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Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

indireinforma

28 Gennaio 2019

In arrivo nuove opportunità per i docenti dalla ricerca Indire su robotica educativa e coding

di Beatrice Miotti

L’Indire da molti anni si è fatto promotore dell’innovazione nelle scuole sia dal punto di vista delle metodologie didattiche, andando a scardinare la sovranità della lezione frontale a vantaggio di un apprendimento attivo e basato sul fare degli studenti, sia dal punto di vista dell’impiego della tecnologia nella didattica quotidiana, considerata lo strumento tramite il quale la metodologia esplicita e consolida gli apprendimenti. In questi anni, fra le tante tecnologie proposte, l’Indire si è occupato anche della diffusione del coding, del pensiero computazionale e della robotica educativa nei diversi ordini di scuola, e in particolare in quella dell’infanzia, primaria e secondaria di secondo grado.

La ricerca Indire su coding e robotica parte dal presupposto che robotica educativa e coding non debbano essere trattati come discipline curricolari a sé stanti (riteniamo infatti che tali argomenti debbano essere proposti in corsi di studio superiori in cui sia possibile sviluppare competenze specialistiche di meccanica, elettronica e informatica). L’oggetto della nostra ricerca è piuttosto lo studio delle discipline curricolari tramite la costruzione di artefatti cognitivi. Il processo mentale alla base di tali artefatti viene a configurarsi come una vera e propria attività laboratoriale complessa che presuppone una modalità di didattica attiva in cui il docente affianca lo studente in qualità di tutor, permettendogli di sviluppare i propri percorsi, supportandolo quando si ferma, lasciandolo libero di provare e sbagliare.

D’altra parte si ritiene che queste attività possano favorire un’azione di innovazione curricolare agendo su due assi ben precisi: la verticalitàl’interdisciplinarità. Nel primo caso, l’uso di mediatori robotici e di attività di coding crea delle occasioni di progettazione didattica da parte degli insegnanti in continuità e su più livelli scolastici, determinando in questo modo anche il coinvolgimento degli studenti di età diverse. Nel secondo caso, oltre a favorire gli apprendimenti legati ad una singola disciplina, si possono creare occasioni di progettazione didattica condivisa fra più docenti, anche di discipline diverse, favorendo quindi una didattica multidisciplinare. Uno degli obiettivi della ricerca legato alla visione multidisciplinare è capire come fare didattica delle discipline curricolari tramite un artefatto tecnologico e come questo impatti sugli apprendimenti favorendone l’acquisizione o, eventualmente, in quale modalità questo li ostacoli. Inoltre, si vuole indagare come tali strumenti risultino funzionali a una didattica inclusiva, allo sviluppo di competenze di problem solving e alla gestione di intelligenze multiple. L’altro obiettivo legato alla verticalizzazione riguarda la verifica della coerenza del curricolo e come possono essere estese le competenze apprese nella scuola dell’infanzia in continuità con la primaria e secondaria.

La ricerca Indire, che attualmente risulta finanziata con fondi PON sul Progetto “Coding e Robotica” 10.2.7.A2-FSEPON-INDIRE-2017-1, prevede una sperimentazione in classe di questi presupposti teorici. Quale miglior modo per sperimentare le modalità di integrazione della robotica e del coding nella didattica e nell’azione dei docenti che fornire loro uno starter kit e farli progettare quello che desiderano? Inoltre, quale segmento scolastico risulta attualmente meno battuto in termini di ricerca, progettazione e documentazione delle attività?

Abbiamo pensato di realizzare tre sperimentazioni: la prima nell’ottica della verticalizzazione del curricolo coinvolgendo docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, e due sperimentazioni dedicate ai docenti delle scuole secondaria di primo grado.  

