La rivista “Forma ed espressione”, dedicata all’educazione artistica nella scuola dell’obbligo, ha dedicato il numero di marzo 1967 al ricordo dell’alluvione di Firenze, avvenuto l’anno prima.
Su iniziativa della redazione, le scuole furono invitate a collaborare alla realizzazione di un numero speciale inviando disegni e scritti dedicati al disastro fiorentino. I ragazzi delle scuole elementari e medie parteciparono numerosi, fornendo quelli che Bargellini definì «i documenti più nuovi ed imprevisti sull’alluvione».
Dopo le innumerevoli cronache e servizi giornalistici apparsi sui quotidiani e riviste che descrissero le cronache degli eventi dopo il 4 novembre 1966, i disegni degli alunni, pubblicati dalla rivista, regalano una nuova visione dell’alluvione, semplice quanto sincera: parole e immagini di ragazzi che hanno sofferto quel dramma, rielaborandolo con la fantasia, la sensibilità e l’intuito propri dell’età infantile.
In particolar modo i disegni, quale rappresentazione grafica dei pensieri dei bambini, testimoniano la loro capacità espressiva, narrativa e di rielaborazione dei propri ricordi e angosce: la casa invasa dall’alluvione, la famiglia in pericolo, il buio o ancora la perdita dei propri giocattoli e la sorpresa di una nuova visione del mondo circostante. La grande mole di elaborati, arrivati da tutte le province colpite dall’alluvione, ha dato vita alla mostra “I ragazzi e l’alluvione” allestita presso il Centro Didattico di Firenze, riaperto proprio il 22 aprile di quell’anno, dopo un intenso lavoro di restauro dai danni dell’alluvione.
La rivista “Forma ed espressione”, dedicata all’educazione artistica nella scuola dell’obbligo, ha dedicato il numero di marzo 1967 al ricordo dell’alluvione di Firenze, avvenuto l’anno prima.
Su iniziativa della redazione, e in collaborazione con in Centro di Studi e Documentazione Nazionale di Firenze, furono invitate le scuole a partecipare alla realizzazione di un numero speciale con la realizzazione di disegni e scritti dedicati al disastro fiorentino. I ragazzi delle scuole elementari e medie parteciparono numerosi, inviando quelli che Bargellini definì «i documenti più nuovi ed imprevisti sull’alluvione».
Dopo le innumerevoli cronache e servizi giornalistici apparsi sui quotidiani e riviste che descrissero le cronache degli eventi che seguirono il 4 novembre 1966, i disegni degli alunni, pubblicati dalla rivista, regalano una nuova visione dell’alluvione, semplice quanto sincera: parole e immagini dei ragazzi che hanno e sofferto quel dramma, rielaborato dalla fantasia, dalla sensibilità e dall’intuito propri dell’età infantile.
In particolar modo i disegni quale rappresentazione grafica dei pensieri dei bambini, testimoniano a loro capacità espressiva, narrativa, di rielaborazione dei propri ricordi e angosce: la casa invasa dall’alluvione, la famiglia in pericolo, il buio o ancora la perdita dei propri giocatoli e la sorpresa di una nuova visione del mondo circostante. La grande mole di elaborati, arrivati da tutte le province colpite dall’alluvione, ha dato vita alla mostra “I ragazzi e l’alluvione” allestita presso il Centro Didattico di Firenze, riaperto proprio il 22 aprile di quell’anno, dopo un intenso lavoro di restauro dai danni dell’alluvione.