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Inaugurazione al Marte di Cava de’ Tirreni della mostra “A lezione di razzismo”
Il percorso iconografico, visitabile fino al 27 gennaio 2019, racconta la storia dell'applicazione delle leggi razziali a scuola
Domenica 18 novembre alle 18 al Marte – Mediateca Arte Eventi di Cava de’ Tirreni (Salerno), verrà inaugurata la mostra “A lezione di razzismo. Scuola e libri durante la persecuzione antisemita (1938 – 1943)”, a cura di Pamela Giorgi e Giovanna Lambroni, con la collaborazione di Dora Liscia Bemporad e Irene Zoppi.
La mostra, che resterà aperta fino al 27 gennaio 2019, ha come tema portante il ruolo dell’immagine nella diffusione del razzismo.
Durante il fascismo, i temi dell’appartenenza etnica e del culto della razza furono veicolati in vari modi, tra i quali il rigoroso intervento sulla scuola, sull’editoria scolastica, sulla letteratura giovanile d’evasione e su un genere molto amato dalle giovani generazioni: il fumetto. Educatori, scrittori, artisti e illustratori, in molti contribuirono a diffondere il seme del razzismo, traducendo in linguaggio pedagogico e in figure accattivanti temi e atteggiamenti in cui la diffidenza pregiudiziale verso l’altro contribuiva alla realizzazione di un progetto educativo di creazione del “noi”.
All’interno del percorso espositivo, l’Archivio storico di Indire ha messo a disposizione il suo patrimonio documentario fatto di quaderni, materiali didattici, libri e fotografie che delineano i processi formativi con i quali si tentò di costruire il nuovo “uomo fascista”, attraverso la creazione del nemico interno, l’esclusione dei diversi, il mito della razza e della “pura stirpe italica”. La mostra intende portare alla luce anche alcuni aspetti spesso poco considerati, relativi all’applicazione delle leggi razziali del 1938 nella scuola fascista; tra i documenti figurano anche quaderni e album di piccoli studenti ebrei alla vigilia delle leggi razziali.
La mostra è stata realizzata grazie agli enti promotori e organizzatori: MARTE, Fondazione Ambron e Castiglioni e Indire, con la collaborazione della Biblioteca Marucelliana di Firenze e del Museo ebraico di Bologna.