 

Sperimentazione nella scuola dell’infanzia e primaria

A questa attività di co-ricerca possono candidarsi  docenti della scuola dell’infanzia anche alla prima esperienza in coding e robotica, affiancati da un docente della scuola primaria che abbia esperienza di coding/robotica. Questa coppia di docenti dovrà lavorare a una progettazione condivisa su più ordini di scuola con studenti e bambini di età diverse che preveda l’esplicitazione di campi di esperienza/competenze tramite un robot studiato per il miglioramento di competenze visuo-spaziali. Ogni coppia riceverà in comodato d’uso 3 Cubetto® Playset. La coppia di docenti dovrà produrre un’unità didattica da sperimentare nella scuola dell’infanzia e un’unità didattica per la scuola primaria che dovranno essere integrate tra loro in un’ottica di verticalità e di supporto e che possano essere sviluppate includendo anche la scuola secondaria di primo grado. Le modalità attraverso cui tale supporto si concretizza saranno decise nello specifico dai docenti all’atto della progettazione, ma dovranno essere evidenti e riconoscibili, così da mettere in evidenza il processo di verticalizzazione e i temi curricolari o extracurricolari che andrà a toccare.

 

Sperimentazione nella scuola secondaria primo grado

Le altre due sperimentazioni saranno condotte nell’ambito della scuola secondaria di primo grado. Come già accennato, abbiamo notato come questo ordine di scuola sia coinvolto in attività di robotica e coding solamente tramite laboratori extracurricolari. Vorremmo quindi avvicinare anche i docenti di questo ordine alla robotica educativa, puntando sulla forza delle attività multidisciplinari. Per quanto riguarda la tecnologia, abbiamo deciso di puntare su di un kit attualmente top di gamma per il settore educational dell’azienda Arduino®: il kit CTC-101, che comprende 6 starter-kit Arduino, un’ampia scelta di sensori e attuatori, e anche molte attività da realizzare, spiegate passo passo tramite una piattaforma di formazione. Essendo Arduino comunque una piattaforma di prototipazione abbastanza complessa e attualmente poco utilizzata nelle scuole del primo ciclo, abbiamo pensato di realizzare due gruppi di co-ricerca: un primo gruppo composto da docenti che non hanno esperienza con Arduino né con la robotica educativa in generale, e un secondo di docenti già con esperienza.

A questa attività di co-ricerca possono aderire coppie di docenti della stessa scuola, preferibilmente appartenenti allo stesso consiglio di classe, ma di discipline diverse. Quello che desideriamo è che siano docenti che hanno voglia di mettersi in gioco progettando in modo condiviso un’attività disciplinare da svolgere all’interno della propria didattica quotidiana che possa essere svolta tramite la robotica educativa, così da promuovere competenze multidisciplinari e attivare gli studenti con competenze trasversali, sempre in una cornice di didattica attiva dove il docente svolge il ruolo di guida. I docenti senza esperienza nell’uso della robotica educativa saranno valutati sulla loro capacità di progettare in modo sinergico con più discipline considerando anche l’utilizzo di una tecnologia (pu senza definirne i dettagli). Per supportare tali docenti nella sperimentazione in classe abbiamo deciso di fornire loro una formazione avvalendosi di un ente qualificato nel campo della robotica educativa. Tale formazione, da svolgersi nella propria scuola con l’avallo formale del dirigente scolastico, consisterà in 25 ore in presenza con un formatore per ogni coppia di docenti non esperti. I docenti acquisiranno quindi le competenze di base informatiche ed elettroniche necessarie a produrre in modo autonomo la sperimentazione in classe. Nel corso delle sperimentazioni, tutti i docenti saranno supportati da ricercatori Indire per quanto riguarda le metodologie didattiche, e da consulenti per un’ulteriore formazione tecnica online. Saranno infatti attivate delle piattaforme di documentazione e ricercacui tutti i docenti potranno accedere per condividere le proprie esperienze anche in un’ottica di peer-tutoring.

Per monitorare l’andamento delle sperimentazioni saranno richiesti ai docenti dei report (ante – in itinere – post) di documentazione, che saranno poi analizzati dal nostro Istituto per determinare gli esiti della ricerca.

 

>> I 5 bandi a sostegno del progetto