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7 Marzo 2022

“Dare”, arriva il videogioco per sensibilizzare i più giovani sul tema della malattia inguaribile

di Redazione

“DARE” è il videogioco che racconta l’amicizia tra Zeno e Violetta, due adolescenti chiamati a confrontarsi con i pregiudizi e le emozioni legate alla disabilità e alla malattia inguaribile.

Scopo di questo strumento è avvicinare i più giovani al tema, far conoscere le emozioni che possono scaturire durante l’incontro con una persona malata (disorientamento, curiosità, imbarazzo, paura, pregiudizio) e stimolare un dibattito.

Il giocatore veste i panni di un adolescente ricoverato in ospedale a causa di un incidente. Il suo mondo è a pezzi e vede la sua vita in frantumi. Durante la notte una ragazza del reparto di neurologia pediatrica si rifugia in camera del ragazzo per sfuggire al turno di notte. La sua missione è raggiungere il distributore automatico al piano terra per prendere dei dolci. Il gioco presenta diversi livelli di difficoltà e l’utente dovrà combattere contro un nemico: l’avatar del pregiudizio.

“Vogliamo creare una narrazione delle malattie inguaribili che le faccia uscire dall’invisibilità” spiega Elena Castelli, segretario generale della Fondazione Maruzza, organizzazione di riferimento nazionale e internazionale attiva nella terapia del dolore e nelle cure palliative pediatriche per i minori affetti da malattie inguaribili. “Di fronte a ragazzi con problemi di salute molto seri e complessi è normale non sapere come comportarsi, come comunicare”, spiega. “La loro realtà è fatta di terapie e assenze da scuola ma come tutti gli altri ragazzi hanno bisogno di socialità, relazioni, scambi, normalità. La necessità di ricoveri, l’assistenza domiciliare, le limitazioni impediscono preziose opportunità di sviluppo, di gioco ed esperienza del sé necessari ad una buona qualità di vita. È importante favorire la conoscenza del tema dell’inguaribilità, per far sì che ragazzi e famiglie che vivono la malattia non siano emarginati, isolati o dimenticati. L’evitamento è un normale meccanismo difensivo di fronte a un dolore come quello vissuto dalle famiglie, ma con il giusto approccio può essere superato”.

In Italia sono 30mila i minori affetti da patologia inguaribile. Eppure, le cure palliative pediatriche sono poco riconosciute come strumento in grado di alleviare le sofferenze e garantire qualità alla vita dei minori malati.

“Comunicare è fondamentale in medicina, ma come farlo non è facile e con chi ancora più difficile”,  aggiunge Momcilo Jankovic, pediatra, oncologo, direttore area psicosociale, Università di Milano-Bicocca, Fondazione MBBM, Monza. “Il minore deve sapere nel modo più corretto e sensibile e deve confrontarsi con i suoi coetanei in maniera precisa e convincente. Lo strumento del videogioco si presta in maniera fantastica, perché in grado di dare con impegno e divertimento messaggi molto significativi sulle malattie, sulle cure e sulle difficoltà del percorso terapeutico”.

La Fondazione Maruzza ha creato uno strumento che parla il linguaggio dei ragazzi e li incoraggia ad essere aperti allo scambio e a non farsi spaventare dalle emozioni, nemmeno da quelle negative che possono emergere nell’incontro con un coetaneo ammalato. Il gioco, infatti, mostra come superando paure e pregiudizi sia possibile scoprire la profondità di valori universali come l’amicizia e il coraggio.

“Coordinandoci con Fondazione Maruzza e con il supporto del comitato scientifico, che ci ha affiancato durante l’intera lavorazione del progetto, abbiamo optato per una proposta diversa dal classico serious game. L’obiettivo era creare un videogame che educasse ma al tempo stesso coinvolgesse e, proprio per questo, con DARE abbiamo voluto un approccio narrativo tipico del mondo videoludico”, ha dichiarato Massimiliano Grotti, creative director di Wisdom Studio.

DARE è dunque un videogioco unico nel suo genere, messo a punto dalla Fondazione Maruzza con il supporto di Wisdom Studio, e fa parte del progetto più ampio destinato alle scuole secondarie di secondo grado, “CPP – Come Partire Pari”, un programma educativo che vuole dare ai cittadini di domani gli strumenti cognitivi e relazionali per poter parlare serenamente della malattia nei minori, fornendo loro risorse per potersi attivare in favore dei coetanei ammalati, anche semplicemente attraverso gesti di gentilezza e di empatia, prerequisiti fondamentali per una reale inclusione.

Il percorso educativo di CPP – Come Partire Pari per comunicare le cure palliative pediatriche nelle scuole secondarie ha previsto, oltre al videogame, la redazione di un manuale formativo dedicato ai ragazzi. Il kit verrà distribuito a un campione di scuole e sarà distribuito fra gli studenti.

 

”DARE” è disponibile gratuitamente per Android sulla piattaforma Google Play >>