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indireinforma

16 Marzo 2023

Dal volume Carocci alla Giornata di studi. La ricerca Indire sui temi della creatività e della scrittura

di Raimonda Morani, Cristina Coccimiglio

Quello della creatività umana è un tema che trova nuovo vigore e attenzione a partire dall’attualità e negli ultimi anni ha trovato due momenti di approfondimento in Indire, dapprima con un Progetto di ricerca poi con una Giornata di Studi dedicata.

Si è tenuta a Roma il 20 febbraio, nella sede romana di Indire, la Giornata di studi dedicata alle pratiche di scrittura e alle narrazioni, dal titolo “Creatività e scritture. Esperienze e proposte”. Esperti e ricercatori dell’Istituto si sono confrontati con ex maestri di scuola primaria, docenti di scuola superiore, ricercatori e professori universitari sui temi più attuali e urgenti che riguardano le pratiche educative sulla scrittura creativa a scuola.

Prendendo in esame le recenti novità che riguardano la creatività computazionale e i modelli dell’IA basati sul deep learning, si fa ancora più interessante l’indagine sulla concezione di creatività alla base dello studio Indire condotto tra il 2018 e il 2021 e confluito nel volume di Morani, Coccimiglio, Longo, “Immaginare, scrivere, narrare. Uno studio sulla scrittura creativa a scuola” (Carocci, 2021).

Come ha sottolineato Cristina Coccimiglio nel suo intervento nella Giornata di Studi, ChatGPT,  chatbot lanciato nel novembre 2022 basato su deep learning, è in grado oggi di comporre a richiesta saggi anche corposi (per es. di 5.000 parole) su argomenti scientifici o anche di attualità. A differenza di google non effettua una ricerca indicizzata sulle parole ma lavora sul testo, sul linguaggio naturale; gli ideatori hanno aperto a tutti l’algoritmo per migliorarlo e fondamentalmente, da utenti, stiamo allenando un modello di conversazione interattiva. L’intelligenza artificiale agisce con successo ma non è in grado come una persona di agire in modo intelligente per arrivare a quel determinato successo. Come sostiene Luciano Floridi, le macchine devono imparare a padroneggiare molto più a fondo il linguaggio naturale e la logica delle emozioni e l’assenza di una sensibilità etica rende l’intelligenza artificiale fallibile sul fronte della verità. Agire in modo computazionale non significa banalmente agire in modo intelligente. La creatività umana è un processo storico progressivo, un tratto dominante della nostra capacità operativa e cognitiva di rapportarci al mondo.

A scuola la scrittura cosiddetta creativa ha nuovi spazi e sono molte le iniziative che la propongono, sperimentano, utilizzano e pubblicizzano. I dati PON analizzati nello studio Indire hanno confermato un’attenzione del mondo-scuola alla diffusione di laboratori di “scrittura creativa”, lo studio Indire ha però posto come imprescindibile un atteggiamento anche critico nei confronti di una pratica diffusa nelle realtà extrascolastiche e ha voluto indagare la relazione e l’influenza esercitata in aula da un nuovo modo di approcciare la scrittura, passando per il confronto con gli insegnanti che vivono o hanno vissuto la realtà scolastica. Nel progetto sono stati prese in esame un numero ristretto di osservazioni di esperienze e pratiche laboratoriali di “scrittura creativa” significativamente soprattutto nella scuola primaria, a partire anche dalle indicazioni emerse nelle prime interviste agli insegnanti scrittori.

Le analisi hanno confermato innanzitutto la centralità del ruolo della lettura e l’attitudine degli insegnanti-scrittori a sviluppare delle metodologie e strategie in grado di dar spazio e vigore all’immaginazione degli studenti alle prese con la propria creatività e la necessità di imparare a metterla su carta nella massima libertà possibile ma pur sempre con una guida e un punto di riferimento al proprio servizio.

Un tema che conferma la specificità della creatività umana, è stato individuato nel rapporto parola/immagine ed è stato affrontato a partire dall’utilizzo di albi illustrati. Come spiega Marco Dallari, «Nei bambini e negli adulti l’incontro tra testo e figura sembra attivare il lavoro ermeneutico e potenziare l’elaborazione della narrazione, come se associando i due codici si creasse un varco per l’intervento del lettore» (Minuto, 2021).

La ricercatrice Indire Raimonda Morani nel suo intervento “Narrare con le immagini”, analizzando le ragioni dell’attuale successo e della diffusione dell’albo illustrato, ha evidenziato la sua possibilità “di annidarsi in un altro media” (Mitchell, 2017). Nel momento più cupo della pandemia l’albo ha dimostrato infatti la sua duttilità svolgendo una funzione educativa e sociale.  Molti autori e illustratori, insegnanti e genitori, hanno riversato su youtube numerose video – letture di albi. Questa trasposizione mediatica ha permesso di sostituire la lettura ad alta voce in presenza degli insegnanti e di fornire un sostegno alle attività di didattica a distanza.

Nell’ambito della scrittura, inoltre, alcuni studi evidenziano l’effetto positivo degli albi illustrati sulle competenze narrative dei ragazzi e sulla creazione di narrazioni sia testuali – alfabetiche sia visuali (Pantaleo 2009), altri insistono soprattutto sulla natura multimodale dell’albo, in grado di sollecitare la produzione di testi significativi e di forme di scrittura multimodale (Kress 2003 e Martens et al. 2012). Che l’albo illustrato risulti un potente stimolo alla scrittura creativa in classe è ampiamente confermato anche dagli Italian Writing Teachers, una rete di insegnanti che, sulle tracce di Nancy Atwell, propone una didattica della scrittura alternativa in classi di ogni grado scolare (Minuto, 2021; Capetti, 2018; Cavadini, De Martin, Pianigiani 2021).

Per quanto riguarda la relazione tra la componente iconografica e quella testuale dell’albo e la sua utilizzazione nella didattica della scrittura è possibile consultare il capitolo di Sabina Minuto “Albi illustrati. Un percorso su spazio e scrittura” nel volume R.M. Morani, C. Coccimiglio, F. Longo, Immaginare, scrivere, narrare. Uno studio sulla scrittura creativa a scuola. Rispetto alla funzione dell’albo come antidoto all’angoscia da pagina bianca e come mezzo per favorire l’interiorizzazione e l’introspezione si consiglia di consultare (tra le altre) anche le interviste a Silvia Vecchini, Tiziana Bruno e Jenny Poletti Ritz nel capitolo “Voci dalla scuola. Interviste ai docenti”.

 

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