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LINGUAGGI DELLA COMUNICAZIONE

Web semantico e gestione dell'informazione in rete
Cos'è il web semantico? Che differenza c'è con il web attuale? E come ci aiuta a gestire la sempre crescente mole d'informazioni presente in Internet?
di Silvia Panzavolta
26 Novembre 2003

  

Un'intervista al Dott. Corrado Petrucco chiarisce cosa si intenda per Web Semantico - o Semantic Web -, perché si ritenga che sia la scommessa del futuro per l'organizzazione dell'informazione in Internet e cosa comporterebbe in termini di ristrutturazione 'architettonica' della rete. Petrucco si occupa da dieci anni di nuove tecnologie e applicazioni didattiche per Interent. Ha pubblicato libri e articoli riguardanti ricerca e navigazione in Internet, Internet per la didattica, Web Semantico, oggetti didattici, mappe concettuali.

Cosa si intende per web semantico e come è strutturato?

Con il termine "Semantic Web" si vuole indicare tutto un insieme di software e di dati strutturati che includano connotazioni semantiche utili per il recupero dell'informazione e la rappresentazione della conoscenza.
Il Web Semantico non si sostituirebbe al Web tradizionale ma lo integrerebbe, prima nelle funzioni evolute di ricerca e poi fornendo una vera e propria infrastruttura "intelligente" capace di facilitare l'accesso all'informazione attraverso "agenti" software in grado di risolvere specifici problemi della vita quotidiana.

Perché è la scommessa del futuro in tema di gestione dell'informazione?

E' difficile immaginare di poter gestire l'esplosione informativa del Web senza un approccio che affronti il problema in modo radicale: ormai molto del tempo che passiamo utilizzando Internet è dedicato alla ricerca di informazioni.

Motori di ricerca come Google e indici strutturati come Yahoo sono diventati il punto di riferimento per chiunque, nel mondo della scuola come in quello del lavoro e dello svago. Il problema sta nel fatto che le risorse informative percepite come effettivamente utili a risolvere le nostre esigenze informative sono sepolte da una massa sterminata di documenti scarsamente pertinenti. Questo comporta la perdita di molto tempo per rintracciarle e la sempre più frequente sindrome da "sovraccarico di informazione" che colpisce indistintamente giovani ed adulti con sintomi molto vicini a quelli dello stress generalizzato: si ha troppa informazione ma ci si rende conto di non riuscire ad avere quella effettivamente utile.

Che tipo di operazioni il Web Semantico consentirebbe: chiedere al mio WEB-ORACOLO "quanti milioni di abitanti ha l'Italia" oppure "vorrei la legislazione in materia di alunni immigrati"?

Questo è effettivamente l'obiettivo del Semantic Web: riuscire a fornire delle risposte con una interrogazione fatta in linguaggio naturale o con un linguaggio formale facile da utilizzare.

Ma vediamo di capire che cosa significa rispondere ad una domanda apparentemente banale come quella che riguarda il numero di abitanti dell'Italia, facendo un passo indietro. Fino a più o meno cinque anni fa l'unico modo per avere questa informazione stava nel consultare un annuario aggiornato, reperibile nella biblioteca di una grande città. Il nostro "buon senso", o meglio, "l'enciclopedia condivisa" delle conoscenze tipiche di un italiano, ci avrebbe detto che questo tipo di informazione sia legato ad un istituto (l'ISTAT) che si occupa di censimenti e statistiche.

Oggi con il supporto del Web possiamo collegarci direttamente al sito e cercare l'informazione.

Se invece di cercare il numero di abitanti dell'Italia dovessimo cercare quello della Finlandia? Come si chiama il loro istituto di statistica? E anche se lo trovassimo saremmo poi in grado di leggere il Finlandese, oppure l'Inglese se ne esiste una traduzione? Nello stesso problema incorre un Finlandese alla ricerca di statistiche italiane: di tutti questi problemi dovrebbe occuparsi l'infrastruttura del semantic Web attraverso la consultazione di basi di conoscenza condivisa e multilingue, basi chiamate "ontologie", dove tutte queste meta-informazioni vengono registrate nel modo più opportuno.

Che tipo di architettura/procedure comporta il Web Semantico e chi dovrebbe realizzarla?

Realizzare il Semantic Web significa allora creare, mantenere ed aggiornare ontologie in tutti i domini della conoscenza (statistica, arte, geografia, commercio,...ecc.). L'ambizione è grandissima: costruire una vera e propria enciclopedia di concetti e di relazioni che sia condivisa nei significati.

Invero il processo richiederà del tempo e molte risorse umane, dovrà essere graduale e coinvolgere quelle organizzazioni e persone che rappresentano un punto di riferimento per ciascun dominio di conoscenza. Non sarà comunque uno sforzo sopportato prima di tutto dai programmatori, anzi: la costruzione di ontologie è un processo di tipo filosofico-teorico legato alla rappresentazione della conoscenza di un determinato campo dello scibile umano piuttosto che un problema di software.

Che cambiamento comporterebbe nell'architettura dei motori di ricerca?

I motori di ricerca ora non capiscono la differenza fra il signor "Giuseppe Verdi" che abita al piano di sotto e il famoso compositore italiano di melodrammi dell'ottocento. Se potessimo associare alla ricerca la connotazione, potremmo in un sol colpo eliminare il rumore costituito da tutti quei documenti non pertinenti, implicando che i documenti devono fare riferimento ad una ontologia specifica sulla musica, sulle opere e sui compositori e che i termini significativi vadano "marcati" all'interno del testo, per esempio così: 

I motori di ricerca quindi diverranno parte integrante di questa immensa struttura semantica e saranno anche in grado di prevenire ragionevolmente le esigenze degli utenti e di assisterli nel portare a termine un compito. Infatti ogni atto di ricerca informativa è sempre dovuto a una specifica intenzionalità: cercare il numero di abitanti dell'Italia implica finalità diverse, a seconda che a fare la ricerca sia per esempio un giornalista politico che sta scrivendo un articolo sul rapporto tra immigrati e popolazione residente oppure un demografo che cerca di prevedere il numero di docenti di cui le scuole elementari avranno bisogno nei prossimi dieci anni. Nel primo caso occorrerà una serie di articoli su fatti di cronaca nera in cui sono coinvolti gli immigrati, nel secondo dati sul loro tasso di fertilità.

Come si potrebbe gestire il problema del multilinguismo?

Con una mappatura tra ontologie di lingue diverse in cui termini in differenti lingue "puntano" allo stesso concetto.

Come si potrebbe gestire il problema dell'informazione strutturata custodita nella banche dati ?

Anche qui si può far puntare la descrizione del campo di ciascun record ad una ontologia specifica.

Quanto è realizzabile allo stato attuale il Web Semantico?

Indubbiamente non sarà un processo immediato, lento all'inizio, ma che subirà una costante accelerazione via via che nasceranno ontologie o parti di ontologie capaci di sorreggersi concettualmente a vicenda. Una ontologia sull'Opera, per riprendere il nostro esempio, non occorre che specifichi anche un sotto-dominio sui termini relativi agli strumenti musicali, ma è sufficiente che "punti" ad un'altra ontologia correlata e inoltre non necessariamente dovrebbe essere realizzata dallo stesso gruppo di persone.

di Silvia Panzavolta, webzine Indire (s.panzavolta@indire.it

L'immagine è tratta dall'archivio immagini DIA - Indire - concessa da Olycom

 
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