Approfondimento

Ottenere conferme cercando conferme

La colpa è del bias di conferma, un autoinganno che coinvolge anche persone intelligenti e aperte.

In pratica si cercano continuamente prove a sostegno delle nostre convinzioni mentre quelle contrarie si trascurano. Essere sicuri delle proprie tesi perché supportati da preparazione e passione può addirittura rivelarsi un limite o un pregiudizio studiato dalla psicologia cognitiva. Nonostante le infinite differenze individuali sembra, infatti, che nessuno ne sia esente indipendentemente da fattori quali intelligenza, esperienza e apertura mentale.

Uno studio recente, ad esempio, ha dimostrato che non esiste nessun legame tra la luna piena e l’aumento delle nascite.
Jean-Luc Margot, professore di astronomia planetaria alla UCLA (Los Angeles, USA) e responsabile del progetto ha dichiarato: “Alcune infermiere attribuiscono l’aumento delle nascite alla luna piena, ma dozzine di studi dimostrano che non c’è alcun legame tra le due variabili.”

C’è una linea sottile in questo caso tra saggezza popolare, emotività e cultura che seduce anche le persone preparate. Lo sbaglio è quello di cercare o porre maggiore attenzione alle informazioni che confermano la propria credenza minimizzando e ignorando i dettagli contrari e incongruenti con essa.
Ma se per una persona anziana, cresciuta nella saggezza popolare, è possibile credere a questo tipo di associazioni causali perché così gli è stato insegnato, stupisce come il bias di conferma colpisca anche chi da anni è abituato a ragionare con raziocinio o a dubitare delle verità facili senza contare solo sull’intuito. Paradossalmente la capacità di far valere la propria ragione diventa il mezzo per avere torto e la causa di questo autoinganno è la salvaguardia dell’identità personale. Si difendono le idee, i principi e i modi di vedere, che sono quelli del gruppo sociale di riferimento e che se rigettati danneggerebbero il singolo senso di appartenenza.

Secondo lo psicologo Raymond Nickerson: “le persone restringono la loro attenzione solo alle osservazioni (o informazioni) favorevoli alle loro convinzioni e rifiutano di prendere in considerazione osservazioni (o informazioni) alternative”.
Ciò vuol dire che se una persona limita la sua attenzione alla verifica di una sola ipotesi non ha la possibilità di capire se essa è diagnostica. Il filosofo Karl Popper al riguardo si esprimeva così: “E’ facile ottenere delle conferme, o verifiche, per quasi ogni teoria, se quel che cerchiamo sono appunto delle conferme”.

L’attenzione, quindi, non va posta solo sui soggetti definiti individui inconsapevoli. La poca consapevolezza delle persone va affrontata almeno quanto chi si definisce informato e aperto ma non approfondisce le proprie convinzioni.

La soluzione è mettere in discussione persone o cose, riponendo la giusta attenzione anche sull’interpretazione delle relazioni tra gli uomini. Bisogna adottare un approccio dubitativo e fare in modo che credenze, pregiudizi o istinto non incidano negativamente sulla vita degli individui.

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