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Roma, una Giornata di studi dedicata alla creatività e alla scrittura
Narrazioni, fiabe, micro-racconti e albi. Studiosi e docenti esperti in dialogo con i ricercatori INDIRE
Si è tenuta ieri, lunedì 20 febbraio, a Roma, la Giornata di studi dedicata alle pratiche di scrittura e alle narrazioni, dal titolo “Creatività e scritture. Esperienze e proposte”.
Nella sede romana di INDIRE, esperti e ricercatori dell’Istituto si sono confrontati con ex maestri di scuola primaria, docenti di scuola superiore, ricercatori e professori universitari sui temi più attuali e urgenti che riguardano le pratiche educative sulla scrittura creativa a scuola.
La giornata si è avviata con i saluti istituzionali della prima ricercatrice INDIRE Margherita Di Stasio. La ricercatrice Raimonda Morani (INDIRE) ha introdotto i temi della giornata e Cristina Coccimiglio (INDIRE), nell’intervento “Chiavi di lettura tra tecno-estetica e didattica della scrittura”, partendo da una analisi critica delle recenti novità che riguardano la creatività computazionale e i modelli dell’IA basati sul deep learning, ha illustrato la concezione di creatività alla base dello studio condotto da INDIRE tra il 2018 e il 2021 e confluito nel volume di Morani, Coccimiglio e Longo, “Immaginare, scrivere, narrare. Uno studio sulla scrittura creativa a scuola” (Carocci, 2021).
La ricercatrice Raimonda Morani ha analizzato le ragioni del successo e della diffusione degli albi illustrati nel suo contributo dal titolo “Narrare con le immagini”. Cesare Moreno, pedagogista, formatore, ideatore e coordinatore di progetti dell’Associazione “Maestri di strada”- che promuove e realizza progetti educativi per la prevenzione della dispersione scolastica nella periferia di Napoli – ha portato la sua decennale esperienza sul campo nel suo intervento “Scamparla raccontando”.
Cristina Nesi, saggista ed esperta INDIRE di didattica della letteratura, ha portato all’attenzione il tema dei “Microracconti e forme letterarie brevi”, condividendo con i presenti alcuni video realizzati dagli studenti di alcune classi di scuola superiore, nelle quali ha insegnato per anni. In “Parole per guardare oltre”, Nerina Vretenar ha messo in luce la centralità della libertà nella scrittura creativa ed espressiva, grazie alla sua esperienza di insegnante di scuola primaria e esponente del Movimento di Cooperazione educativa.
Durante il pomeriggio, ha contribuito con l’intervento “La versione collettiva della fiaba antica e popolare: il narratore potenziale di classe” anche la ricercatrice INDIRE Claudia Chellini che ha raccontato di pratiche educative legate alla valorizzazione e all’utilizzo di fiabe antiche e popolari come forme narrative e come strumento per la costruzione a scuola di uno spazio laboratoriale per l’educazione socio-affettiva.
Marco Dallari, docente a contratto dell’Università di Bologna con un trascorso da professore ordinario di Pedagogia e di coordinatore pedagogico delle scuole dell’infanzia del Comune di Bologna, ha affrontato il tema secolare del rapporto tra identità e scrittura. In “Albi illustrati e scrittura creativa” Ermelinda De Carlo, ricercatrice dell’Università di Perugia, ha messo invece in luce la centralità della scrittura come strumento per esprimere sé stessi e per superare i divari territoriali.
Spunti interessanti e stimolanti che hanno sollecitato il dibattito di chiusura incentrato sulla definizione di alcune imprescindibili “condizioni di possibilità” (condivise dai presenti in un documento finale) per realizzare una buona pratica laboratoriale di scrittura creativa in aula.