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3 Febbraio 2023

Gli Ambassador di Avanguardie educative si presentano: Andrea Carletti

di Redazione

Andrea Carletti, già Dirigente scolastico, vanta un lungo percorso professionale che gli ha permesso di «intuire i segnali offerti dagli incontri con i nuovi interlocutori, dal sistema scolastico, dal mondo del lavoro e dall’associazionismo». Anni di esperienze che confermano quanto il superamento del disagio e della dispersione scolastica rimanga il target primario per la ricerca didattica: la scuola come risorsa per aumentare competenza sociale e orientamento personale, specie per chi dispone di minori risorse di crescita o di riscatto sociale. Oggi per lui, in qualità di ambassador, la corsa continua: «amo l’idea di incontrare nuove scuole e fare e conoscere nuove esperienze».

Andrea Carletti si presenta…

 

 

Si dice io sia «in quiescenza», avendo chiuso il servizio da docente e da dirigente, ruoli con attività piene di stimoli, interessanti e irripetibili, condivise con tanti e originali compagni di viaggio. In realtà non mi sento «quiescente» e credo proprio che non mi adeguerò.

Oggi ho a disposizione l’intero quadro del mio percorso; ho imparato a intuire i segnali offerti dagli incontri con i nuovi interlocutori, dal sistema scolastico, dal mondo del lavoro e dall’associazionismo. Penso d’esser stato fortunato; ho fatto parte d’una comunità ricca, propositiva, grande quanto necessario, spesso allargata a territori ampi, a volte sorprendente, riconoscibile per intenzioni e modalità condivisibili. Aver insegnato in un grande Istituto d’Arte è stato un privilegio: ho colto energie creative da giovani vivi, spesso di modesta origine ma ricchi di emozioni, con una forte carica emotiva da trasmettere. Anni di esperienze che mi confermano che il superamento del disagio e della dispersione scolastica rimane target primario per la ricerca didattica: la scuola come risorsa per aumentare competenza sociale e orientamento personale, specie per chi dispone di minori risorse di crescita o di riscatto sociale.

Dopo gli anni, credo ben spesi come docente, ho iniziato a sentire il bisogno di operare su campi più ampi, esplorando nuovi contesti, inziando l’esperienza dirigenziale dalla scuole dell’infanzia ed elementari, poi alla scuola media, all’Istituto professionale, al tecnico, poi al liceo, poi… Insomma, è stata una fuga in avanti che ancora m’affascina e che non riesco a frenare.

L’incontro con INDIRE e Avanguardie educative è avvenuto nel novembre 2014 a Genova; un manipolo di dirigenti poco ortodossi, richiamati dall’intento di intercettare il meglio delle pratiche scolastiche sul territorio nazionale, guidati da ricercatori e da un presidente visionari, come cospiratori, a gettare le basi di un progetto ambizioso e di difficile praticabilità. Ho trovato pane per i miei denti; contribuire a fondare il Movimento è stato un privilegio: ho potuto sperimentare Idee innovative con docenti e allievi dell’ISIS «Arturo Malignani» di Udine (scuola da me diretta per otto anni); tra le Idee ricordo «Didattica per scenari» e «MLTV – Rendere visibili pensiero e apprendimento») e tra le metodologie sperimentate segnalo quelle centrate sulla peer education non dimenticando gli approcci pedagogici imperniati sulla robotica e sul service learning. Ora la corsa continua. Amo l’idea di incontrare nuove scuole e fare e conoscere nuove esperienze.