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16 Settembre 2022

Gli Ambassador di Avanguardie educative si presentano: Angelo Bardini

di Redazione

Angelo Bardini, vicepreside oggi in quiescenza, è uno degli ambassador di Avanguardie educative su cui le scuole del Movimento possono contare per l’esperienza maturata nel promuovere e supportare l’interazione e il dialogo nella comunità educante e far emergere il potenziale creativo di tutte le parti in gioco attraverso la contaminazione di idee e saperi.

Il suo sogno?

«Vedere sempre più docenti ‘pensarsi’ insegnanti del terzo millennio capaci di ‘sposare’ l’innovazione».

Angelo Bardini è stato nominato ambassador «perché curiosità e passione lo guidano da sempre alla ricerca di buone idee per innovare la scuola».

 

Angelo Bardini si presenta…

 

 

Non volevo fare il prof. Tutto avrei pensato di fare, ma non di fare il prof. Ho fatto il prof.

La fortuna credo sia stata l’aver avuto il primo incarico in una scuola sperimentale, in una scuola ‘non normale’; il gioco era così divertente che ho provato a farlo restare così per sempre.

Milano. Erano gli Ottanta. Sempre scuole sperimentali. Ci voleva creatività, il tempo non era il tempo dell’orologio, gli spazi non erano i 36 metri dell’aula. E così ho lasciato allargare il tempo fino a non controllarlo più, ho inventato un tempo mio; e per anni (gli anni erano i Novanta, il tempo-scuola era ancora saldamente ancorato all’orologio e l’h24 non era ancora stato inventato), per anni, dicevo, sarà un tempo mio. Come all’oratorio quando le partite finivano 47 a 39 non perché guardavi l’orologio ma perché era buio e non vedevi più la porta. A fine secolo da Milano a Cadeo, perché lì c’era l’intenzione di fare tempo «prolungato» partendo da un sentito dire, perché c’era un pc senza mouse e incartato con un quotidiano, un dirigente-dirigente, e il dirigente-dirigente aveva sogni. Diventerà la scuola che per 15 anni sarà «il Cadeo»: all’USR, all’INDIRE e al MIUR, dove saremo di casa. E qui ho sentito la frase «senza il Cadeo non si comincia», cose da raccontare ai nipoti. Ci sono testimoni che era così. Due flash per capire.

Flash 1: 1200 alunni dei quali il 10% da fuori comune e di questi l’80% con disabilità.
La scuola aveva idea di scuola. Punto.

Flash 2: nasce l’idea della biblioteca che sarà la biblioteca scolastica da copiare per i successivi 20 anni a venire, e sarà ancora copiata anche quando non sarà più necessario copiarla. Restano consultabili i testimoni di prima. Poi. Nell’anno 2015 sono al tavolo tecnico per il PNSD. Nell’anno 2015 arriva anche la quiescenza. Infine. Una bella storia. INDIRE (ma c’è un nome e un cognome che non scrivo) si inventa una cosa che non c’era e poi c’è, l’ambassador. Punto. Perché è bello così. Sette anni dopo il 2015 ancora qui con Biblòh!, FREE… liberi di leggere, Avanguardie educative, Milestone, Forum del libro, Piccole scuole, IUL, RAI Scuola, fotografia, Salone del libro, Didacta, poli di lettura, e poi Jazz Mood Schools e Reimagining – La scuola oltre i confini le ultime nate… basta googlare e poi unire i puntini.

 

 

Contatta l’Ambassador (nell’oggetto della email scrivi «Contatto ambassador Bardini»)

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