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Intellettuali in fuga dall’Italia fascista, un portale ricostruisce le storie di scienziati e studiosi che lasciarono il nostro Paese
di Redazione
Intellettuali in fuga dall’Italia fascista è un portale ad accesso gratuito che racconta le storie di vita degli intellettuali, donne e uomini, italiani e stranieri, che lasciarono il nostro Paese in conseguenza delle persecuzioni fasciste e delle leggi razziali.
L’emigrazione intellettuale dal fascismo è un fenomeno ancora poco conosciuto nei numeri e nelle vicende biografiche. L’Italia è generalmente considerata terra di migranti poveri e senza istruzione, ma durante il ventennio, in particolare dopo l’emanazione delle leggi antisemite, anche accademici e scienziati espatriarono in cerca di libertà, lavoro e salvezza.
Chi erano? Si trattava di scienziati di fama internazionale, studenti e studiosi di ogni disciplina, artisti e giornalisti, professionisti, spesso ebrei o oppositori del regime. Le loro storie, avvincenti e ricostruite da archivi italiani ed esteri, parlano di partenze e arrivi, delle difficoltà per ottenere i documenti necessari e per rifarsi una vita altrove accettando lavori precari, del delicato adattamento ad altri ambienti, altre lingue, nuove culture. Di queste persone famose o dimenticate (qui l’elenco alfabetico, ma è possibile anche la ricerca libera), nel portale si trovano anche centinaia di fotografie inedite, raccolte grazie soprattutto agli eredi.
Questa ricerca, promossa dall’Università di Firenze, punta a interrogarsi sugli ambienti di provenienza e di accoglienza, sulle reti di aiuto, sulle strategie di valorizzazione o di spreco delle risorse intellettuali durante e dopo il fascismo.
L’idea di fondo è quella di diffondere una maggiore consapevolezza non solo delle ingiustizie subite da chi è stato perseguitato per motivi politici e razziali, ma dei danni arrecati a tutto il Paese. Davanti alle atrocità delle deportazioni e dello sterminio appaiono ben poca cosa l’espulsione dal lavoro e dallo studio, il divieto di pubblicare, la radiazione dall’albo professionale, o la revoca del titolo che abilitava alla docenza. Eppure queste ingiustizie hanno inflitto gravi sofferenze personali e hanno comportato danni pesanti alla cultura e al futuro di tutti.
Il portale, in progress e aperto a eventuali segnalazioni da parte degli utenti, consente una lettura interattiva – con mappe, approfondimenti e timeline – per capire un fenomeno poco noto che ha avuto conseguenze durature per la cultura e per il nostro Paese.
Il progetto Intellettuali in fuga dall’Italia fascista ha ricevuto il finanziamento della Regione Toscana (Bando Memoria 2018) e il patrocinio di istituzioni ed enti esteri, il cui supporto e le cui risorse hanno grandemente agevolato la ricerca: The New York Public Library, The Council for At-Risk Academics di Londra, da cui si è avuta la documentazione dell’ECADFS e rispettivamente della SPSL, The J. Calandra Italian American Institute, CUNY, e i Central Archives for the History of Jewish People, Jerusalem.
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LE LEGGI RAZZIALI DEL 1938 – LA MOSTRA VIRTUALE INDIRE
Per chi fosse interessato, anche per un uso didattico, ad approfondire il tema delle leggi razziali promulgate nel settembre del 1938, segnaliamo inoltre la mostra multimediale Indire, allestita nel 2018, “A ottanta anni dalle leggi razziali del fascismo (1938-2018)”. Attraverso fotografie, disegni, filmati e molti altri documenti, la galleria raccoglie un’importante documentazione storica delle scuole italiane durante il Ventennio. Suddivisa in sei sezioni, l’esposizione online è costituita da quaderni, disegni e materiali scolastici, foto e libri, custoditi per la maggior parte nell’Archivio Storico Indire.
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