di Rossella Falcone
19 Maggio 2004
Arte e tecnologia: un binomio sempre più spesso discusso, al centro di opinioni discordi tra chi vede nell'uso di una strumentazione sempre più raffinata un potenziamento espressivo e chi considera invece il ricorso alla tecnologia come la rinuncia alla creatività. Il tema si ripropone di fronte al tentativo di accostare tecnologia e poesia.
La poesia può essere intesa come un tentativo di tradurre in parole stati d'animo, tramite il ricorso ad immagini particolarmente potenti. Il computer può liberare la parola sostenendo la comprensione del testo, trasformandolo in un insieme di linguaggi che, oltre ad evidenziare il valore della parola in se stessa, ne indagano il profondo significato attraverso immagini e musica fin quasi a trascinare il lettore verso l'animo dell'autore.
Nel corso della storia, del resto, la produzione artistica è sempre stata condizionata dalle tecniche, dagli strumenti, dalle materie, cioè da specifici dispositivi di comunicazione che rinnovandola l’hanno trasformata.
Valga d’esempio il caso moderno di televisione e radio: quest’ultima non è scomparsa con l’avvento della prima ma si è trasformata; così come il computer non ha sostituito, a propria volta, la televisione ma ne ha provocato un processo di trasformazione (videocomunicazione, televisione interattiva).
Cambiare la parola in qualcosa che possa esprimere ancora meglio il gioco della mente è una possibilità che si affaccia nel mondo moderno e sicuramente trova tanti sbocchi per l'utilizzo anche nella didattica. Le trasformazioni che il testo poetico potrebbe avere, applicando alla parola un supporto tecnologico, sono utilissime e, non utopisticamente, la poetica e la tecnologia potrebbero anche diventare due aspetti inscindibili.
Con l'uso del computer sono nate nuove tipologie di composizioni artistiche, in cui i materiali non sono rappresentati solo dalle parole ma anche da brani di musica, da disegni, da immagini animate che, associate fra loro, costituiscono quell'opera di lettura e interpretazione che spesso ogni testo poetico implica.
E' dimostrato scientificamente che l'utilizzo dell'immagine e della musica comportano un apprendimento maggiore del testo, soprattutto in poesia, lo sviluppo della video-scrittura, la computer-grafica, la digital art, la web poetry, non sono mezzi mediatici futuristici ma permettono spesso di apprezzare il patrimonio artistico che viene riproprosto con nuovi stimoli all'occhio dell'uomo moderno. La poesia è una tra le forme dell'arte che spesso ottiene un pubblico di "pochi eletti"; il connubio con le nuove tecnologie potrebbe aprirle porte ancora inesplorate.
E' proprio con questo spirito che, il " Concorso Xmedia", da diversi anni anima sul territorio italiano la competizione poetica tra le scuole di ogni ordine e grado, ha premiato agli inizi di maggio le opere qui brevemente ricordate:

"4 poesie per 4 stagioni” è premiato per la categoria delle scuole elementari: un filmato originale, i cui disegni stilizzati e semplici richiamano i colori di ogni stagione dell’anno, che le poesie descrivono. I testi, brevi, ricercati e affiancati da immagini, significano tutto l’elaborato raccontando in poche parole la bellezza che si incontra in ogni parte del mondo.
La musica al pianoforte di Yam Tiersem, nello stesso tempo vivace e leggera, accompagna la composizione con dolcezza.

“I Colori” è stato premiato, categoria scuola media, perché, tra le altre cose, ha saputo esprimere l’unione dei colori come raggiungimento della pace nel mondo, come armonia e completezza della vita. Un messaggio universale di pace lanciato a tutti gli adulti che comunica come il nostro mondo sia un insieme di colori incapaci di vivere separatamente. Se ogni uomo ricordasse i propri pensieri di bambino, capirebbe che ogni colore non può dare luce, armonia e completezza separato dagli altri, così come ogni diversa specie da sola non potrebbe formare il nostro mondo. L’espressione della vita e della natura è data dall’unione dei diversi colori che prendono vita da un’unica fonte, la luce bianca scomposta da un prisma, che forma la bandiera universale della pace.

"Frammenti Lirici" premiato, categoria scuola superiore, per l'intensità delle poesie scelte, un frammento di Tagore, e "I fiammiferi" di Prévert, e i bellissimi montaggi tridimensionali che le illustrano, traducendole in altre forme: la prima, accompagnata dalla musica religiosa bengalese, stupisce per l'immediatezza del coinvolgimento che riesce a suscitare e la suggestione delle sue immagini. L'altra scorre vitale come la fiamma dei fiammiferi che illuminano le immagini della poesia. Immagini ricreate al computer, come i suoni delle sue parole, che la arricchiscono di ulteriori espressioni.
“Il suono dei Bit” premiato, categoria università, per la capacità di creare un suono immaginario e insolito prodotto non con uno strumento musicale tradizionale ma con quello che è destinato a divenire uno nuovo strumento musicale a tutti gli effetti: il personal computer. Nessuno ha mai percepito il suono dei bit? Nessuno si è mai chiesto quale rumore abbiano? Grazie alle tecnologie digitali, oggi, è possibile immaginare e creare quello che il nostro orecchio non è in grado di sentire, quello che nessuno strumento musicale è riuscito a fare. Il continuo flusso di dati nel computer assume la forma di un leggero sottofondo musicale, inquietante al pensiero che nell’enorme spazio virtuale, ad ogni nostra battuta sulla tastiera, si creino le melodie e armonie del futuro.
Il “Concorso Xmedia - Composizioni Poetiche Multimediali” è stato promosso con la partecipazione fra gli altri di INDIRE, l'Istituto che da anni si occupa di software didattici, in accordo con il MIUR, ed offre un servizio di valutazione e promozione, catalogando i prodotti che hanno una buona potenzialità educativa, rendendoli visibili.
a cura di Rossella Falcone, Ufficio Comunicazione Indire editing di Francesco Vettori, Ufficio Comunicazione Indire
|