indireinforma
Conferenza INDIRE sulla Giornata Internazionale della Terra, disponibile il dossier di approfondimento
La nostra ricercatrice Isabel De Maurissens spiega l’importanza dell’apprendimento tra silenzio e natura
Il 22 aprile scorso INDIRE ha celebrato la Giornata Internazionale della Terra con la conferenza online “Changemakers for Climate Justice: Cambiamento climatico e attivismo”.
A questo link è disponibile il dossier di approfondimento sui temi affrontati nell’evento, al quale si sono collegate circa 200 persone, tra docenti, studenti e cittadini che hanno a cuore il tema del clima e del suo cambiamento.
Al momento dell’iscrizione alla conferenza è stato chiesto: In una giornata tipica della settimana, per quanto tempo hai l’occasione di ascoltare i suoni naturali intorno a te senza esser disturbato da suoni antropici?. Hanno risposto: “mai” 17 persone, “5 minuti” 34 persone, “15 minuti” 24 persone, “oltre 1 ora” e “oltre 2 ore” 12 persone.
Il rumore, la seconda causa di inquinamento dopo l’aria, ha un forte impatto sulla salute delle giovani generazioni, non solo in termini di capacità uditiva ma anche di attenzione. A lungo termine, inoltre, l’esposizione al rumore aumenta il rischio di ipertensione arteriosa o di malattie cardiaca dal 7% al 17% (Science for Environnement Policy).
L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha prodotto il report Quiet areas in Europe in cui raccomanda di non superare i 45db per considerare un posto “tranquillo”. Per fare un paragone, un posto tranquillo in natura ha circa 20db, una città media trafficata 50, un’aspirapolvere 70.
Quanti decibel ci sono nelle nostre aule? Non si tratta solo di tutelare l’ambiente, ma la relazione che abbiamo con esso. INDIRE a questo proposito ha avviato una campagna di sensibilizzazione attraverso ricerche sul Service learning e sull’Outdoor education e con l’Osservatorio nazionale di patti di comunità in cui è molto presente la relazione tra uomo e natura.
Su questi temi abbiamo intervistato la ricercatrice INDIRE Isabel De Maurissens, che dal 2019 contribuisce all’Azione strategica “Scuola2030” ed è ambasciatrice del patto europeo per il clima.
Pochi mesi fa ha presentato il volume Et si on était la nature? Manuel pour la transition écologique à destination des enseignements, insieme ai coautori Hubert Mansion e Melusine Martin dell’Université dans la nature, con il sostegno dell’Istituto della Banca d’investimento europea (BEI). Il volume è una guida, per ora pubblicata solo in francese, che intende aiutare gli insegnanti a parlare di transizione ecologica basandosi sulla necessità di riconnessione con la natura.
“L’estinzione dell’esperienza della natura è forse il pericolo più importante che corrono le nuove generazioni – sottolinea de Maurissens – eppure la natura ha questo grande potere di restaurarci. Questa guida propone un paradigma pedagogico nuovo che è quello del “riconcilismo”, che sottolinea l’urgenza di riconciliarsi con la natura superando il dualismo occidentale tra uomo e natura. Il volume si conclude con un Manifesto che ripercorre l’identità ambientale e propone molte attività che portano a una riflessione sulla relazione che ciascuno di noi ha con la natura, e a una visione positiva della natura come soggetto e non come risorsa”.
Sempre in tema di natura e ambiente, il 6 giugno scorso si è conclusa la terza edizione del Convegno Internazionale della rivista “Scuola Democratica” dal titolo Education and/for Justice in cui si è parlato di divari territoriali, di genere, di competenze, tecnologici, e infine anche ecologici. In quest’occasiona Isabel de Maurissens ha declinato il suo intervento sui bisogni e sulle prospettive dell’educazione e della giustizia sociale in termini di sostenibilità, in particolare nell’ambito del Greencomp, il quadro delle competenze per la sostenibilità.
INDIRE ha inoltre partecipato al percorso “Firenze per il clima”, dove anche tanti studenti hanno intrapreso un percorso partecipativo attraverso varie attività più o meno ludiche.
“L’idea – ha spiegato De Maurissens che ha seguito tutta l’iniziativa – è che il restauro dell’attenzione da parte degli studenti possa essere attuato sia con la “biofilizzazione della città” che deve partire dalle scuole, a cominciare dai cortili e dai dintorni degli edifici scolastici ma anche dentro, negli ambienti educativi, sia dalla consapevolezza del perché e come l’esperienza della natura ci faccia del bene. Ci sono ormai moltissime ricerche che dimostrano che i benefici della natura hanno un impatto non solo sulla salute fisica, ma anche sull’apprendimento, sull’attenzione, sulla memorizzazione”.
“Sono quindi essenziali – ha concluso la ricercatrice – la divulgazione e l’interpretazione dei dati scientifici, cercando di contrastare le misconoscenze, uno dei fattori maggiormente rischiosi, per proteggere l’ambiente e rivedere il nostro rapporto con la natura, puntando sull’educazione e sulla sensibilizzazione dei giovani, perché possano sentirsi loro stessi natura”.
Scarica il dossier di approfondimento sulla conferenza INDIRE del 22 aprile 2024 >>
Rivedi la conferenza: