Nella realtà non esistono i contorni delle cose, ma solo colori che ne incontrano altri. Per questo motivo, nell’invitare i bambini alla pittura, viene loro insegnato a non disegnare la linea di separazione tra le cose, considerata un’astrazione, una schematizzazione superflua.
Nelle prime classi i bambini lavorano i materiali più morbidi e caldi: cera naturale colorata e lana. Successivamente passano alla creta e a materiali più duri.
I bambini utilizzano pastelli grandi di cera che offrono superfici – più che punte - con cui disegnare: così stendono un colore accanto all’altro evitando le linee di contorno.
La visione di Steiner del bambino considera, insieme alla natura visibile, anche il suo essere invisibile, che è non è solo intellettivo e psichico, ma anche spirituale. Anche se la pedagogia Waldorf non può dirsi un’educazione religiosa perché non si basa su una visione confessionale del mondo.
Steiner riteneva che alimentare il senso di stupore del bambino rappresenti la base di un libero atteggiamento religioso dell’adulto nei confronti della vita. Heinz Zimmermann - Jon McAlice, ivi, pag.17
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