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16 Aprile 2020

Nelle scuole il teatro-educazione non si ferma e prosegue a distanza

di Claudia Chellini

Grazie alle segnalazioni che ci sono arrivate direttamente dai docenti, torniamo a presentare dopo qualche settimana alcune esperienze di teatro-educazione che le scuole stanno portando avanti a distanza in questo periodo di sospensione della didattica in presenza.

 

Cominciamo con la scuola dell’infanzia “L’isola felice” di Roma XV Municipio, dove Elisabetta Rella con la sua classe ha aderito al progetto a distanza “Seminare gentilezza”, svolto in collaborazione con Metodo Teatro in Gioco®. Con l’obiettivo di mantenere vivo il legame fra scuola e famiglia, l’insegnante condivide con i genitori dei suoi piccoli alunni una serie di video con attività espressive. I genitori li guardano insieme ai figli, partecipano alle loro attività, e poi inviano alla docente i commenti, i messaggi vocali e le fotografie delle attività realizzate a casa con i bambini. Le attività proposte sono drammatizzazioni che permettono di continuare a giocare come a scuola, anche se a distanza, e puntano a toccare emozioni particolari legate al momento che stiamo vivendo, come la paura, la rabbia, il bisogno di contatto e di coccole.

 

Un percorso simile, che si avvale delle stesse risorse online, si sta svolgendo nella scuola dell’infanzia “Margherita Hack” dell’IC Perugia 7, con il progetto “Piccoli esploratori in cerca di gentilezza”, realizzato dall’insegnante Cinzia Miotto e dalle sue colleghe delle quattro sezioni della scuola. Nella pagina Facebook della scuola i bambini, con l’aiuto dei genitori, condividono le loro creazioni con le insegnanti e i compagni.

 

Al Liceo Copernico di Prato il progetto di educazione alla cittadinanza “Res publica, res nostra”, attivo dal 2006, prevede un laboratorio teatrale di cui è referente la docente Nadia Andolina. L’attività del laboratorio consiste nell’ideare, scrivere e mettere in scena un’opera a partire da un fatto o da un personaggio storico. Dall’argomento di quest’anno, il fenomeno mafioso, è nato lo spettacolo La Garduña – Ogni origine ha un mito. A seguito della chiusura delle scuole il laboratorio non si è fermato, e anzi i ragazzi continuano in questi giorni il loro percorso formativo a distanza, guidati dal regista Stefano Luci che ha proposto due tipi di attività: da una parte gli studenti curano la documentazione video dello spettacolo dello scorso anno e dall’altra realizzano attività di approfondimento dei personaggi del nuovo spettacolo. Il lavoro si svolge in modalità asincrona e sincrona: gli studenti realizzano video nei quali recitano brevi monologhi e li inviano al loro formatore teatrale che a sua volta li commenta con le sue annotazioni; gli incontri virtuali sono invece l’occasione per parlare insieme di quanto ciascuno sta realizzando e per fare delle vere e proprie prove, attraverso il mezzo digitale.

 

A questo link i progetti di teatro-educazione di cui abbiamo parlato qualche settimana fa.

 

Anche nelle vostre scuole si portano avanti iniziative di questo genere? Segnalatele scrivendo a Claudia Chellini (c.chellini@indire.it) e raccontando brevemente l’esperienza realizzata: potrà essere di ispirazione per altri insegnanti!