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16 Novembre 2022

Centenario di Mario Lodi, a Roma un convegno internazionale di esperti

di Redazione

Martedì 22 novembre per l’intera giornata (9.30-18) si svolgerà a Roma il convegno internazionale C’è speranza se questo accadde al Vho. Mario Lodi a cento anni dalla nascita (Aula Volpi, Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, via Castro Pretorio 20).

Il titolo “C’è speranza se questo ACCADDE al Vho” è una parafrasi del celebre libro di Lodi uscito nel 1963, che costituì una straordinaria fotografia della scuola italiana del secondo dopoguerra e dello spirito di rinnovamento che allora la attraversava. Il piccolo gioco di parole sottolinea l’attualità degli insegnamenti di Mario Lodi che continuano ad apparire come preziose radici per la scuola di oggi. Una scuola che deve affrontare la società complessa e formare cittadini consapevoli, capaci di pensiero critico, aperti alle tante diversità culturali della società di oggi e del prossimo futuro.

Il convegno è rivolto agli insegnanti, agli studenti di scienze pedagogiche, agli educatori, alle famiglie. Si tratta di un’occasione eccezionale per il mondo della scuola e dell’università per riflettere su quanto e come l’eredità del lavoro di Mario Lodi sia raccolta in diversi Paesi europei.

Il Capo dello Stato ha destinato al convegno la Medaglia del Presidente della Repubblica. Un riconoscimento che segna il carattere di alto interesse scientifico del convegno e la sua natura internazionale, data dal coinvolgimento di rappresentanti di spicco del mondo della pedagogia italiana e spagnola.

La presenza dei relatori spagnoli al convegno è testimonianza del ruolo avuto da Mario Lodi, e dai principali esponenti del Movimento di Cooperazione Educativa italiano, nella rinascita di una scuola democratica in Spagna all’indomani della caduta del regime franchista a metà anni ‘70.

Questo ruolo è stato già messo più volte in evidenza nell’ambito di ricerche scientifiche che hanno sottolineato come – in quel contesto – le teorie pedagogiche e le prassi didattiche presenti nei testi di Mario Lodi (El país errado: diario de una experiencia pedagógica, Laia, 1973) ebbero una eco profonda all’interno di un mondo magistrale che per decenni si era adeguato a un modello di pedagogia tradizionale e autoritaria conforme agli orientamenti conservatori del regime.

Un valore culturale, quello del Maestro italiano, confermato dalla presenza a questo primo convegno internazionale di due accademici della tradizione lodiana in Spagna: José González Monteagudo, esperto di pedagogia democratica di fama internazionale, e Sara Ramos Zamora, membro del Consiglio direttivo della Fundación Ángel Llorca di Madrid, impegnata nella difesa dell’istruzione pubblica per i più svantaggiati. La loro sarà una testimonianza emblematica in una giornata di studi che vedrà in apertura i saluti istituzionali di Massimiliano Fiorucci, Rettore dell’Università degli Studi Roma Tre; Francesco Tonucci, Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Mario Lodi; Paola Perucchini, Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione Università degli Studi Roma Tre; Lorenzo Cantatore, Direttore del Museo della scuola e dell’educazione «Mauro Laeng» di Roma.

Gli interventi dei relatori, organizzati in sessioni mattutine e pomeridiane, vedranno il susseguirsi di quattro panel. Al mattino i lavori saranno introdotti e coordinati da Carmela Covato (Università degli Studi Roma Tre) e vedranno protagonisti: Massimo Baldacci, (Università degli Studi di Urbino) su “Mario Lodi, intellettuale democratico”; Juri Meda (Università degli Studi di Macerata) su “Quando la scuola cambia. Il contributo di Mario Lodi al rinnovamento della scuola italiana nel secondo dopoguerra (1948-1968)”; Susanna Barsotti (Università degli Studi di Roma Tre) su “Mario Lodi e i suoi ragazzi. Dalla scrittura collettiva all’invenzione di storie protagonisti del primo”; Carla Ida Salviati (studiosa di storia dell’editoria) su “Manuali e stupidari. Il dibattito sull’alternativa al libro di testo negli anni Settanta”; Elisabetta Nigris (Università degli Studi Bicocca di Milano) su “Dare valore al percorso dei bambini: documentare e valutare la pratica per promuovere apprendimento”; Monica Galfré (Università degli Studi di Firenze) su “Il doppio volto della scuola negli anni ’50: tra continuità e innovazione”.

Nel pomeriggio, chairman sarà Marco Rossi-Doria (Presidente dell’Impresa Sociale “Con i Bambini”) che coordinerà gli interventi di: Sara Ramos Zamora (Universidad Complutense de Madrid, Spagna) su “La recepción de la pedagogía lodiana en España en la transición democrática”; José González Monteagudo (Universidad de Sevilla, Spagna) su “Narrare l’esperienza educativa: scrittura e retorica testuale nel libro Il paese sbagliato”; Silvana Loiero (GISCEL Nazionale) su “Mario Lodi, Tullio de Mauro e l’educazione linguistica democratica”; Stefano Oliviero (Università degli Studi di Firenze) su “Portare la vita a scuola. Mario Lodi fra cooperazione e educazione al consumo”; Franco Lorenzoni (Movimento di Cooperazione Educativa – Casa Laboratorio Cenci), su “Educare in un contesto creativo ricco di molteplici linguaggi”; Lucia Vigutto (Università degli Studi di Bologna) su “Mario Lodi alla bottega di Don Julio. Il carteggio con la casa editrice Einaudi”.

Il convegno è organizzato dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Mario Lodi, dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre e dal Museo della scuola e dell’educazione «Mauro Laeng» dell’Università degli Studi Roma Tre e conta sulla collaborazione, fra gli altri, di INDIRE.

Proprio dalla sinergia fra Rai Cultura e INDIRE è nata la programmazione di una serie di interviste in onda sui canali Rai a protagonisti del mondo dell’educazione, dell’arte e della cultura che per tutto il 2022 ricordano Mario Lodi.

Per partecipare: segreteria.convegnomariolodi@gmail.com

 

Programma del convegno