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Focus Epale sull’apprendimento non formale e informale
I modi in cui impariamo nuove cose sono sempre più collegati anche ai contesti che non prevedono riconoscimenti o certificazioni. Gli apprendimenti non formali e informali sono quelli legati al lavoro, alla famiglia e al tempo libero. Pur essendo considerato ancora subalterno rispetto ai percorsi di istruzione e formazione formale, questo ambito ha iniziato ad acquisire importanza e visibilità con la nascita del concetto di apprendimento permanente e con l’avvio di azioni politiche europee che ne valorizzano la centralità per un sapere che definisca per intero le conoscenze accanto alle competenze e abilità della persona.
Secondo le definizioni a livello europeo (Eurydice), per apprendimento non formale si intende quello caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi formali, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese.
Per apprendimento informale si intende quello che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell’ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero.
Le ragioni per cui vale la pena sottolineare l’importanza di queste esperienze educative sono molte. Tra queste:
- possono coprire diversi aspetti che mancano alle istituzioni regolamentate, affiancando l’apprendimento formale;
- sono apprendimenti volontari e il loro obiettivo è spesso l’apprendimento stesso piuttosto che l’ottenere un titolo;
- sono flessibili e consentono un apprendimento più personalizzato e mirato.
Epale dedica il focus tematico dei mesi di giugno e luglio all’apprendimento non formale e informale, mettendo in evidenza i risultati di progetti, le risorse e le notizie elaborate dalle organizzazioni all’interno della sezione tematica dedicata (cambiando la versione linguistica della stessa sezione si ottengono contenuti diversi, provenienti dal corrispondente ambito nazionale).
Tra le notizie pubblicate per l’Italia segnaliamo ad esempio:
- Progetto EMBRACE: migliorare le opportunità e l’accesso al mercato del lavoro europeo per gli immigrati
- L’Università di Strada: una scommessa per l’educazione non formale
- La democrazia al tempo di Facebook
In relazione a questo focus, l’Unità Epale Italia organizza a Napoli il prossimo 18 giugno il seminario “Potenziare le soft skills attraverso attività artistiche e artigianali“.
È possibile contribuire al focus e pubblicare contenuti accedendo a Epale con le proprie credenziali e scegliendo tra i metadati “Apprendimento non-formale e informale” per la categorizzazione del contenuto. Gli articoli pubblicati saranno poi inseriti nella newsletter Epale europea di luglio 2019, recapitata a tutti gli iscritti.
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Cos’è EPALE
L‘Electronic Platform for Adult Learning in Europe (EPALE) è l’ambiente online aperto a tutti, ma dedicato in particolare a chi opera nel settore dell’educazione degli adulti. Punto di incontro europeo sulle migliori pratiche ed esperienze, la piattaforma ha lo scopo di aprire all’Europa il dibattito nazionale sui tanti temi che intersecano i percorsi educativi pensati per gli adulti, anche a livello non formale. Sulla piattaforma è possibile scambiare notizie, opinioni, idee e risorse con altri professionisti in tutta Europa. Attualmente sono circa 53mila gli iscritti in Europa, di cui oltre 5mila in Italia. Ogni mese oltre 100 esperti italiani del settore si registrano al portale e il nostro Paese è il secondo nel mondo per numero di iscritti, dopo la Turchia.
L’Unità nazionale EPALE ha sede presso l’Indire.
Altri link utili:
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