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1 Marzo 2019

L’importanza del dialogo in classe. All’Indire l’incontro con il maestro Lorenzoni

di Fabiana Bertazzi

Lo scorso 25 febbraio, il maestro Franco Lorenzoni è stato ospite dell’Indire per presentare il suo ultimo libro “I bambini ci guardano. Una esperienza educativa controvento (Sellerio, 2019), un racconto che ripercorre gli ultimi tre anni trascorsi a insegnare nella scuola di Giove, un piccolo borgo in provincia di Terni.

Nel libro, Lorenzoni riporta molti dei discorsi e dei momenti vissuti in classe con i suoi alunni: parla delle domande di Lorenzo, delle intuizioni di Maya, delle considerazioni di Emilia, delle scoperte di Mario. La sua didattica è improntata al dialogo che quotidianamente instaura con i suoi alunni e che considera «l’architrave della relazione educativa». L’autore esorta a tenere vivo il dialogo in classe, poiché lo considera uno strumento efficace per creare conoscenza e rendere il bambino maggiormente consapevole del suo pensiero. Per fare questo, l’insegnante deve creare le condizioni ideali per far scaturire il confronto verbale, ma deve soprattutto impare ad ascoltare e a lasciar parlare gli altri. Questa reciprocità è alla base del processo di apprendimento. Composta da recus e procus, che significano rispettivamente “indietro” e “avanti”, la reciprocità fa riferimento proprio alla necessità per il docente di fare un passo indietro per dare modo all’alunno di farsi avanti e quindi esprimersi.

Alla domanda provocatoria del docente (e moderatore dell’incontro) Matteo Bianchini su «cosa fare per andare controvento», Lorenzoni ha esortato la scuola a rallentare e «a non prendere la scorciatoia perché è una scelta che, benché più veloce, rischia di lasciare qualcuno indietro, è già tracciata ed è per questo meno interessante». Rallentare significa rinunciare ai grandi numeri per concentrarsi su poche cose da trattare in profondità. Il percorso che porta alla conoscenza si interseca con quello della scoperta, che deve essere un processo continuo che coinvolge non solo gli alunni, ma gli insegnanti stessi «che non devono smettere di fare ricerca, di voler sapere e di indagare per far uscir fuori la ricchezza insita in ogni scuola».

 

https://www.youtube.com/watch?v=7vtW0t0DblQ

 

L’autore
Franco Lorenzoni ha fondato insieme ad altri la Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa immerso nella campagna di Amelia, in provincia di Terni. Un “villaggio educativo” per bambini e adulti dove è possibile partecipare a percorsi di conversione a una sensibilità ecologica più profonda ed imparare a sviluppare la capacità di praticare scambi interculturali fondati sull’ascolto e sulla reciprocità. Da anni collabora con l’Indire per i progetti “Avanguardie educative” e “Piccole Scuole” in qualità di esperto della metodologia del dialogo euristico. È diventato maestro grazie ad un sogno giovanile di “rivoluzione”, poiché ritiene la scuola un posto vivo, dove poter lottare per cambiare le cose.

 

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