Paesaggi della memoria
Laboratorio didattico tra passato della Resistenza e presente
A partire dal lavoro di ricerca “Archivi e memoria come mezzo per una comunicazione culturale che abbia un impatto sociale”, e in vista del 76° anniversario della Liberazione, Indire propone una serie di dialoghi sui Paesaggi della memoria, luoghi simbolo dell’Antifascismo, della Deportazione, della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e della Liberazione in Italia.
Partito dall’esperienza di Memoranda, laboratorio didattico sui luoghi della Resistenza piemontese, il progetto biennale Paesaggi della Memoria: laboratorio didattico tra passato della Resistenza e presente, che ha preso il via nel 2020, prevede cicli di laboratori, sperimentazioni didattiche e visite “immersive” finalizzati a coinvolgere, in particolare i giovani, nella memoria dei luoghi storici del loro territorio.
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Intervista a Maria Cleofe Filippi
Connettere il nostro patrimonio culturale, soprattutto quello considerato “minore”, con il mondo della scuola, questo da sempre lo sforzo di INDIRE, l’ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione. In questo filmato l’intervista di Pamela Giorgi, ricercatrice di Indire, a Maria Cleofe Filippi, presidente della Rete Nazionale I Paesaggi della Memoria, a proposito dell’uso didattico e delle finalità educative di una tipologia particolare di patrimonio culturale, quella che si riferisce ai luoghi simbolo della Resistenza. «I Paesaggi della Memoria è una rete di luoghi della memoria italiani creata nel 2017 e che coinvolge 31 luoghi in 9 diverse regioni del Paese. La finalità della Rete è quella di dare un’identità propria al concetto di memoria, legata alla conoscenza della storia di questi luoghi» Maria Cleofe Filippi. In ognuno di essi, infatti, durante la Seconda guerra mondiale sono avvenuti episodi importanti legati alla nostra Resistenza: rappresaglie, stragi, detenzioni. Alcuni sono più noti, altri lo sono solo a livello lacale ma per tutti, in questi anni, le associazioni che li custodiscono, hanno creato specifici percorsi didattici, che consentono ai docenti di ricostruire – anche visivamente – i fatti che in quei luoghi sono accaduti, conservandone la memoria passandola alle nuove generazioni.
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Intervista a Beatrice Verri
Raccontare la Resistenza italiana attraverso i Paesaggi della Memoria e le potenzialità educative di questi luoghi simbolo della storia del nostro Paese. Ne parla in questa intervista Beatrice Verri, direttrice della Fondazione Nuto Revelli Onlus, intervistata da Pamela Giorgi di Indire. Alpino in Russia durante la Seconda guerra mondiale, partigiano di Giustizia e Libertà, allo scrittore Nuto Revelli è dedicata la Fondazione omonima, nata nel 2006, con sede nella sua casa di Cuneo. Con la Fondazione nasce anche il progetto di recupero e valorizzazione della Borgata Paralup, un villaggio di montagna a 1400 metri in Valle Stura, che fu sede della banda partigiana Italia Libera, dove Nuto Revelli e altri 200 giovani ventenni provenienti da tutto il Paese, si riunirono per trasformarsi in partigiani e contribuire alla lotta al nazifascismo. «Il potenziale di questo luogo è molto adatto a rivolgersi ai giovani, agli studenti in particolare, perché oggi che i testimoni diretti di quella lotta non ci sono più, i luoghi assumono un significato particolare, diventando i nuovi testimoni» Beatrice Verri.
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Intervista a Gianluca Cinelli
Gianluca Cinelli è Coordinatore della ricerca del progetto “Memoranda” e collaboratore della Fondazione Nuto Revelli L’importanza del mostrare i luoghi della quotidianità in cui si sono sviluppati dissenso e poi resistenza politica. La casa della Memoria di Nuto Revelli è al centro di una rete articolata di altre case e di luoghi, tutti al centro del progetto Memoranda, che non vuole solo farne delle mere case museo, ma veri e propri spazi dinamici, che anche attraverso allo strumento informatico (quale Nuvolar) permetta di sfruttare le potenzialità conoscitive di un archivio, in termini non solo di ricezione, ma anche di partecipazione.
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Intervista a Cristina Clerico
Cristina Clerico, assessore alla Cultura della città di Cuneo, ci porta in un’altra tappa dei paesaggi della memoria, indicando le potenzialità didattiche e formative della casa museo dell’eroe della resistenza italiana, Duccio Galimberti. Nel video anche un breve percorso in altri luoghi emblematici della città di Cuneo: qual, ad esempio, la biblioteca civica; il punto in cui vennero massacrati alcuni civili sospettati di appartenere alle forze di opposizione al Nazifascismo o “colpevoli d’essere ebrei” e molto altro.
