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indireinforma

11 Novembre 2024

Abitare la scuola digitale tra spazi aperti e moduli multidisciplinari

Il caso della scuola secondaria di I grado Mattarella di Modena ci parla di nuove sfide e soluzioni possibili

di Leonardo Tosi

È stato pubblicato in collaborazione con European Schoolnet (EUN) lo studio di caso INDIRE sull’Istituto secondario di I grado “Mattarella” di Modena.

Il caso, elaborato da Laura Coscia e Leonardo Tosi, si focalizza sul ruolo degli spazi fisici e dell’intelligenza artificiale nel supportare un’idea di scuola che guarda al futuro nell’intento di preparare gli studenti ad affrontare un mondo che è entrato in una fase completamente nuova.

La pandemia da covid-19, le guerre alle porte dell’Europa, gli eventi naturali dovuti ai cambiamenti climatici hanno creato uno scenario di incertezza che rappresenta un cambiamento epocale rispetto all’immagine di una società in costante sviluppo e garantita nel suo benessere. A fronte di una tendenza istintiva verso la chiusura e la difesa dei propri privilegi delle società occidentali si fa largo un desiderio di liberazione dai vecchi meccanismi, schemi e precetti. Si tratta di un processo più lento e latente che riguarda soprattutto le nuove generazioni. Una fase complessa che richiede alla scuola di farsi baluardo di innovazione per promuovere competenze nuove e un diverso modo di vivere gli ambienti di apprendimento e fare scuola.

È proprio la scuola, nella sua autonomia, che può accompagnare i giovani ad affrontare questa sfida accogliendo questo nuovo sentimento di incertezza e fragilità. Da questo punto di vista la permeabilità del curricolo scolastico e un nuovo modo di vedere l’ambiente-scuola sono tra i veicoli principali per conciliare bisogni educativi, istanze del territorio, cambiamenti legati all’evoluzione sociale, economica e tecnologica.

Certamente il punto di partenza non può che essere un’offerta formativa in grado di dialogare con i paradigmi del mondo contemporaneo e dare risposta alla crescente disaffezione verso la scuola generata da un modello scolastico obsoleto. Le ricerche più recenti sulla dispersione mettono in evidenza i fattori alla base dell’insuccesso e dell’abbandono scolastico precoce. Tra le cause principali i rapporti conflittuali con gli insegnanti, le strategie didattiche non in linea con i bisogni degli studenti, la scarsa motivazione e coinvolgimento nel contesto scolastico sia dal punto di vista didattico che relazionale, il disagio psico-fisico, le scarse competenze socio-emotive.

La scuola secondaria di I grado “Mattarella” di Modena si inserisce a pieno titolo in questo scenario: è un esempio di come un edificio scolastico progettato e plasmato dai docenti sulla base di istanze pedagogiche e didattiche innovative può favorire una nuova visione di scuola. Sono anche le scelte della scuola in termini di curricolo, metodologia didattiche, conformazione degli spazi, uso di strumenti e tecnologie che determinano la qualità della vita scolastica in termini di benessere e processi di apprendimento.

Questa realtà è ben descritta nella video case-story diretto da Giuseppe Moscato, pubblicato sul canale YouTube INDIRE. Sfruttare l’autonomia scolastica come volano per l’innovazione significa anche capovolgere un paradigma basato su controllo e istruzione per proporre una scommessa nuova basata su apprendimento e responsabilità. La case-story racconta come la didattica e il benessere scolastico possano divenire le coordinate per riorganizzare la scuola. Ecco allora che il tradizionale gruppo-classe si scompone in sotto-gruppi coinvolti in moduli didattici multidisciplinari che hanno parzialmente scelto; lo spazio fisico viene abitato in ogni sua parte da studenti che lavorano contemporaneamente su attività diverse; si osservano e si scompongono quei sistemi di intelligenza artificiale che caratterizzano già la vita privata e sociale dei ragazzi; anche il ristoro, sottratto alla sua accezione di “consumo del pasto,” è considerato nella sua valenza educativa e ri-creativa da vivere in una dimensione sociale di benessere.

La configurazione innovativa degli spazi dell’edificio e soprattutto la diversa modalità di vivere questi spazi e la scuola sono stati analizzati nel volume “Architetture scolastiche” in cui si evidenzia il ruolo della comunità scolastica nel plasmare gli ambienti per renderli funzionali a una visione pedagogica che mette al centro  lo studente, il suo benessere e le sue competenze. La scuola, infatti, può considerarsi come un unico spazio di esplorazione che si declina a seconda delle attività da svolgere: attività curricolari o extracurricolari, momenti di socializzazione o di studio individuale.

Lo studio di caso è incentrato sul rapporto tra spazi, didattica e tecnologie (con particolare riguardo all’intelligenza artificiale). L’introduzione del tutoraggio e dei club multidisciplinari nelle ore del pomeriggio ha permesso di valorizzare in un’ottica educativa anche i grandi spazi aperti e polifunzionali come l’agorà, la palestra, lo spazio polifunzionale “Leo”, la biblioteca. Nelle ore pomeridiane, infatti, i gruppi classe si scompongono in sottogruppi per svolgere attività multidisciplinari o di socializzazione e tutoraggio. In questa fase tutta la scuola è occupata da gruppi di studenti coinvolti in attività diversificate che coinvolgono le scienze, la letteratura, la lingua straniera in moduli che prevedono l’uso dell’intelligenza artificiale, la web radio, la web tv e tutte le forme di comunicazione e i sistemi tecnologici con cui gli studenti si troveranno a confrontarsi nella loro vita sociale e professionale.

Il lavoro svolto dal gruppo di ricerca INDIRE sugli ambienti di apprendimento in collaborazione con European Schoolnet si colloca a valle di due importanti ricerche condotte sugli spazi fisici della scuola e sugli ambienti di apprendimento prototipali (FLL) che ha coinvolto numerosi paesi europei e contribuisce a tracciare i connotati di un nuovo modello di edificio scolastico e un diverso modo di viverne gli ambienti nella prospettiva di una scuola che guarda al futuro abbandonando definitivamente gli schemi funzionali spaziali ed organizzativi del passato.