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indireinforma

3 Febbraio 2020

Esce “L’istruzione degli adulti in Italia”, il libro che dà voce ai protagonisti dei CPIA

di Alessandra Ceccherelli

È disponibile nelle librerie il volume “L’istruzione degli adulti in Italia. I CPIA attraverso la voce dei loro attori” di Matteo Borri e Samuele Calzone, ricercatori Indire (Edizioni ETS, collana Polifonica, 2019).

I CPIA – Centri provinciali per l’Istruzione degli Adulti, approdati dopo un lungo tragitto di sperimentazioni e applicazioni normative alla solida realtà del riconoscimento, sono oggi scuole a tutti gli effetti. Dal 2015 questa realtà è presente sul territorio nazionale e porta a uno stadio diverso ciò che per un lungo periodo storico è stata la formazione permanente. E l’istruzione degli adulti in Italia è ormai una realtà che ha una sua ragion d’essere distinta dall’apprendimento permanente, col quale dialoga riguardo alle teorie scientifiche e ai dibattiti pedagogici sull’apprendimento in quella complessa fascia d’età che va generalmente dai 16 ai 60 anni di età.

Ogni CPIA è un mondo a sé stante, con proprie caratteristiche territoriali, che si confronta con i vari aspetti – talvolta molto problematici – legati alla loro utenza variegata. Dagli studenti che vogliono rientrare in formazione agli immigrati che hanno bisogno di essere alfabetizzati, dai residenti negli istituti di prevenzione e pena a chiunque non abbia ancora un diploma di licenza media o di un istituto superiore, sia esso tecnico, professionale o artistico, il CPIA contiene un mare magnum in cui è difficile navigare e che spesso richiede una navigazione a vista.

La gestione della complessità di queste particolari scuole trova spesso la soluzione dei problemi nelle buone pratiche che i dirigenti scolatici e i docenti sperimentano nella loro quotidianità sociale e scolastica. Se da un lato l’impostazione formale determinata dal riordino dei CPIA mostra punti di forza che ci pongono in una posizione innovativa rispetto a molte altre pratiche internazionali nello stesso settore (dal patto formativo individuale al 20% del monte ore fruito a distanza), dall’altro le soluzioni trovate dai singoli Centri costituiscono un vasto repertorio di buone pratiche che rendono l’istruzione degli adulti un bacino di osservazione e sperimentazione particolarmente fecondo.

Il volume descrive lo stato dell’arte dei CPIA italiani attraverso la voce degli attori coinvolti e pone in prospettiva critica, anche cercando la dimensione europea del dibattito scientifico, quello che di reale avviene nella quotidianità di questa interessante e nuova tipologia di scuola.

«Nel panorama internazionale che vede ancora non standardizzate teoria e prassi, la proposta italiana possiede i requisiti per diventare un modello esportabile e replicabile. […] Lo stesso patto formativo individuale propone una soluzione alla questione relativa a cosa e come insegnare agli adulti tenendo presente che ogni adulto è già in qualche misura una tabula plena sulla quale non devono essere riscritte nuove nuove conoscenze, ma piuttosto necessita di conoscenze e abilità che possano metterlo in grado di entrare nel mondo del lavoro» (Lorenzo Fioramonti, ex Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dalla postfazione al volume).

 

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Matteo Borri, storico della scienza. Ricercatore all’Indire, la sua area di interesse muove dalla costruzione del sapere neurologico e psichiatrico alle applicazioni nei recenti modelli di neuropedagogia e Lifelong Learning. Si occupa di istruzione degli adulti e del monitoraggio delle azioni di sistema dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA).
Samuele Calzone, ricercatore Indire, svolge la sua attività nell’ambito dell’apprendimento permanente e delle tecnologie per la didattica, con particolare attenzione alle digital skills del personale docente. È coordinatore del progetto PON Monitoraggio e Ricerca, relativamente alla progettazione del sistema di governance GPU che permette la partecipazione delle scuole al Programma PON per la Scuola e alla realizzazione di rapporti di ricerca. È docente di storia e filosofia nei licei.