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Intervista a Renato Grimaldi
Renato Grimaldi, professore presso al Dipartimento di filosofia e scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, aggiunge un interessante tassello al percorso che stiamo sviluppando sui ‘Paesaggi della memoria’, utilizzando un patrimonio culturale inusuale: le tavolette votive dipinte, ovvero gli ex voto, attraverso le quali racconta la storia della Banda Balbo, la celebre seconda Divisione Langhe del comandante Nord, e dei suoi luoghi. “Adesso sta a noi far rivivere questi paesaggi della memoria”, ci dice il professore raccontando anche di una speciale ‘caccia al tesoro’ fatta con alcuni studenti della primaria, proprio attraverso le immagini degli ex voto. A questo link è scaricabile il volume di Renato Grimaldi ‘Ex voto d’Italia. Strategie di comportamento sociale per grazia ricevuta’ Franco Angeli editore http://ojs.francoangeli.it/_omp/index.php/oa/catalog/book/603
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Intervista a Marco Revelli
Politologo, sociologo, storico, accademico, attivista politico, giornalista, saggista e presidente della Fondazione Nuto Revelli ci parla del valore didattico della borgata Paraloup, luogo che vide la nascita della prima banda partigiana di Giustizia e Libertà, capitanata da Duccio Galimberti, e il passaggio di personaggi come Dante Livio Bianco, Nuto Revelli, Leo Scamuzzi, destinati a diventare protagonisti della lotta di liberazione. Paraloup segna, non solo, una tappa significativa del Percorso della memoria relativamente alla storia della Resistenza Italiana, ma anche parte di quella narrazione complessa delle periferie, delle zone montane e rurali via via spopolatesi a fronte del boom economico.
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Intervista ad Antonella Tarpino
Antonella Tarpino è vicepresidente della Fondazione Nuto Revelli e ideatrice del progetto Memoranda, con un approccio poetico e concentrato sul valore della testimonianza, sulla trasmissione di storie vere – senza, però, ridurre la questione alla storia alla soggettività – racconta cosa stia all’origine del progetto Memoranda, fondato sul dare significato ai luoghi della memoria e alla domesticità dei racconti, al come si collega la piccola storia alla grande storia e al quale sia il valore di tale operazione culturale.
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Intervista a Matteo Mazzoni
Storico e Direttore dell’Istituto storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, ci parla di come possa essere didatticamente utilizzato il patrimonio archivistico e bibliografico (fruibile sia analogico, sia, ormai in digitale) posseduto dalla Rete degli Istituti storici della Resistenza sparsi su tutto il territorio Nazionale e del contributo che questo patrimonio culturale può dare alla costruzione di competenze nell’ambito della disciplina storica e, più ampiamente, della Civic Education.
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Intervista ad Orlando Baroncelli
Orlando Baroncelli, storico e saggista, traccia le tappe di un ipotetico percorso didattico tra le carte d’archivio e i luoghi della memoria resistenziale: per un racconto dettagliato e laboratoriale della liberazione della città di Firenze
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Intervista a Gigi Garelli
Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza della provincia di Cuneo,parla dei possibili usi didattico-educativi della memoria storica contenuta nel campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo, uno dei campi di concentramento istituiti in Italia dopo l’8 settembre 1943 per adunarvi gli ebrei in attesa di deportazione.
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Intervista ad Alessadra Celi
Alessandra Celi, docente membro della Società italiana delle storiche, si occupa da anni del tema della parità di genere in rapporto alla didattica (recentemente ha pubblicato “I secoli delle donne. Fonti e materiali per la didattica della storia” (Bellucci F, Celi A, Gazzetta L, Biblink 2019). Nell’ambito del progetto ‘Paesaggi della memoria’ ci parla, a partire da un episodio che vide coinvolte il 7 luglio del 1944 le donne della città di Carrara, di come si possa osservare la Resistenza in un’ottica di genere, in una lettura che intreccia fonti ufficiali e memorie private.
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Intervista a Stefano Oliviero
Stefano Oliviero (UniFi) ci parla del senso e delle potenzialità dell’uso didattico e, più ampiamente, educativo del patrimonio culturale legato ai luoghi della resistenza.
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I luoghi della resistenza e dei campi di prigionia nella Marche - Annalisa Cegna
Direttrice dell’Istituto Storico della Resistenza di Macerata, ci parla dei luoghi della resistenza e dei campi di prigionia dislocati nelle Marche, con particolare riferimento al ruolo delle donne
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I campi di prigionia nel territorio maceratese - Matteo Petracci
Storico e saggista, ci parla di come il paesaggio possa esser utile per raccontare la storia: i campi di prigionia nel territorio maceratese, partendo dal particolare di Villa Spada
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Il castello dell'Elcito - Matteo Petracci
Storico e saggista, ci parla del castello del Elcito, roccaforte della resistenza maceratese, e della multietnicità che caratterizzò la brigata ‘Mario’
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Intervista a Francesca Rocchetti
Docente e storico, ci parla di storie e luoghi dei Sacerdoti protagonisti della resistenza marchigiana