrivere, seppur con la “messa in posa”, gli aspetti relazionali dei soggetti tra loro e con l’ambiente scolastico, coinvolgendo lo spettatore e presentandogli un contesto, piuttosto che renderlo mero osservatore di un soggetto ritratto».

La mostra sarà visibile gratuitamente fino al 24 marzo 2018 all’interno del Conventino Artex.

Lezione informale in aula “atelier”, Centro Internazionale “L. Malaguzzi”, Reggio Emilia, 2015. Foto G. Moscato, Archivio Indire, Fondo Fotografico

 

Le immagini provengono dall’Archivio storico di Indire e dagli archivi delle seguenti istituzioni esterne: Archivio Fotografico Istituto dei Ciechi di Milano-Museo Louis Braille; Archivio Fondazione Pio Istituto dei Sordi Milano; Associazione Italiana Persone Down Onlus; Fondazione Pubblicità Progresso. Inoltre hanno collaborato la Scuola Primaria Paritaria Edith Stein, Parma; Istituto Comprensivo Seravezza (LU); Istituto Tecnico Cristoforo Colombo, Porto Viro (RO), e la redazione di «Per Noi Autistici».

 

Link utili:

 

Foto in alto: Scuola elementare all’aperto “Sante de Sanctis” per alunni anormali psichici, Milano, anni ‘30-‘40. Archivio Storico Indire, Fondo Fotografico