È appena uscito l’ultimo studio della rete Eurydice intitolato "Grade Retention during Compulsory Education in Europe: Regulations and Statistics" (Ripetenza nell’istruzione obbligatoria in Europa: normative e statistiche).
Lo studio mette a confronto le modalità con cui viene applicata la ripetenza nelle scuole dei vari paesi europei, attraverso una ricognizione delle legislazioni e delle pratiche in atto. Dallo studio emergono grandi differenze fra i paesi: se un alunno deve ripetere o meno l'anno dipende più dalla tradizione educativa dei singoli paesi e dalla valutazione dell'insegnante che dal suo rendimento a scuola.
Lo studio è stato prodotto su richiesta della Commissione europea e copre 31 paesi, e cioè tutti gli stati membri dell'UE più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Turchia.
Ecco i principali risultati:
L’argomento dello studio rientra nella più ampia tematica della lotta al fallimento e all’abbandono scolastico, problematica da lungo tempo al centro delle politiche educative nazionali e adesso divenuta una priorità anche nell’agenda politica europea.
Sul sito dell’Unità italiana di Eurydice, è disponibile lo studio completo in inglese e in francese.
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