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9 Settembre 2019

Al Museo ‘900 di Mestre la mostra “Per gioco e sul serio” sulla letteratura giovanile tra Ottocento e Novecento

di Patrizia Centi

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, M9 – Museo del ’900 di Mestre (VE) inaugura “Per gioco e sul serio”, un’esposizione bibliografico-documentaria, organizzata con la collaborazione dell’Indire, sul catalogo librario per l’infanzia proveniente dal Fondo Antiquario di Letteratura giovanile.

Dal Giannetto di Luigi Parravicini al Giannettino di Carlo Collodi, dai romanzi pedagogici di De Amicis ai racconti della Marchesa Colombi: i romanzi e i libri per l’infanzia più noti sulla letteratura giovanile italiana tra la fine del XIX agli anni ’60 del XX secolo troveranno spazio nell’Atrio di M9 – Museo del ’900, da mercoledì 11 settembre alle 17,30 fino a domenica 13 ottobre. La mostra è stata curata da Pamela Giorgi, prima ricercatrice e responsabile dell’Archivio Storico Indire, Marta Zangheri, ex bibliotecaria della Marucelliana di Firenze e Irene Zoppi, collaboratrice dell’Archivio storico Indire.

«La mostra – spiega Pamela Giorgi – trae origine dal lavoro di riordino di una sezione importante del patrimonio bibliografico-documentario dell’Istituto di Firenze, già presentato nell’omonimo catalogo edito nel 2018. Questo, sebbene parzialmente lacunoso e non includente la totalità dell’editoria italiana tra i secoli XIX e XX, ci offre una ricca e preziosa testimonianza, unica quasi nel panorama italiano, della nascita e dell’evolversi della letteratura per ragazzi e dell’editoria specializzata nel settore, in modo particolare quella rivolta alle letture “per la scuola, la famiglia ed il popolo”».

La ricchezza dei fondi librari Indire si lega a una delle finalità prioritarie che l’Ente ebbe sin dai suoi esordi, ovvero fungere anche da centro di raccolta di tutte le pubblicazioni destinate ai bambini e ai ragazzi in lingua italiana e non solo. Attività che nel dopoguerra l’Ente proseguì grazie anche a nuove acquisizioni di volumi, così che la sezione di letteratura giovanile andò rinnovandosi e ampliandosi ulteriormente.

Nel percorso espositivo si è cercato di evidenziare alcuni degli aspetti salienti che, tra i due secoli, hanno caratterizzato l’editoria per ragazzi. In primo luogo il fine di porsi come strumento educativo e di formazione alle virtù morali e civili, all’amor patrio, alla cittadinanza e alle competenze pratiche necessarie al nuovo corso politico, sociale ed economico. In parallelo, e mai in contrasto con la prima finalità, nella letteratura rivolta all’infanzia troviamo il tema dello svago e del gioco, che attraversa sia l’Ottocento, sia i libri e poi le riviste del Novecento, in cui le immagini, i colori e la grafica saranno aspetti via via non meno preponderanti.

Ecco così che l’illustrazione è l’altro fil rouge di questo breve viaggio alla scoperta della letteratura per l’infanzia: dalle tavole fuori testo ottocentesche, riutilizzate e adattate da altri testi, gradualmente si creeranno illustrazioni appositamente pensate per quei racconti, opera di artisti e pittori spesso prestati alla grafica. Nel Novecento, grazie al progresso delle tecniche di stampa e della successiva introduzione del colore, staff di abili disegnatori avranno un ruolo centrale per ogni casa editrice: determinante a far sì che questa raggiunga, con crescente efficacia, l’obiettivo di “educare divertendo”.

Sempre nel pomeriggio dell’11 settembre è prevista, nell’Auditorium M9, una conversazione suLetteratura per l’infanzia e pedagogia dell’Italia nuova” con le tre curatrici della mostra e il professore di storia di pedagogia dell’Università di Firenze Franco Cambi.

 

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