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8 Ottobre 2020

L’arte di cambiare programma: online il nuovo quaderno delle Piccole Scuole

L'imprevisto nella pratica del Dialogo euristico

di Redazione

L’arte di cambiare programma. L’imprevisto nella pratica del dialogo euristico” è il titolo del nuovo quaderno delle Piccole Scuole della serie “Strumenti”. La pubblicazione raccoglie la documentazione delle ricerche svolte da alcune classi di scuola primaria sui temi del cielo e del tempo che attraversano e connettono tra loro diversi ambiti disciplinari: l’astronomia, l’antropologia, la matematica, l’arte, la letteratura.
Al centro delle ricerche l’ascolto del pensiero infantile e il dialogo euristico, una pratica educativa ispirata all’esperienza di insegnamento di Franco Lorenzoni, maestro e coordinatore della Casa Laboratorio Cenci.
Quella del dialogo euristico è una prassi didattica che mette lo studente (e il suo pensiero) al centro del processo di apprendimento: attraverso l’ascolto reciproco e la parola, l’insegnante aiuta il discente nella produzione di conoscenza. Questo quaderno, mediante il racconto di alcuni insegnanti che la scorsa primavera hanno partecipato ad un laboratorio di formazione, vuole essere una guida utile non solo nella messa in pratica del dialogo euristico in classe, ma anche nella gestione dell’imprevisto. Le esperienze qui raccolte vogliono essere un esempio di come talvolta si possa “cambiare programma”, ricalibrare la progettazione didattica seguendo la dinamica di classe e adattando il percorso verso l’apprendimento alle esigenze, ai bisogni e ai naturali talenti degli studenti.

 
 

>> Leggi il Quaderno n.6 della serie “Strumenti”
“L’arte di cambiare programma”

 
 


I Quaderni delle Piccole Scuole
I Quaderni delle Piccole Scuole è un’iniziativa editoriale Indire nata per documentare le attività di sperimentazione didattica ed educativa delle scuole che partecipano alla Rete Nazionale delle Piccole Scuole, veri e propri laboratori di innovazione. I Quaderni rendono omaggio alla Biblioteca di Lavoro, un’opera editoriale voluta e diretta da Mario Lodi che pubblicò, fra il 1971 e il 1979,  numerosi volumetti e schede didattiche, realizzando una vera e propria enciclopedia delle esperienze più significative compiute in Italia. I repertori della Biblioteca di Lavoro trovarono una grande diffusione tra gli insegnanti di quel tempo e furono generativi di innovazione. Con il loro linguaggio semplice e chiaro, la forma essenziale, la credibilità di un lavoro di ricerca profondamente radicato nelle pratiche e nell’esperienza viva dell’insegnamento, contribuirono al diffondersi di modi di fare scuola attiva, inclusiva, democratica.