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Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

indireinforma

18 Maggio 2022

Aperta la Call for Papers per contribuire al Quaderno della Ricerca di Loescher

L'invito è rivolto a tutte le piccole scuole del territorio

di Francesca De Santis

Il gruppo di ricerca Indire sulle Piccole Scuole, insieme a Loescher Editore, lancia un invito rivolto alle piccole scuole per contribuire al Quaderno della Ricerca “Le tecnologie per una scuola di comunità aperta e inclusiva”.

Il nuovo numero monografico intende accogliere ricerche ed esperienze che hanno come oggetto piccole scuole e situazioni didattiche non standard, dando voce a processi educativi inclusivi e a forme di networking in grado di potenziare l’offerta educativa in contesti estremi di isolamento (istruzione domiciliare, scuola in ospedale, realtà “sconnesse”) o caratterizzati da situazioni di crisi e di emergenza.

I contributi potranno trattare i seguenti temi:

  • Aperture di rete in pluriclasse
    Nelle piccole scuole, le tecnologie informatiche possono essere strumenti di primaria importanza per l’arricchimento, l’apertura e l’estensione dell’aula anche in situazioni di isolamento. Il lavoro in rete, la connessione a distanza con realtà scolastiche affini rappresenta una modalità efficace, ad esempio, per condividere materiali utili per la didattica nelle pluriclassi o per valorizzare strategie di differenziazione esterna per gruppi classe. Tramite le tecnologie informatiche, i docenti e i discenti di pluriclasse possono collaborare con docenti e discenti di altre scuole realizzando, per esempio, unità didattiche comuni attraverso forme organizzative proprie della didattica condivisa.
  • Forme di networking e alleanze territoriali
    La dimensione del networking analizzata anche attraverso pratiche di mentoring tra scuole rurali viene studiata in letteratura attraverso sguardi plurimi: da un lato il rapporto di collaborazione tra soggetti afferenti ad ambiti diversi; dall’altro la collaborazione tra ricercatori e pratici che nelle reti di scuole può rappresentare lo strumento con cui affrontare problemi endemici del contesto; da un altro ancora la dimensione della rete nel potenziare azioni che seguono più approcci di mentoring (top-down, buttom-up, mixed-method) e di crescita professionale.
  • Spazi ibridi per situazioni didattiche non standard
    Le Situazioni di Didattica Non Standard (SDiNS) come la scuola domiciliare, la scuola in ospedale, la scuola “disconnessa”, ovvero tutte quelle realtà di scuola che sfuggono al modello della “classe normale”, con attenzione ai contesti rurali e periferici, meglio di altre si prestano a interpretare il ruolo del digitale e delle tecnologie per favorire processi inclusivi, collaborativi e improntati alla personalizzazione educativa. Da una lettura dicotomica del ruolo del digitale (analogico/digitale; reale/virtuale) che impedisce di cogliere la natura complessa degli ambienti di apprendimento ibridi, si propone una lettura di sintesi che permetta di ripensare gli ambienti in modo da valorizzare la dimensione fisica, la dimensione digitale e la dimensione delle interazioni sociali nelle esperienze educative.
  • Educare in emergenza e all’emergenza
    Le pratiche introdotte dalla pedagogia della pandemia non sono solo azioni di adattamento per rispondere a un’emergenza sanitaria, ma definiscono lo spazio di un sistema di conoscenze, idee, valori e desideri che mirano a costituire specifiche identità, relazioni, e specifiche ermeneutiche del presente e del futuro. Pratiche prodotte in patti culturali ideologicamente e politicamente orientati all’oggettivare le persone. Ne deriva uno scenario disincantato, in cui risulta necessario decostruire alcune delle parole che a nostro avviso stanno caratterizzando l’emergenza, o meglio le emergenze, ancora in corso mentre stiamo scrivendo: pandemia, cura, resilienza, tecnologie, relazione educativa, dialogo. Quali pratiche o strategie aiutano le scuole a sopportare il presente e, allo stesso tempo, a renderlo tempo generativo di resilienza? È possibile educare e insegnare in emergenza e all’emergenza?

 

Tipologia di lavori da presentare
Si accolgono due tipi di lavoro: studi e ricerche, ovvero contributi che vertono su uno o più quadri teorici e risultati di ricerche empiriche, fino a un massimo di 20mila battute, ed esperienze didattiche sui temi proposti e che abbiano come contesto educativo le piccole scuole, fino a un massimo di 10mila battute.

I contributi devono essere inviati via email all’indirizzo laricerca@loescher.it mettendo in cc f.desantis@indire.it entro il prossimo 15 luglio.

La pubblicazione sarà curata dalle ricercatrici INDIRE Giuseppina Rita Jose Mangione, Francesca De Santis e Maeca Garzia.

 

Per approfondire: https://laricerca.loescher.it/call-for-papers-tecnologie-e-scuola-inclusiva/

 

 

Foto di Suzy Hazelwood da Pexels